Come nell’800, con la crisi aumenta la prostituzione minorile


La prostituzione minorile in Italia e’ aumentata piu’ del 500% negli ultimi tre anni. I dati sono forniti Federico Bianchi di
Castelbianco, noto psicoterapeuta dell’eta’ evolutiva che aggiunge: “Coinvolge in egual misura maschi e femmine, cosi’ come la pornografia minorile che ha registrato un +569% dei casi in 10 anni”. Una fotografia inquietante quella tracciata dallo psicoterapeuta, ma che raffigura la condizione di molti adolescenti: “E’ un fenomeno piu’ diffuso di quanto non si possa immaginare”.
“La prostituzione minorile va compresa nel suo insieme sotto due differenti aspetti”, spiega all’agenzia Dire Bianchi di Castelbianco: “Da un lato c’e’ il carnefice, l’adulto perverso e negativo che spinge i minori a prostituirsi, come abbiamo letto sui giornali in questi ultimi giorni. Un vero e proprio accanimento sulla vittima – precisa lo psicologo – che non riesce a ribellarsi”. Questo,
pero’, e’ “un problema della Magistratura piu’ che degli psicologi”.

Altro discorso riguarda i ragazzi che “volontariamente iniziano a immaginare e a realizzare un comportamento sessuale deviante, quale fonte di guadagno. Vendono il corpo per trarne un beneficio economico- prosegue Castelbianco- e poter cosi’ acquistare tutte le ‘cose’, piccole o grandi, che in quel momento offrono un senso di piacere, potenza e modernita’”. La causa è “determinata dalla scissione che i giovani hanno impostato tra l’affettivita’ e la sessualita’”. Significa che “un’attivita’ sessuale senza affetto non ha valore, non ha sentimento ed e’ quindi replicabile a piu’ riprese. Questi adolescenti – sottolinea lo psicologo- si sentono adulti e scientemente, rispetto alla loro eta’, considerano l’atto sessuale come passeggero e poco significativo”.
I giovani sono onesti e lo dicono chiaramente: “Se ricordiamo le famose ragazze dei Parioli, la loro prima rivelazione e’ stata
proprio il chiarire che non erano state spinte da nessuno – rammenta Castelbianco -. Si trattava di una loro decisione personale. Certo un po’ larvata, perche’ dietro c’e’ sempre un adulto che con i suoi soldi foraggia suddetti comportamenti devianti”.

Il 50% dei baby squillo sono maschi. “L’incapacita’ di difendere il proprio corpo e considerarlo di poco valore ha portato entrambi i sessi, indistintamente, a ritenere che un atto sessuale scisso dall’affettivita’ possa non lasciare tracce ma portare solo soldi”, aggiunge lo psicoterapeuta. “I giovani si considerano autonomi nella decisione di ‘prostituirsi’, per loro non e’ un sacrificio, non e’ un fare qualcosa di sbagliato. Si tratta di soli pochi minuti di tempo e poi arrivano i benefici economici. Sono completamente inconsapevoli delle conseguenze psicologiche di cio’ che fanno – fa sapere l’esperto – e le pagano tutte, perche’ nessuno ne esce indenne, ma se ne rendono conto solo successivamente”. Ferite interne profonde, depressione, insonnia, bassa autostima, comportamenti ancora piu’ trasgressivi “per cercare nella trasgressione seguente un modo per superare quella precedente, come se fosse uno stadio nuovo della vita”. Castelbianco conclude: “Se non li prendiamo in tempo, vedremo sprofondare questi giovani in una esistenza tutta in discesa”.

redazione www.controlacrisi.org
15/4/2016

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