100 mila persone a Roma per dire No al ddl Sicurezza. Le “leggi sicurezza” vanno abrogate

100 mila persone riempiono le strade di Roma contro il disegno di legge sicurezza e il governo autoritario. La lotta continua l’obiettivo è il ritiro del ddl e l’abrograzione di tutte le leggi sicurezza approvate nel corso di questi anni

Svariate decine e decine di migliaia di persone – “siamo 100mila”, hanno detto organizzatrici e organizzatori in chiusura – al corteo nazionale di sabato 14 dicembre 2024 a Roma contro il cosiddetto ddl Sicurezza, approvato alla Camera e ora in Senato. Un “manifesto politico di un governo che, decreto dopo decreto, sta dando vita a un progetto politico autoritario e repressivo, che tende al modello ungherese, attaccando diritti, libertà e possibilità di dissenso”, contestato da “un arcipelago di realtà democratiche in lotta…disposto a mobilitarsi complessivamente contro il governo e le sue politiche”.

Le corrispondenze di Radio Onda d’Urto:

L’intervento di un compagno della Rete nazionale “No ddl Sicurezza – A pieno regime”. Ascolta o scarica

Margherita, compagna del Movimento per il Diritto all’Abitare Ascolta o scarica

Matteo Moretti, compagno del Collettivo di Fabbrica ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) Ascolta o scarica

Walter, dallo spezzone della “Rete liberi e libere di lottare – Fermiamo il ddl 1660”. Ascolta o scarica

La riuscita piena della manifestazione non pone più possibilità alle forze politiche parlamentari e alcune forze sociali e sindacali di tentennare e avere ambiguità sulla pericolosità delleleggi sicurezza approvati nel corso di questi ultimi anni e che hanno prodotto una deriva autoritaria, la criminalizzazione del dissenso e marginalità e spianato la strada al ddl 1660. Troppa sottovalutazione nei mesi scorsi ha portato l’approvazione alla camera del ddl 1660 senza una grande forza di opposizione. In pochi dal novembre 2023, quando il disegno di legge hanno cercato di tenere alta l’attenzione.

Ora ci aspettiamo azioni conseguenti soprettutto da quelle forze politiche che sono stati i fautori dei decreti leggi sicurezza a fima Minniti/Orlando e Conte/Salvini.

Le dichiarazioni di Giuseppe Conte, leader del M5S,  rilasciate a il manifesto e ribadite durante il corteo non preannunciano un granchè di cambiamento di linea di azione.
Affermare che: «Per anni slogan sulla tolleranza zero e sulle ruspe. Poi vanno al governo e nelle nostre città le ruspe le usano i ladri per rubare. Le rapine in strada l’anno scorso sono aumentate del 24,5% rispetto al 2019 e uscire di sera, prendere il treno o una metro è ormai un grande rischio in molte aree del Paese ». E ancora: «Mancano migliaia di poliziotti e carabinieri nelle città, mentre ne abbiamo tanti a guardare un centro vuoto in Albania che impegna quasi 1 miliardo di risorse. Sull’assenza di sicurezza nelle nostre città i nostri governanti sono dei teneri “orsacchiotti”, diventano leoni solo contro chi manifesta dissenso politico o protesta contro opere inutili, contro i giornalisti che ci informano delle inchieste in corso. È un’Italia sottosopra». Significa continuare con la cultura giustizialista e forcaiola, che sono state la base ideologica del M5S. Inoltre, è grave che un leader di un partito non legga nei i dati del Ministero dell’Interno in cui si afferma che i reati sono in calo né tantomeno il report dell’Osservatorio sui conti pubblici in Italia in cui si evidenzia che l’Italia è il paese europeo con più forze dell’ordine in rapporto alla popolazione

Avere la consapevolezza di chi oggi abbiamo al nostro fianco è necessario per essere consapevoli delle difficoltà che incontreremo all’indomani dell’approvazione della legge.

I movimenti rilanciano: tre giorni di assemblee, incontri, discussioni a Roma dal 10 al 12 gennaio dell’anno nuovo indette dalla Rete nazionale “No ddl Sicurezza – A pieno regime” e una assemblea nazionale a Firenze a Cpa l’11 gennaio indetta dalla Rete nazionale Liberi e Libere di lottare – Fermiamo il ddl 1660

Il cammino ricomincia. La maggior parte di questa gente in questi anni non ha smesso di muoversi, ma un nuovo immaginario e un patto di mutuo soccorso consente di federare le singole lotte e persino le solitudini. Per trasformarle in qualcosa di più forte.

15/12/2024 https://www.osservatoriorepressione.info

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