433° giorno di olocausto israelo-statunitense a Gaza. Bilancio: 44.835 morti e 106.356 feriti. L’UNGA chiede un cessate il fuoco immediato
InfoPal. L’olocausto gazawi ad opera delle forze coloniali genocide sioniste, armate e sostenute da USA ed Europa, con la complicità del mondo arabo, è entrato domenica nel 433° giorno.
Le forze di occupazione israeliane hanno commesso tre massacri contro famiglie nella Striscia di Gaza, nelle ultime 24 ore, causando l’uccisione di almeno 30 palestinesi e il ferimento di altri 99, secondo i dati diffusi dal ministero della Salute di Gaza.
Il bilancio delle vittime palestinesi dell’assalto israeliano, dal 7 ottobre 2023, è salito a 44.835 morti accertati, con altri 106.356 feriti. La maggior parte delle vittime sono donne e bambini.
Dall’alba di giovedì 12 dicembre, 35 civili sono stati uccisi negli attacchi aerei israeliani che hanno preso di mira diverse zone della Striscia di Gaza.
La campagna genocida su larga scala dell’esercito israeliano nel nord di Gaza, in particolare a Jabalia e Beit Lahia, è entrata nel 69° giorno: le sue forze continuano a bombardare intensamente case e rifugi e ad attaccare i civili, imponendo al contempo un rigido assedio all’intera area.
Gli attacchi deliberati israeliani contro gli operatori delle ambulanze e della difesa civile hanno già privato il nord di Gaza di qualsiasi servizio di soccorso.
15 palestinesi sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti in un attacco aereo israeliano sulla casa della famiglia Al-Louh, nei pressi della stazione di Radi, a ovest del campo di Al-Nuseirat, nella Striscia di Gaza centrale.
Sette cittadini sono stati uccisi e molti altri sono rimasti feriti in un attacco israeliano all’edificio residenziale Al-Malash, vicino all’incrocio Abdul Aal su strada Al-Jalaa, a ovest della città di Gaza. Tra le vittime c’erano anche dei bambini.
15 palestinesi sono stati uccisi in due attacchi aerei che hanno preso di mira il personale di sicurezza umanitaria in strada Al-Rashid, a ovest di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza.
13 civili sono stati uccisi e altri sono rimasti feriti a seguito del bombardamento di cittadini che stavano fornendo aiuti, a ovest del governatorato di Rafah.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite chiede un cessate il fuoco immediato a Gaza.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) ha approvato una risoluzione per un cessate il fuoco immediato a Gaza con una schiacciante maggioranza, mercoledì sera, in un rimprovero simbolico agli Stati Uniti e a Israele.
La risoluzione chiede un cessate il fuoco incondizionato nella Striscia di Gaza da parte di tutte le parti e sostiene il lavoro dell’UNRWA nel territorio palestinese occupato.
La risoluzione è stata approvata con 158 voti favorevoli su 193 membri dell’Assemblea.
Le risoluzioni dell’Assemblea generale non sono vincolanti ma hanno un peso politico, riflettendo una visione globale della guerra. Gli Stati Uniti, Israele e altri sette paesi hanno votato contro la risoluzione del cessate il fuoco, mentre 13 paesi si sono astenuti.
Più di 150.000 abitanti di Gaza sono stati uccisi o feriti nella guerra israeliana nell’enclave dal 7 ottobre dell’anno scorso, oltre a circa 11.000 dispersi. La selvaggia macchina da guerra israeliana ha inflitto una devastazione alle infrastrutture della Striscia, inclusa la distruzione dell’80% degli edifici, oltre a una carestia senza precedenti.
(Fonti: Quds Press, Quds News network, Al-Mayadeen, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, The Cradle, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori).
Per i precedenti aggiornamenti:
https://www.infopal.it/category/operazione-spade-di-ferro-genocidio-a-gaza
https://www.infopal.it/category/ciclone-al-aqsa
https://www.infopal.it/category/palestina-media-e-geopolitica-approfondimenti-e-analisi
12/12/2024 https://www.infopal.it
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