Pensioni, il governo fa il gioco delle tre carte. Un favore a banche e assicurazioni. E’ molto peggio degli 80 euro

“La misura del governo è una bugia, perché si configura come un taglio sulle pensioni e al contrario di quello che dice Renzi, come una penalizzazione per i lavoratori e un favore a banche e assicurazioni”. Netto il giudizio di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista che nella conversazione con Intelligonews spiega dove sta quello che definisce “l’inghippo” delle pensioni anticipate ma col “prestito”.

In pensione in anticipo ma col prestito: come valuta la proposta governativa? Punti di forza e di debolezza?

“Il primo elemento è che quella del governo si configura come una bugia, perché il governo dice si va in pensione prima senza penalizzazioni, invece è evidente che le persone interessate sarebbero indebitati per venti anni, cioè dovrebbero pagare fino al 15 per cento della pensione alle banche. Quindi, questo si configura come un taglio sulle pensioni e al contrario di quello che dice il governo come una penalizzazione ai lavoratori e un favore alle banche e alle assicurazione: è veramente una presa in giro galattica. L’altro elemento iper-negativo è che il governo dice che non bisogna modificare la Fornero: in pratica, rimane la legge Fornero, i lavoratori ci perdono non potendo andare in pensione prima e le banche e le assicurazioni ci guadagnano. In sostanza, questo è un provvedimento a favore di banche e assicurazioni. Invece, il tema è che bisogna modificare la Fornero per permettere alla gente di andare in pensione prima ed effettivamente senza penalizzazioni”.

Prestito pensioni, Ferrero (RC): “Un favore a banche e assicurazioni. E’ molto peggio degli 80 euro” C’è chi parla di truffa politica, perché si sostiene che così si rende debitore una persona che magari non lo è mai stato. E’ una lettura corretta? E’ come con gli 80 euro?

“E’ molto peggio degli 80 euro e spiego la ragione: è una truffa politica perché rende debitore il lavoratore e rendere debitori i pensionati è una cosa pazza; è una truffa che si somma a un furto perché già oggi ogni anno il governo spende complessivamente per le pensioni 20 miliardi in meno di quanti sono gli introiti dell’Inps; questo attraverso il meccanismo delle tasse e cioè il governo riprende parte delle pensioni che versa attraverso le tasse; in questo modo il saldo è positivo per il governo di 20 miliardi. In sostanza il governo dai pensionati ogni anno ci guadagna 20 miliardi. Quindi a questo “furto di Stato” che c’è già, si somma la truffa di far diventare i pensionati debitori verso le banche”.

Le banche dicono che per gli eredi non ci saranno problemi perché a coprire possibili insolvenze ci penserà l’Inps. Ma se poi non accade per problemi tecnici o per eventuali difficoltà da parte dell’Inps che succede? I figli s troveranno a pagare i debiti dei genitori?

“In Italia non si sa mai come va a finire ed è chiaro che se metti in piedi un meccanismo così, il rischio che rimangano impelagati i figli è evidente. Quando uno fa una roba del genere, il rischio di casini è altissimo. Bisogna seguire la via maestra, il resto sono tute cianfrusaglie: ridurre l’età per andare in pensione tornando ai 40 anni di anzianità, tenere i 60 anni per le pensioni di vecchiaia per le donne e a 65 per i maschi. Dunque la strada è: abolizione della Fornero e costruzione di un sistema chiaro che permetta di mandare la gente di pensione normalmente e di avere i giovani che lavorano”.

L’idea di mettere in correlazione banche e pensioni non è rischioso? In passato Berlusconi mostrò la sua contrarietà: aveva visto lungo? Lei che ne pensa?

“Non solo Berlusconi, anche noi non siamo mai stati d’accordo perché questo è un modo per fare un favore alle banche; cioè questi cercano di infilare nel tritacarne dell’economia finanziaria la gente normale; lo fanno in questo modo ma l’hanno già fatto coi fondi pensione privati. Sono tutti modi con cui cercano di rendere i lavoratori interni finanziatori del sistema della speculazione finanziaria. Quindi va evitato totalmente questa roba. C’è un’ingiustizia sui lavoratori e poi c’è una furbizia di favorire il sistema delle banche. Renzi fa il contrario di quello che dice: lui afferma che è contro la speculazione, in realtà questa è una misura per favorire la speculazione”.

Intervista di Lucia Bigozzi

16/6/2016 www.intelligonews.it

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