Sempre più italiani all’estero: quasi 5 milioni. Nel 2015 partiti in 107 mila
Crescono gli italiani all’estero: nel 2016 i nostri connazionaliche vivono in altri paesi, sono quasi 5 milioni (secondo i dati dell’Aire). Un incremento che in dieci anni è stato del 54 per cento. Si è passati, infatti, dai poco più di 3 milioni nel 2006 ai 4,8 milioni di quest’anno. Lo rivela il rapporto Italiani nel mondo 2016, presentato oggi a Roma dalla Fondazione Migrantes. Secondo il rapporto l’aumento della mobilità italiana, in valore assoluto, ha riguardato tutti i continenti e tutti gli Stati, soprattutto quelli che, nel mondo, accolgono le comunità più numerose di italiani come l’Argentina, la Germania e la Svizzera. Tuttavia le variazioni più significative degli ultimi 11 anni hanno riguardato la Spagna (+155,2 per cento) e il Brasile (+151,2 per cento).
Nello specifico, al 1 gennaio 2016 gli iscritti all’Aire sono 4.811.163, il 7,9 per cento dei 60.665.551 residenti in Italia secondo il Bilancio demografico nazionale dell’Istat aggiornato a giugno 2016. La differenza, rispetto al 2014, è di 174.516 unità. “La variazione, che nell’ultimo anno corrisponde al 3,7 per cento – si legge nel rapporto – sottolinea il trend in continuo incremento del fenomeno non solo nell’arco di un tempo, ma anche nell’intervallo da un anno all’altro”.
Il rapporto, ricorda inoltre che da gennaio a dicembre 2015 le iscrizioni all’Aire sono state 189.699. Di queste oltre la metà (il 56,7 per cento) sono avvenute per solo espatrio. In altri termini, nell’ultimo anno, 107.529 italiani hanno lasciato il Paese alla volta dell’estero. Rispetto al 2015 si registrano 6.232 partenze in più. Il 69,2 per cento (quasi 75 mila italiani) si è trasferito nel Vecchio Continente: l’Europa, quindi, si conferma essere l’area continentale maggiormente presa in considerazione dai trasferimenti degli italiani che vanno oltre confine. In brusca riduzione, invece, l’America meridionale (-14,9 per cento di variazione in un anno ovvero più -2.254 italiani in meno nell’ultimo anno). Stabile l’America centro-settentrionale e solo 352 connazionali in più in un anno per le altre aree continentali contemplate dall’Aire (Asia, Africa, Australia, Oceania, Antartide).Su 107.529 espatriati nell’anno 2015, i maschi sono oltre 60 mila (56,1%).
Fonte: Rapporto Migrantes |
L’analisi per classi di età mostra che la fascia 18-34 anni è la più rappresentativa (36,7 per cento) seguita dai 35-49 anni (25,8%). I minori sono il 20,7% (di cui 13.807 mila hanno meno di 10 anni) mentre il 6,2% ha più di 65 anni (di questi 637 hanno più di 85 anni e 1.999 sono tra i 75 e gli 84 anni). Tutte le classi di età sono in aumento rispetto allo scorso anno tranne gli over 65 anni (erano 7.205 nel 2014 sono 6.572 nel 2015).
A livello continentale, oltre la metà dei cittadini italiani (+2,5 milioni) risiede in Europa (53,8 per cento) mentre oltre 1,9 milioni vive in America (40,6 per cento) soprattutto in quella centro-meridionale (32,5 per cento). In valore assoluto, le variazioni più consistenti si registrano, rispettivamente, in Argentina (+28.982), in Brasile (+20.427), nel Regno Unito (+18.706), in Germania (+18.674), in Svizzera (+14.496), in Francia (+11.358), negli Stati Uniti (+6.683) e in Spagna (+6.520).
Fonte: Rapporto Migrantes |
Inoltre, il rapporto Migrantes ricorda che il 50,8 per cento dei cittadini italiani iscritti all’Aire è di origine meridionale (Sud: 1.602.196 e Isole: 842.850), il 33,8 per cento è di origine settentrionale (Nord Ovest: 817.412 e Nord Est: 806.613) e, infine, il 15,4 per cento è originario del Centro Italia (742.092). A livello regionale le percentuali più incisive riguardano la Lombardia (+6,5 per cento), la Valle d’Aosta (+6,3%), l’Emilia Romagna (+6 per cento) e il Veneto (+5,7 per cento). A livello provinciale torna il protagonismo del Meridione. Tra i primi dieci territori provinciali, infatti, sette sono del Sud Italia. Ad esclusione della Provincia di Roma, in prima posizione, seguono infatti Cosenza, Agrigento, Salerno, Napoli, Milano, Catania, Palermo, Treviso e Torino.
5/10/2016 Fonte: www.redattoresociale.it
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