Il popolo palestinese massacrato per espansionismo coloniale e pulizia etnica. Non è una guerra ma un genocidio pianificato. Gaza, nemmeno più le chiese sono luoghi sicuri. Israele si accanisce ancora contro gli ospedali. Dopo gli ospedali, le scuole e i rifugi, Israele prende di mira anche le chiese. Da questa notte nel quartiere Zeitun è l’inferno. “Basta con questo orrore”, urla al telefono il Parroco di Gaza City, Padre Jorge Hernandez. Il bilancio di oggi è superiore alla media dall’inizio del conflitto, con più di cento vittime.
Ieri sera Padre Jorge aveva ricevuto l’avviso di sgombrare la Chiesa e la Parrocchia, dopo l’annuncio che il quartiere di al-Zeitun sarebbe stato bombardato. Oggi le bombe sono arrivate davvero. E una trentina di persone se la sono cavata per miracolo.
“Ma dove possono andare il parroco, le tre suore di Madre Teresa con 29 bambini handicappati e 9 anziane inferme?”,chede padre Jorge. Già ieri mattina la comunità cristiana di Gaza era stata sconvolta dalla morte di due anziane, causata dalle difficile condizioni in cui erano costrette a vivere, dopo il loro trasferimento nella Chiesa, e dalla tragica notizia di un missile che aveva colpito la casa della famiglia di Jalila UmFarah Aiad Jerjis, riducendola in macerie. La famiglia era composta dal padre di Jalila, dalla moglie Aiad Kamal e dai due figli piccoli Jerjis e Anton. Jalila è morto carbonizzato. Il padre è stato leggermente ferito. Il figlio maggiore, Jerjis, è in coma profondo. Ha subito l’amputazione delle gambe e di una mano e ha ustioni profonde sul viso e sul petto. Anton, il figlio più giovane, non era in casa quando è successo, ma a messa nella Chiesa.
“Esigiamo lo stop immediato del fuoco per fermare questo massacro – dice padre Jorge. Nessuna di queste persone che sono morte oggi erano terroristi”.
Medici Senza Frontiere, intanto, condanna duramente l’attacco sferrato ieri contro l’ospedale di Al Shifa a Gaza City, l’ospedale di riferimento per l’intera Striscia di Gaza, dove lavora anche un’e’quipe chirurgica di Msf. Il bombardamento di questa struttura sanitaria, che ha offerto rifugio a migliaia di sfollati da quando Israele ha lanciato l’operazione “Margine Protettivo” tre settimane fa, secondo Msf dimostra che i civili a Gaza non hanno un luogo sicuro dove andare e mostra quanto sia difficile fornire aiuti di emergenza nell’area.
Continuano a essere i civili le vittime dei bombardamenti di Israele “nella loro folle ricerca delle 73 persone che devono essere eliminate. Come si legge su un volantino che hanno lanciato dagli aerei sulla popolazione di Gaza”. Meri Cervelli, cooperatrice italiana a Gaza, in un messaggio spiega: “Hanno tirato giù alcune palazzine con dentro famiglie intere lanciano attacchi continui non si fermano…Oggi hanno lanciato un volantino dagli aerei, con su il disegno della Striscia di Gaza e 4 tombe sulla striscia dal nord al sud … dietro 73 nomi di persone che volevano colpire … diceva che avrebbero trovato posto solo sotto queste tombe …. lo stanno facendo su tutta la striscia … è un massacro indicibile ….”
Fabio Sebastiani
29/7/2014 www.controlacrisi.org
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