18enne muore schiacciato da seminatrice nel lodigiano

Il ragazzo è rimasto sotto un pezzo che si è staccato dal macchinario. Lavorava nell’azienda Bassanetti a Brembio

Un ragazzo di 18 anni è morto dopo essere stato schiacciato da un pezzo di un macchinario agricolo che si è staccato. L’infortunio mortale sul lavoro è avvenuto intorno alle 9.40 nell’azienda Bassanetti a Brembio, nel Lodigiano. Il giovane si chiamava Pierpaolo Bodini e aveva iniziato a lavorare un anno fa in quella cascina. Un altro ragazzo di 20 anni non coinvolto direttamente nell’infortunio è stato trasportato in codice verde all’ospedale di Codogno. Sul posto oltre il personale del 118 sono intervenuti anche i vigili del fuoco, i carabinieri e l’Ats.

FIATTI, FLAI CGIL: “SABATO SAREMO A LATINA, ADESSO BASTA. MODELLO PRODUTTIVO SBAGLIATO”

“Il nostro più profondo cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia per l’ennesima tragedia sul lavoro –dichiara Davide Fiatti, segreteria nazionale Flai Cgil –. Nemmeno ventiquattr’ore dopo quella di Latina, costata la vita a Satnam Singh, abbandonato agonizzante su una strada, piangiamo un’altra giovane vita spezzata. Non è più sufficiente ripetere ovvietà del tipo ‘i colpevoli dovranno essere perseguiti’. Ci mancherebbe altro, la magistratura farà il suo lavoro. Non esistono deroghe, il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro, nel mondo agricolo come in tutti gli altri settori, deve essere al centro di una vera e propria rivoluzione che metta in discussione un modello produttivo profondamente sbagliato. Non si può andare avanti allungando il macabro bollettino degli omicidi bianchi. Schiavizzati lungo l’intera penisola, stranieri e italiani, con l’ulteriore aggravante per i migranti di dover subire condizioni di lavoro inaccettabili perché privi di documenti in regole nelle pieghe di una legge, la Bossi Fini, indegna di un paese civile, si esce per andare a lavoro, si raccolgono frutta, ortaggi, verdure di eccellenza e si rischia di non tornare a casa. Sabato pomeriggio (ore 17) saremo in piazza a Latina per ribadire ancora una volta adesso basta”.

“Se piccoli passi verso la cultura della sicurezza, ancora ampiamente insufficienti, nell’industria sono stati fatti, nel mondo agricolo siamo all’anno zero – aggiunge il segretario generale della Flai Cgil Lombardia, Alberto Semeraro – nonostante questo settore coinvolga centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori nel nostro pase. Dobbiamo cambiare passo”.

20/6/2024 https://www.collettiva.it/


Esplosione in una fabbrica a Bolzano, gravi cinque operai. “Poteva essere un’altra Thyssen”

È accaduto alla ditta Aluminium. Lunedì 24 giugno proclamate unitariamente 8 ore di sciopero in fabbrica, 4 dei metalmeccanici in tutta la provincia con presidio 

Poco dopo mezzanotte c’è stata una forte esplosione alla ditta Aluminium in via Toni Ebner a Bolzano. Coinvolti otto operai. Gli elicotteri di soccorso Pelikan, Aiut Alpin Dolomites e Trentino Emergenza si sono messi in volo di notte per portare cinque feriti nei centri di grandi ustionati. Due operai sono stati portati a Verona, mentre uno a Padova, uno a Milano e un altro a Murnau in Baviera. Le persone con ferite meno gravi si trovano a Bolzano. L’incendio seguito all’esplosione si è sviluppato nel magazzino. 

FIM FIOM E UILM ALTO ADIGE: “NON È PIÙ ACCETTABILE RISCHIARE LA VITA PER LAVORARE”

In merito all’esplosione alla Aluminium Bozen, Fim, Fiom e Uilm Alto Adige esprimono vicinanza e sostegno ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie. Le categorie chiedono che venga fatta quanto prima chiarezza sull’accaduto.

Gli effetti dell’esplosione alla Aluminium di Bolzano

La sicurezza sul lavoro deve essere messa al primo posto tra le priorità da perseguire. Le aziende devono garantire la salute e la vita dei lavoratori. Non è accettabile che nel nostro Paese si continui in una tragica striscia di incidenti gravi, e mortali, senza che nulla cambi”. Unitariamente le categorie hanno dichiarato per lunedì 24 giugno otto ore di sciopero alla Aluminium Bozen e quattro ore di sciopero del settore metalmeccanico a livello provinciale (ultime quattro ore per ogni turno). Previsto un presidio dalle ore 10 davanti l’azienda.
“Non è più accettabile rischiare la vita per lavorare”, concludono in una nota congiunta le sigle sindacali.

21/6/2024 https://www.collettiva.it/

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *