450° giorno di olocausto israelo-statunitense a Gaza. L’artiglieria israeliana prende di mira l’Ospedale al-Ahli a Gaza. Appello dei familiari del dott. Abu Safiya per il suo rilascio

Gaza-InfoPal. L’olocausto gazawi ad opera delle forze coloniali genocide sioniste, armate e sostenute da USA ed Europa, con la complicità del mondo arabo, è entrato domenica 29 dicembre nel 450° giorno. L’assalto genocida di Israele continua inarrestabile nonostante le richieste del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato e le direttive della Corte internazionale di giustizia che sollecitano misure per prevenire il genocidio e alleviare la terribile situazione umanitaria a Gaza.

Il ministero della Salute di Gaza ha dichiarato domenica che l’esercito israeliano ha commesso tre massacri in diverse aree della Striscia di Gaza, nelle ultime 24 ore, uccidendo e ferendo almeno 129 civili (30 morti e 99 feriti), mentre un gran numero di vittime è ancora sotto le macerie degli edifici bombardati o disteso sulle strade.

Le autorità sanitarie locali hanno confermato che il bilancio delle vittime palestinesi dell’assalto israeliano dal 7 ottobre 2023 è salito a 45.514 morti e 108.189 feriti. La maggior parte delle vittime sono donne e bambini.

La campagna genocida su larga scala dell’esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza, in particolare a Jabalia e Beit Lahia, è entrata nell’86° giorno: le sue forze continuano a bombardare intensamente case e rifugi e ad attaccare i civili, imponendo uno stretto assedio sull’intera area.

Gli attacchi deliberati israeliani contro gli operatori delle ambulanze e della protezione civile hanno già privato il nord di Gaza di qualsiasi servizio di soccorso.

Fonti locali hanno dichiarato che l’esercito israeliano ha bombardato il piano superiore dell’ospedale al-Wafa della città di Gaza, uccidendo sette persone e ferendone altre, alcune in modo grave.

Nel centro della Striscia di Gaza, un quadricottero israeliano ha bombardato un’auto civile vicino al cimitero di Sawarha, nel campo profughi di an-Nuseirat, uccidendo un cittadino e ferendone altri.

Un neonato è morto per ipotermia in un campo profughi nel sud della Striscia di Gaza a causa delle basse temperature, secondo fonti mediche.

Un uomo e sua moglie sono stati uccisi a seguito di un attacco israeliano contro una casa nel nord di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

Ulteriori vittime sono state segnalate in altre aree della Striscia di Gaza a seguito degli attacchi aerei, di artiglieria e di tiro israeliani di sabato sera e domenica.

L’artiglieria israeliana prende di mira l’Ospedale al-Ahli a Gaza.

L’esercito di occupazione israeliano ha sferrato un attacco all’ospedale arabo al-Ahli (noto anche come Ospedale Battista) nella città di Gaza, continuando a colpire le infrastrutture mediche vitali della regione.

L’attacco di domenica mattina ha preso di mira l’ultimo piano dell’ospedale, che era rimasta l’ultima struttura sanitaria operativa nel nord della Striscia di Gaza dopo la distruzione dell’ospedale Kamal Adwan.

Fonti locali hanno riferito che l’artiglieria israeliana ha colpito direttamente l’ultimo piano dell’ospedale, causando ulteriori danni all’edificio. Questo attacco fa parte di un più ampio schema di bombardamento delle forze israeliane sulle strutture mediche di Gaza, soprattutto nelle aree settentrionali, dove le infrastrutture sanitarie sono state decimate.

Venerdì, le forze di occupazione israeliane hanno preso d’assalto l’ospedale Kamal Adwan nella vicina città di Beit Lahia, incendiandolo e mettendolo fuori servizio. Oltre 350 persone all’interno dell’ospedale, tra cui personale, pazienti e parenti, sono stati prelevati con la forza dai soldati israeliani e portati in una località sconosciuta. Tra queste, il direttore dell’ospedale, il dottor Hussam Abu Safiya, 180 membri del personale medico e 75 pazienti e i loro accompagnatori.

Le riprese documentano il momento in cui le forze di occupazione israeliane hanno costretto i pazienti e i civili dell’ospedale Kamal Adwan a togliersi i vestiti prima di rapirli durante l’attacco alla struttura nel nord di Gaza.

La famiglia del dott. Hussam Abu Safiya, direttore dell’ospedale Kamal Adwan, ha rilasciato una dichiarazione chiedendo l’immediato rilascio del figlio, il cui destino rimane sconosciuto da quando è stato rapito dalle forze di occupazione israeliane.

La famiglia ha confermato che il dott. Hussam è rimasto in ospedale per più di 84 giorni, nonostante l’uccisione del figlio di 8 anni da parte delle forze di occupazione israeliane e le sue ferite, insieme alle minacce rivolte a lui, esprimendo profonda preoccupazione per le sue condizioni.

Abu Safiya è stato rapito ieri dalle forze di occupazione israeliane dopo aver preso d’assalto l’ospedale Kamal Adwan venerdì mattina nella Striscia di Gaza settentrionale, incendiandone le strutture.

(Fonti: Quds Press, Quds News network, Al-Mayadeen, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza; Euro-Med monitor, The Cradle, Telegram; credits foto e video: Quds News network, PIC, Wafa, ministero della Salute di Gaza, Telegram e singoli autori).

Per i precedenti aggiornamenti:

https://www.infopal.it/category/operazione-spade-di-ferro-genocidio-a-gaza

https://www.infopal.it/category/ciclone-al-aqsa

https://www.infopal.it/category/palestina-media-e-geopolitica-approfondimenti-e-analisi

29/12/2024 https://www.infopal.it

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