L’incidenza dell’intrusione, Goro, Gorino, razzismo e dintorni

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Molti avranno sentito parlare di intrusione, ormai è una parola molto gettonata da analisti, sociologi e studiosi di fenomeni sociali, il cosiddetto pericolo dell’intrusione.

Solitamente, gli intellettuali evitano di affondare la lama nei fenomeni sociali, specie quando si parla di razzismo. In questi casi, il limite acque sicure è proprio a ridosso della riva, per cui è consigliabile non avventurarsi e rischiare di passare per razzista o, viceversa, per buonista, semplicista, superficiale. E’ doveroso aggiungere, che la disonestà intellettuale è sempre la punta avvelenata dei paesi guerrafondai, di ogni società basata sulla morte, la base di un progetto senza fondamenta. Quindi, tanto più un paese si abbevera nei piani della subcultura o sottocultura, della rozzezza, tanto più trasmette razzismo, intolleranza e la stupidità di cui è vittima.

La discriminazione è il frutto di un illogico progresso, concepito con il commercio, con l’economia sostenibile e insostenibile, con la capacità di offrirsi sul mercato. I fatti di Goro e Gorino hanno portato alla luce, la tendenza dell’essere umano a chiudersi, ad alzare barricate, quando teme “l’incidenza dell’intrusione”.

Sarebbe opportuno citare Julius Evola, non di certo perché comunista, ma perché più di altri, provò a giustificare il razzismo, puntando il dito verso l’intruso .

Di sicuro, noi non proviamo rancore verso i fiancheggiatori, i sostenitori, i sobillatori della lotta tra poveri, ma verso chi si interpone nell’immediato come pericolo. Questo fenomeno non va sottovaluto e, se permettete, neanche liquidato con l’accusa di razzismo o, meglio, non solo. Basterebbe ripassare a memoria alcuni titoli di cronaca: ragazzi Albanesi stuprano una ragazza, romeni ubriachi distruggono un locale, extracomunitari derubano una vecchietta, 3 giovani provenienti dal Marocco sorpresi a rubare-. L’ultimo letto era affascinante: arrestato spacciatore Nigeriano. A volte, le vittime vengono nominate quasi per caso, si evidenzia la provenienza del crimine e sempre meno il reato. Quasi impossibile leggere in prima pagina: italiano stupra una donna di colore; forse perché alle donne di colore non è concesso denunciare?

Solitamente siamo i primi a indignarci, quando i giornali stranieri utilizzano la metafora italiani=mafia, per cui non concordo sullo slogan gorogorino=razzismo. Tutto sommato, potrei accettarlo da politici rozzi e da inservienti del potere, non da studiosi di fenomeni sociali, tanto meno da oliati editorialisti. Il fenomeno va esaminato a fondo, come se parlassimo di un gruppo, di un nucleo, di una fetta della torta. Allen disse che la destra è pericolosa, perché da risposte semplici a domande complesse, noi siamo Marxisti, siamo diversi.

Per spiegare “l’incidenza dell’intrusione” prenderemo spunto dalla psicologia, nello specifico dalla terapia di gruppo. Il terapeuta riunisce un gruppo di cinque persone, tutte con problemi di alcolismo. Dopo un anno si accorge che questo gruppo non ha fatto passi avanti, in più i cinque alcolisti sono entrati anche in accettazione, quindi ognuno nasconde le sue bevutine in tacito accordo con l’altro. In questo caso si potrebbero utilizzare gli intrusi: persone nuove con “abusi differenti” che si aggiungono al gruppo. Non sempre il risultato è apprezzabile, qualcuno di essi potrebbe abbandonare la terapia, altri potrebbero chiudersi o sbraitare. In ogni caso riceverebbe una scossa concreta per iniziare a uscire dal guscio, uscire da quelle dinamiche negative assimilate.

L’incidenza dell’intruso apporta disordine, specie in una situazione di negatività. Questa volta non dovremmo parlare di razzismo, anzi sarebbe comodo liquidare la questione con questa accusa. Se andassimo a fondo, scopriremmo che Gorino è il comune con la più bassa percentuale di dichiaranti IRPEF (33,3%) nella Regione Emilia-Romagna, nonostante sia un posto dove girano molte partite IVA.

Ora immaginate il gruppo di alcolisti, pensate all’incidenza, all’interferenza dell’intruso e quanta e quale paura nasconda quel muro costruito dagli uomini; da persone convinte d’esser proprietarie e beneficiarie assolute della terra e del mare pubblico. L’egoismo è solo l’anticamera del razzismo, del fascismo, del nazismo, i quali sono concomitanti per natura e ideologia, infatti questi “atteggiamenti” vanno a braccetto quando l’intruso potrebbe rovinare l’assetto dei privilegiati. Nulla di particolare, possibile che gli abitanti di Goro e Gorino abbiano scambiato gli immigranti per la guardia di finanza, forse per colpa di quei giubbotti catarifrangenti con cui addobbiamo gli intrusi di colore, noi che non lo siamo mai stati.

Antonio Recanatini

da Lavoro e Salute – Inserto Cultura/e – novembre 2016 www.lavoroe salute.org

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