10 novembre, riempiamo la piazza delle/gli indivisibili
Mancano pochi giorni alla prima manifestazione nazionale indetta contro questo governo e contro le sue politiche razziste, che colpiscono i più deboli, chi si oppone, chi non accetta un ritorno ad una società patriarcale prenovecentesca, e all’apartheid diffuso. Una manifestazione nata timidamente, attorno a compagne e compagni diversi nelle loro appartenenze politiche e con storie spesso entrate in conflitto ma che, di fronte al governo Salvini, perché di questo si tratta, stanno trovando la forza di unire gli sforzi.
Di questo mondo frammentario e plurale, che dovrà sicuramente compiere dei passi in avanti in termini di analisi e di riflessioni politiche, ma che ritiene importante riprendere la parola qui ed ora, Rifondazione Comunista è parte integrante e considerata preziosa.
Il 10 novembre a Roma, (Partenza alle ore 14.00 da Piazza della repubblica e arrivo a Piazza S.Giovanni), devono essere tante e tanti le compagne e i compagni di Rifondazione comunista a costruire un unico grande spezzone con le nostre bandiere. Non per una semplice ragione di affermazione di identità e non solo per ritrovarci finalmente in un momento comune di mobilitazione. Ma perché la nostra storia antirazzista ci rende indispensabili alla crescita di un movimento aperto, capace di contaminare e contaminarsi, in grado di stabilire le nette connessioni fra razzismo, xenofobia e sfruttamento. Saremo in piazza per portare le nostre parole contro le diseguaglianze sociali prodotte dalle politiche neoliberiste di cui la condizione di subalternità che si impone a migranti e rifugiati è la cartina di tornasole per definire l’impianto sociale imposto dalle classi dominanti. Una gerarchia rigida che separa radicalmente chi ha il diritto di prendersi tutto da chi non deve aver diritto a nulla. Chi deve continuamente temere di essere sottoposto a sgomberi, provvedimenti repressivi come i Daspo, condanne per disobbedienza civile e sociale da chi commette nell’impunità più assoluta crimini contro l’umanità, rimandando profughi nei lager libici o sottraendo risorse della collettività per fini privati. Una manifestazione che nel voler rappresentare l’opposizione alle 80 pagine di odio puro del Decreto Salvini, intende mettere sullo stesso piano sfruttate e sfruttati a partire da condizioni individuali e sociali, da discriminazioni subite sul posto di lavoro o nella ricerca di un alloggio, di un reddito, del diritto ad un futuro. La storia stessa di Rifondazione Comunista, di cui dovremo sovente essere più orgogliosi, racconta di come spesso siamo stati fra i pochi a tentare di interpretare i bisogni degli oppressi, senza voler costruire divisioni, gerarchie, senza accettare la religione neoliberista che ci vuole perennemente divisi. Occorre allora e anche in tempi brevi un nostro scatto d’orgoglio. Portiamola in piazza insieme questa nostra storia il10 novembre, portiamola pensando al presente e al futuro di questo paese, di questa Europa ma anche di questo nostro prezioso partito. Portiamola sapendo di non essere autosufficienti, volendo continuare a batterci per una alleanza concreta di tutte le forze antiliberiste e anticapitaliste, ma senza rinunciare alle nostre prerogative, al nostro ruolo.
Che per una volta si abbandonino le ritrosie, si rinunci agli impegni personali e ci si faccia forza nonostante la stanchezza. Che ci si impegni insieme, per la riuscita tanto del corteo quanto della nostra presenza in piazza. Ne usciremo rafforzati tutti e tutte.
Stefano Galieni
Resp. Pace, Movimenti e Immigrazione Rifondazione Comunista-Sinistra Europea
P.S. per ulteriori adesioni 10novembre18@gmail.com Per informazioni ulteriori Pagina fb indivisibili o mail a stefano.galieni@rifondazione.it
4/11/2018 www.rifondazione.it
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