Fermo, un imprenditore ammazza due operai che reclamavano mensilità arretrate e liquidazione. Il caso già noto alla Cgil
Stamattina due operai uno slavo e un kossovaro di 38 e 26 anni, Mustafa Nexomedinv e Avdyli Valdet sono stati uccisi con 5 colpi di pistola da un’ imprenditore edile marchigiano . I due operai si erano recati dal costruttore per rivendicare diverse mensilità non pagate e relativa liquidazione dopo essere stati licenziati. I due operai incensurati e con regolare permesso di soggiorno sono stati indicati dai mass media come probabili autori di una estorsione ai danni dell’imprenditore. L’uomo, unico testimone di quanto accaduto, ha riferito di essere stato aggredito con una piccozza e di aver reagito di conseguenza. Uno dei due, però, quello morto sul colpo è stato trovato sul vialetto che dà verso l’uscita della villa. Probabilmente stava scappando dopo aver visto l’uomo che brandiva la pistola.
La verità è che questa vicenda era nota alla Camera del lavoro territotiale di Fermo. Nexomedim era addirittura iscritto alla Cgil , dove si recava regolarmente per raccontare le sue tribolazioni. Alla fine dopo il licenziamento aveva decisobdi avviare una vertenza arrivata al giudice. Come se non bastasse si era rivolto anche alla Uil.
Il comunicato dei sindacati definiscono questi due omicidi ” tragedia che per modalità e dinamica è il sintomo delle tensioni sociali presenti anche in questo territorio attorno al mondo del lavoro”. “Di storie come questa , della mancata retribuzione , di questi diritti lesi , di dignità dell’uomo e del lavoro calpestato ne raccolgo ogni giorno”, racconta una operatice di un Centro per l’impiego delle Marche. “Se pretendi i soldi – mi dicono – e se soprattutto sei extracomunitario è facile che il datore di lavoro ti accolga tirando fuori la pistola dal cassetto”.
Fabio Sebastiani
15/9/2014 www.controlacrisi.org
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