10 OTTOBRE GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE? E l’11 ottobre che succede?

Una ennesima “giornata mondiale” (abbiamo scoperto che qualcuno ha celebrato anche la “giornata mondale dell’acido jaluronico, certamente verrà quella del tortellino o della pizza e alla fine non basteranno i 365 giorni dell’anno); ci si chiede dunque a cosa servano certe “giornate mondali” se non a funzionare da megafono per le istituzioni per autocelebrarsi.

La situazione italiana e quella mondiale sono tragiche; ciononostante assistiamo alla riproposta di pannicelli caldi, di rimedi tecnicistici e, in fondo, al tentativo (purtroppo riuscito) di fare anche della salute mentale occasione di lucro: in primis ovviamente da parte delle multinazionali del farmaco e da parte di corporazioni dedite alla “libera professione”

media ci informano che -secondo alcune fonti-il 5% delle persone in Italia ha “problemi di salute mentale” (si tratterebbe di 2 milioni di persone) ma che solo l’’1.5% della popolazione è seguita da operatori sanitari ; la panacea universale sarebbe l’aumento dei finanziamenti ; ai quali, per intenderci, se orientati al pubblico, non vi è alcun motivo, da parte nostra, per essere contrari; tuttavia non c’è solo una questione di ristrettezza delle risorse economiche ; quello che manca è un
PIANO SISTEMICO, CAPILLARE, COORDINATO PER LA PREVENZIONE e PER UNA REALE PRESA IN CARICO SOCIALE DEL DISAGIO MENTALE ; se certi esperti che, dal punto di vista mediatico, hanno
messo le mani sulla giornata del 10 ottobre, si confrontassero di più col paese reale, si potrebbe giungere ad un dibattito a più voci evitando di lasciare analisi , proposte di rimedi e potere gestionale ai “soliti noti”; si annuncia che il 10 ottobre i dipartimenti di salute mentale saranno aperti al pubblico ; ma allora tutti gli altri giorni sono chiusi ? ma veniamo al nocciolo delle questioni:

  • Il disagio mentale è in crescita: d’accordo; ma come è possibile nuotare controcorrente?
    Certamente non aumentando la repressione nei confronti dei comportamenti che a volte sono effetto di tentativi di “autocura” del proprio disagio esistenziale e mentale; i media presentano sempre in modo spettacolare gli interventi per sgominare lo spaccio di droghe cosiddette illegali , ma è uno spaccio destinato a riorganizzarsi , magari due isolati più in là del “covo” intercettato dalla narcotici, entro 48 ore; la cosiddetta “guerra alla droga” agisce unilateralmente contro la “offerta” ma non ci si interroga mai sulle motivazioni della
    domanda
    ; perché una massa sempre più ampia di “Infelici” cerca sollievo nei paradisi artificiali ? e come mai i blitz della polizia non riguardano mai le “droghe legali” che sono diventate una disastrosa epidemia in tutto il mondo?
  • Non si può tacere sulla ultima gaffe del governo attualmente in carica : la messa fuori legge della cannabis light : furore ideologico e ignoranza pura dei nipotini della repubblica di Salò; il cannabidiolo addirittura risulta avere effetti antipsicotici ma evidentemente le istituzioni “preferiscono” i farmaci della multinazionali
  • Aumentare i finanziamenti al settore della psichiatria ci trova assolutamente d’accordo ma il ,problema è come utilizzare i fondi disponibili; Whitaker con la sua denuncia (Indagine su una epidemia, ed.Fioriti ) è tornato su una questione già evidenziata dall’OMS nei primi anni ottanta del secolo scorso: la speranza di salute e di vita dei cosiddetti “pazienti” è risultata nettamente migliore nei paesi poveri in cui non esistono servizi psichiatrici rispetto ai paesi occidentali ricchi; Whitaker ha documentato pure che in Russia , dopo la caduta del muro e con la invasione del mercato da parte delle multinazionali del farmaco, la speranza di vita delle “vittime” della psichiatria è calata di 15 anni; ben prima del tentativo del governo italiano in carica di spaccare il territorio nazionale con la cosiddetta “autonomia differenziata” , il paese era già spaccato in due se il centro territoriale di salute mentale di Gorizia e di Trieste sono aperti 24 ore su 24 e quello di Gioia del colle (Bari, solo per fare un esempio) chiude alle 14.30; una diversa presenza nel territorio è foriera di gestione differente in temini di ospedalizzazione, ricoveri coatti e cronicizzazione
  • In sostanza : più risorse ma per gestire servizi non dediti alla diffusione della “contenzione”
    chimica attraverso gli psicofarmaci e alla contenzione fisica attraverso le camice di forza, ma
    capaci di una vera presa in carico con metodi psicoterapici e orientati nettamente alla
    consensualità; risulta per esempio che solo, forse, il 10-15 % dei servizi psichiatrici
    pubblici abbiano abbandonato i mezzi di contenzione fisica ed è assurdo che tra i
    “paladini mediatici” della giornata del 10 ottobre si siano autoarruolati anche i fautori e
    praticanti della contenzione
  • La penosa vicenda del “bonus psicologo” nonostante il suo totale fallimento non ha indotto nessuna riflessione adeguata nelle istituzioni e nel ceto politico; è stata una iniziativa pubblicitaria, deleteria, funzionale a incentivare il mercato privato della assistenza (per modo di dire)
  • Sorprende che chi sostiene ancora oggi la utilità dell’elettroshock si sbilanci a favore di una campagna per il cambiamento di quelle condizioni lavorative che comportano distress, discriminazioni e permanenza dello stigma ; certo sono possibili anche “conversioni sulla via di Damasco” ma ci pare che sia più probabile pensare a forme di gattopardismo
  • La discriminazione è voluta e gestita direttamente dalle istituzioni statali; a proposito dell’inserimento lavorativo mirato una legge (68/1999) stabilisce che a chi ha la ventura di avere nel cosiddetto certificato di invalidità una diagnosi psichiatrica viene riservata la sola possibilità di un collocamento “nominativo” , vale a dire le aziende che hanno l’obbligo di fare un certo numero di assunzioni, a chi ha una diagnosi psichiatrica (anche se non è il suo problema di salute principale ) hanno facoltà di dire di no ; e oggi gli psichiatri accademici – silenti da sempre sul tema (a quanto ci risulta)- “scoprono” che esiste discriminazione dei luoghi di lavoro ? scoperta leggermente tardiva
  • In verità -fuori dai “riflettori” del 10 ottobre- il mondo accademico suona una altra musica : preso atto per esempio che le compagnie aeree (ovviamente per mere ragioni di profitto economico) impongono ritmi di lavoro “severi” (che vuol dire anfisisiologici ed antisociali), senza metterli in discussione, si propone di monitorare quei lavoratori che danno segno di scompenso…per tenere al lavoro solo quelli più “resistenti” ; si legge in peraltro in alcune ricerche di personale “cerchiamo lavoratori particolarmente resistenti allo stress…” , per altri “rupe tarpea” : questa è la realtà scoperta solo oggi dalla SIP(società italiana di psichiatria)
  • Siamo consapevoli che la “scoperta” del rapporto tra distress lavorativo e disagio mentale , occultata da sempre, sia stata “scoperta” oggi giusto per “dire qualcosa “in sintonia con il messaggio dell’OMS che ha proposto appunto di focalizzare questo tema per la giornata della salute mentale del 2024 ; ma appare “strano” che solo oggi chi ha sempre sostenuto la eziologia genetica e chimica dei “disturbi mentali” scopra all’improvviso che questi invece possono essere reattivi a condizioni di lavoro schiavistiche o usuranti ; oggi il rapporto lo suggerisce l’OMS e allora…bisogna dire “qualcosa” sventolando una bandiera fino ieri ammainata
  • A questi “esperti “accreditati mediaticamente ma lontani dalla realtà dobbiamo ricordare che la discriminazione, per esempio quella nei luoghi di lavoro, non è mai stata concretamente contrastata da interventi ispettivi capillari pubblici; il mobbing-strategico o emozionale- è stato ed è usato a man bassa nei confronti di lavoratori “sgraditi” ed ha
    prodotto danni enormi alla salute mentale dei lavoratori stante anche la inefficacia delle attività di vigilanza e il beneplacito di molti giudici che “non hanno visto” cosa è veramente accaduto
  • Significativo che nelle sortite registrate sul tema della giornata del 10 ottobre nessuna delle ssociazioni e delle “corporazioni” che sono intervenute abbiano fatto riferimento alle carceri italiane ai CCPPRR e neanche alle guerre che stanno insanguinando il pianeta fin sull’orlo del genocidio ; certo non saranno le associazioni degli operatori e le corporazioni a fermare le guerre ma “una parola” la potevano pronunciare in occasione del 10 ottobre; sull’uso degli psicofarmaci nelle attuali istituzioni totali e carcerarie hanno evitato di pronunciarla così come hanno evitato di pronunciarsi sulla “epidemia” causata dalle multinazionali che con le loro molecole chimiche , fonte di lauti profitti, concorrono a ridurre la speranza di vita e di salute dei cosiddetti “pazienti psichiatrici”
  • La libera professione in medicina e in psichiatria deve essere abolita e, per rispettare la libertà di scelta della persona che ha bisogno di una presa in carico, sostituita casomai da rapporti chiari di convenzione tra professionisti di libera scelta(da parte della persona) e struttura pubblica
  • I trattamenti sanitari obbligatori devono essere totalmente banditi e sostituiti da una capacità di presa in carico da parte di equipes territoriali di pronto intervento ; al contrario si va sviluppando una “psichiatria” sempre più incline alla segregazione (anche associata a violenze psichiche e fisiche , non esclusi persino numerosi casi di pestaggio come denuncia da anni anche il collettivo A. Artaud di Pisa ) e sempre più aggressiva che ha sostituito alla parola e al dialogo la capsaicina (il peperoncino) e la pistola taser; che ci risulti nell’ultimo anno solare ci sono stati due morti ; si tratta di persone in crisi colpite da taser ; ovviamente non abbiamo avuto accesso agli esiti delle autopsie e anzi qualche organo di “informazione” ha diffuso la ipotesi della mancanza di un nesso; tuttavia la pistola taser (una arma, a nostro avviso, da bandire del tutto) interferisce negativamente con numerosi farmaci e , tra questi, vi sono alcuni neurolettici molto diffusi (olanzapina e clotiapina) : che i due morti (S.Giovanni Chietino e Bolzano) ne facessero uso ?
  • Un segnale positivo sul tema dei TTSSOO ci pare essere una recente sentenza di Cassazione di cui ha dato notizia la associazione “Diritti alla follia” che pare richiamare concretamente ed evitare che le procedure per il tso si riducano a mere e acritiche autorizzazioni burocratiche senza entrare nel merito delle evitabilità di questo provvedimento “cruento” ;peraltro le istituzioni non hanno mai voluto affrontare le drammatiche discrepanze “quantitative” territoriali dei ttssoo , discrepanze che non possono essere certo spiegate con presunte diversità delle forme di disagio da territorio a territorio e che dipendono invece dalle diverse capacità di presa in carico
  • Inquietante la comparsa di trattamenti obbligatori , denunciata dai garanti e dai cappellani delle carceri minorili: i ttssoo in quell’ambito erano, fino a pochi anni fa, sconosciuti ; anche questo è un segnale negativo da non sottovalutare nell’ambito del marasma generale delle carceri italiane , un marasma connotato dalla crescita enorme di sucidi ed atti autolesionisti nonché da una massiccia diffusa overdose di psicofarmaci ancora più drammatica nei ccpprr (anticostituzionali e luoghi di tortura) tema, ovviamente
    , rimosso il 10 ottobre dalle istituzioni e dagli accademici : sarà proposto dall’OMS come
    tema per il 2025 ???

Che si lavori per la salute e il benessere mentale tutti i giorni e non, con iniziative
propagandistiche, solo il 10 ottobre per lavorare poi contro tutti gli altri giorni dell’anno.

Gran confusione : psichiatria, antipsichiatria, tanti “basagliani “ a parole e manicomialisti nei
fatti, ancora di più tanti neanche “basagliani a parole” ma favorevoli se non al manicomi
quantomeno al “terricomio” ; tutti uniti , tutti insieme per il 10 ottobre ?

E’ meglio che le nostre strade restino divise: lavoriamo per la salute e il benessere mentale tutti i
giorni dell’anno.

Vito Totire

Centro per la alternativa alla medicina e alla psichiatria F.Lorusso (aderente alla RETE
EUROPEA PER LA ECOLOGIA SOCIALE) via Polese 30 40122 Bologna

9/10/2024

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