2011-2021 Dieci anni dal referendum su acqua e nucleare: quella vittoria brucia ancora
L’assemblea nazionale convocata in previsione del decennale del referendum su acqua e nucleare ha visto un’ampia partecipazione e una buona discussione.
Sono state decine le realtà presenti sia tra quelle che hanno preso parte alla coalizione sociale promotrice della campagna referendaria sia tra quelle che si sono costituite in questi anni e si sono attivate sul tema dei beni comuni e servizi pubblici locali.
In totale oltre 150 persone hanno seguito il dibattito tramite la piattaforma Zoom e la pagina Fb @acquabenecomune.
In generale è emersa una volontà diffusa di recuperare il patrimonio di temi che si sono imposti al centro del dibattito pubblico nel corso della campagna referendaria: dall’affermazione dei diritti di tutt* sui profitti di pochi alla tutela dei beni comuni, a partire dall’acqua, con la consapevolezza che questi sono un valore fondante delle comunità e della società, passando per la necessità di elaborare un nuovo modello di gestione pubblica, partecipativa e ambientalmente ecosostenibile soprattutto di fronte alla sfida dei cambiamenti climatici, con tariffe eque per tutti i cittadini, un modello che garantisca gli investimenti necessari fuori da qualsiasi logica di profitto e i diritti dei lavoratori.
E’ stata espressa convinzione rispetto all’opportunità di attualizzare questi temi alla luce delle contraddizioni e della drammatica crisi rese evidenti dall’esplosione della pandemia, oltre alla necessità di opporsi ad un forte rilancio delle privatizzazioni attuato mediante il PNRR e le riforme che lo accompagneranno. L’apertura ai grandi capitali del Recovery Plan, la quotazione in Borsa dell’acqua che costituisce l’ennesima testimonianza del venir meno di qualsiasi limite di fronte al profitto, la pressione per i grandi investimenti, l’assenza nella normativa europea del diritto universale all’acqua e della sua gestione pubblica, è stato individuato come un attacco decisivo alla natura pubblica di bene comune dell’acqua ed un processo di privatizzazione sempre più concentrato nelle mani del grande capitale.
Diversi interventi hanno sottolineato come l’emergenza sanitaria e la gestione della crisi hanno molto a che fare con la democrazia e
s’inseriscono nel progressivo svuotamento dei poteri delle istituzioni
democratiche. Tutto ciò, purtroppo, ampiamente confermato anche nella
procedura seguita nell’elaborazione del PNRR per cui persino il
Parlamento è stato esautorato dalla possibilità di incidere e decidere
su interventi, investimenti e scelte che condizioneranno il futuro del
nostro paese e attraverso una vera e propria secretazione dei documenti
all’opinione pubblica è stata completamente preclusa qualsiasi forma di
partecipazione rendendo così impossibile lo sviluppo di un dibattito
pubblico e democratico nel paese.
Un vulnus democratico che tutti hanno riconosciuto anche nel mancato rispetto della volontà popolare espressa con i referendum e nei vari tentativi messi in atto per cancellarne l’esito.
In estrema sintesi si è convenuto sul fatto che le trasformazioni del mondo del lavoro, dei servizi, del welfare imposte dall’ideologia neoliberista e dalle politiche di austerità abbiano dimostrato il loro fallimento, che la pandemia e la gestione della crisi minaccino fortemente il godimento di alcuni diritti fondamentali e che oggi il conflitto diventa anche tra il profitto e la vita, tra il capitale e il vivente.
Alla luce di queste riflessioni è emersa un’ampia condivisione circa la necessità di organizzare una grande mobilitazione in occasione del decennale che si sviluppi tanto a livello locale quanto a livello nazionale secondo il seguente schema:
- nei giorni precedenti al 12 e 13 giugno– organizzazione di iniziative e azioni diffuse sui territori caratterizzandole sul tema dell’acqua e dei referendum, nello specifico si sta verificando la possibilità di una collaborazione con i Fridays For Future per le iniziative del venerdì 11/6 e della fattibilità di una mobilitazione nei confronti del Parlamento;
- sabato 12/6organizzazione di una manifestazione nazionale a Roma nel pomeriggio caratterizzandolo con i temi emersi dalla straordinaria esperienza di partecipazione popolare che sono stati i referendum del 2011 e puntando sul valore paradigmatico rispetto all’alternativa di società;
- domenica 13/6organizzazione di un dibattito on line a carattere internazionale invitando a partecipare le realtà e i protagonisti dei processi di ripubblicizzazione.
In conclusione si è condiviso di puntare a costruire una mobilitazione che possa essere percepita come la prima opportunità di scendere di nuovo in piazza e prendere parola collettivamente.
L’assemblea ha costituito sicuramente un buon punto di partenza consegnando una responsabilità nella mani di quelle realtà che intendono adoperarsi per la buona riuscita della mobilitazione e il riconoscimento del movimento per l’acqua come uno dei punti di riferimento per la realizzazione di una connessione e convergenza sul tema dell’acqua e dei beni comuni.
La proposta finale è stata quella di fissare una seconda assemblea per il 27 di maggio alle ore 18.00 in cui approfondire ulteriormente la discussione e affinare l’organizzazione pratica della mobilitazione.
Paolo Carsetti
Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Tel. 333 6876990
e-mail: segreteria@acquabenecomune.org
Sito web: www.acquabenecomune.org – www.obbedienzacivile.it
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