Migranti, la solidarietà europea non arretra: Vienna, Belgrado, Reikiavik
Circa 20.000 persone sono scese in piazza ieri a Vienna a tre giorni dalla tragedia dei 71 rifugiati morti per soffocamento in un tir. Il corteo è partito dalla stazione centrale di Westbannhof e si e’ snodato successivamente lungo un’affollata via dello shopping. Hanno aderito alla manifestazione Ong e associazioni come Sos Mitmensch, Volkshilfe e Asyl in Not. Un appello di adesione e sostegno dei più noti artisti ed intellettuali del paese sottolinea: «Mentre la politica e la burocrazia falliscono, la società civile e le iniziative locali mostrano quella responsabilità, partecipazione e empatia che mancano alle autorità competenti». Il corteo ha percorso la popolosa Mariahilferstrasse fino al Museumsquartier, davanti al monumento dedicato nel 2000 a Markus Omofuma, il giovane africano morto soffocato sull’aereo per il cerotto sulla bocca messo dalla polizia durante il volo di espulsione da Vienna. Alle sette è suonata la campana principale del duomo Santo Stefano, la Pummerin, insieme a tutte le chiese dell’Austria per ricordare i 71 morti trovati nel camion sull’autostrada. Ieri sono scesi in piazza comitati spontanei di cittadini anche in Alta Austria, a Linz, Wels e Steyr.
Pochi giorni fa a Dresda alcune migliaia di persone erano scese in piazza, anche per rispondere alle iniziative violente della destra xenofoba.
Solidarietà anche dalla Serbia dove un gruppo di attivisti dell’organizzazione ‘Iniziative dei giovani per i diritti umani’ ha manifestato nel pomeriggio nel centro di Belgrado a favore del sostegno ai migranti e profughi che a migliaia arrivano in Serbia da sud, lungo la ‘rotta balcanica’. ‘Solidarieta’, non odio’ il motto del raduno, pensato inizialmente come risposta a una manifestazione anti-immigrati dell’estrema destra ultranazionalista, vietata dalla polizia. Il 70% dei serbi appoggia la politica del governo di sostegno e assistenza alle migliaia di migranti e profughi che transitano attraverso la Serbia diretti verso i Paesi occidentali del nord Europa. Secondo un sondaggio dell’agenzia Faktor Plus, poi, solo il 26% si e’ detto invece contro l’assistenza ai migranti, che costituiscono a loro avviso un grosso problema sociale e un pericolo per la sicurezza. Sono sopratutto le formazioni dell’estrema destra ultranazionalista e xenofoba a non vedere di buon occhio il fenomeno migranti. Anche se una parte del movimento estremista Dveri ha fatto sapere oggi di essere favorevole ad aiutare i migranti fornendo loro cibo, acqua e generi di prima necessita’, e a consentire loro di raggiungere il piu’ presto possibile I Paesi Ue.
Solidarietà autorganizzata in Islanda.Dopo che il governo di Reikiavik si era limitato ad offrire ospitalita’ a massimo 50 profughi siriani, oltre 10.000 islndesi si sono impegnati su Facebook ad accogliere oltre 10.000 altrettanti disperati in fuga da Damasco, martoriata da oltre 4 anni di guetta civili. A lanciare l’iniziativa e’ stata domenica la professoressa Bryndis Bjorgvinsdottir. L’iniziativa, che ha raccolto un immediato successo, ha spinto il ministro del Welfare Eyglo Hardardottir ad aprire all’iniziativa, ricordando che la remota isola vulcanina che ha solo 330.000 abitanti, lo scorso anno ha gia’ accolto 1.117 migranti.
Fabio Sebastiani
1/9/2015 www.controlacrisi.org
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