200 comizi per il Sì di Renzi: la nostra breve guida all’autodifesa
Siccome non ha niente da fare – economia tutto bene, paese in perfetto ordine, nessuna emergenza – il presidente del Consiglio annuncia il suo tour propagandistico per il Sì. Duecento incontri in sessanta giorni: significa che perdiamo uno che governa il paese (poco male, nel caso specifico) e guadagniamo un piazzista in trance agonistica. Un po’ come se uno, impiegato all’anagrafe, andasse dal capufficio a dirgli: ehi, capo, per due mesi vado a lavorare in banca.
La ricaduta di questo sforzo bellico sarà mostruosa. Ogni sera e ogni giorno i telegiornali ci diranno di Renzi di qui e di Renzi di là, sarà un bombardamento senza precedenti, una specie di pandemia del consenso obbligatorio. MicroMega, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, fornisce alcuni consigli, profilassi e modi per aumentare le difese immunitarie.
Tappi. Antichissimo metodo analogico, consiste nel ficcarsi qualcosa nelle orecchie per non sentire altre baggianate. Purtroppo le tappe del tour di Renzi, i processi alla tappa, il tappone di montagna, la cronometro (oggi sei incontri! Record!) saranno on-air giorno e notte, quindi l’unica profilassi sensata è tenere i tappi sempre.
Farmaci retrovirali. Contrastare l’azione della propaganda con regolare assunzione di fatti. Quando sentirete per la trentaduesima volta che serve un parlamento smart per fare le riforme perché altrimenti moriremo tutti, correte a leggere il foglietto che trovate nella scatola dei tappi. Elenca le riforme fatte in Italia quando c’era il bicameralismo perfetto e addirittura il proporzionale. Divorzio, Statuto dei Lavoratori, Sistema Sanitario Nazionale, fine del delitto d’onore, legge Basaglia… Potrete leggere per mezz’ora (sono tante, e anche buone), decidete voi la posologia. Alla fine del trattamento proverete un senso di piacevole spossatezza, e avrete la certezza fattuale che le grandi riforme che hanno cambiato il Paese sono state fatte con la Costituzione che oggi si vuole cambiare.
Yoga e zen. Le discipline orientali possono aiutare. Mettersi nella posizione del loto e fare “Ohmmmmmm” mentre Matteo Renzi annuncia le mirabilie del Sì è certamente un buon metodo. Il problema è se il comizietto di giornata vi arriva dalla radio mentre state guidando, e incrociare le gambe non è prudente. Per fortuna avete i tappi (mica vi sarete scordati i tappi, vero?)
Calamite da cruscotto. Sempre pensando all’eventualità di essere colti di sorpresa dalla propaganda generata dal Renzi tour, utili anche vecchi talismani anni Cinquanta, come le calamite da cruscotto. Invece dei figli (“Papà, vai piano pensa a noi”) o di Padre Pio, potrete mettere la foto di Verdini che scrive la nuova legge elettorale.
Conto Corrente. Tenete sotto controllo l’estratto conto. Per convincere la gente a votare un pasticcio simile bisognerà dare qualche incentivo. Come sempre prima di importanti votazioni c’è qualche donazione, mancia, bonus, prebenda, arrotondamento o paghetta. Attivate l’apposito servizio via sms: vi avvertirà delle novità e dai prelievi sul vostro conto. Qualcosa come: Plin! Da domani pagherete ticket sanitari su esami o interventi che prima erano gratis. Plin! Ecco cinquecento euro a chi vota per la prima volta, indipendentemente dal reddito di famiglia. Plin! Ri-perdonati quelli che hanno portato soldi all’estero. Se siete tipi nervosi silenziate il telefono, o rimettete i tappi.
Coltivare il dubbio. Non respingete il dubbio, non trinceratevi dietro granitiche certezze. Ora, per due mesi avrete questo dubbio: ma Renzi fa tutto questo per noi, suo amato popolo e Paese, o per Matteo Renzi, suo amatissimo se stesso? Fare duecento comizi in due mesi non è esattamente “spersonalizzare il referendum”, dunque il dubbio vi verrà, ecco, pensateci, non scacciatelo, imparate a conviverci. Fino al 4 dicembre.
Alessandro Robecchi
3/10/2016 blog-micromega.blogautore.espresso
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