L’Usb indice lo sciopero generale il 24 ottobre. E il 14 novembre è nella mobilitazione dello sciopero sociale. > La CGIL cosa aspetta, le fanfaronate di Renzi e le buffonate parasindacali di CISL e UIL?
Usb ha deciso: sciopero generale il 24 ottobre per l’intera giornata e sostegno allo “sciopero sociale generalizzato promosso collegialmente dal sindacalismo di base e da settori dell’attivismo sociale per avviare un percorso di lotta contro la precarietà, per l’occupazione, il reddito il diritto all’abitare”. “A tal fine dispone almeno ulteriori quattro ore di sciopero – si legge nel dispositivo approvato all’unanimità dal Coordinamento nazionale – da effettuarsi nella giornata del 14 novembre con articolazioni a livello territoriale e/o di categoria. Inoltre, ribadisce il sostegno e la promozione delle Giornate internazionali indette dal 13 al 16 novembre 2014 a Roma dalla Coalizione Internazionale dei Sans Papier, Migranti e Rifugiati di cui la USB e’ parte integrante.
Nello specifico queste le motivazioni:
– Contro le politiche economiche e sociali del governo Renzi che provocano disoccupazione e precarietà, contro il Jobs Act, contro l’abolizione dell’articolo 18, contro le altre misure per il mercato del lavoro e la riforma Fornero del sistema previdenziale, per la riduzione dell’orario di lavoro e la crescita dell’occupazione.
– Contro il blocco dei contratti nel pubblico impiego e per consistenti aumenti salariali per tutti i lavoratori.
– Contro il Piano Renzi per la scuola, per l’assunzioni di tutti i precari docenti ed Ata.
Per un ruolo del pubblico nell’economia, per massicci investimenti nella scuola, sanità, trasporti e servizi pubblici, per la difesa dei beni comuni e contro l’attacco generalizzato al welfare, contro le privatizzazioni, le grandi opere e la distruzione del territorio.
– Contro il Fiscal Compact e gli altri trattati antipopolari dell’Unione Europea, contro il pareggio di bilancio inserito nella Costituzione.
Per reddito garantito, salario minimo, rivalutazione delle pensioni, salute e sicurezza sui posti di lavoro, diritto all’abitare, contro precarietà e lavoro gratuito (modello Expo).
– Contro l’accordo del 10 gennaio 2014 tra Confindustria, Cgil, Cisl e Uil e per la difesa e lo sviluppo della democrazia sui posti di lavoro e del diritto di sciopero. Contro la guerra che sta coinvolgendo l’Europa e l’Italia, contro le spese militari e le politiche di riarmo.
Il documento finale del Coordinamento nazionale
29/9/2014
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