Almaviva. La truffa sul filo di lana
Intervista con Alessio, lavoratore Almaviva Realizzata da Radio CIttà Aperta.
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Abbiamo aggiornato i nostri ascoltatori sulle novità: è giunto l’accordo e il prolungamento di tre mesi della cassa integrazione a Napoli, accordo non raggiunto invece per lo stabilimento di Roma. Tutto questo in nottata. 1166 lavoratori a rischio, se non sbaglio. Parlaci un po’ di questa vertenza, del senso di questa vertenza e delle prospettive sulla base di queste novità.
Dopo una trattativa abbastanza lunga, tra posizioni abbastanza lontane tra azienda e sindacati, si è arrivati praticamente alla situazione del Ministero dello Sviluppo Economico. Si è arrivati ad una proposta di accordo che prevedeva un prolungamento, un congelamento della procedura di licenziamento fino al 31 marzo; praticamente, durante questo periodo sarebbe stata applicata una cassa integrazione straordinaria. Ma non si capisce bene, nel senso che non abbiamo per il momento alcun documenti, non abbiamo il testo; insomma, non ho letto il testo dell’accordo che è stato sottoscritto per Napoli. Ci hanno tenuto all’oscuro. Comunque, doveva essere una cassa integrazione a 0 ore il primo mese, al 75% il secondo mese e al 50% il terzo; in questo lasso di tempo, in questi tre mesi, sarebbero dovute cominciare le trattative per un accordo sul controllo individuale della produttività. Quindi, la possibilità per l’azienda di estrapolare i dati della produttività del singolo operatore e la questione sul costo del lavoro. Durante la trattativa si vociferava di andare a ritoccare, ad abbassare i livelli salariali, di intervenire su alcuni istituti… Quindi le ipotesi erano quelle del congelamento degli scatti di anzianità, dei livelli e tutta una serie di interventi che avrebbero, di fatto, abbassato il costo del lavoro per l’azienda ma soprattutto il salario dei lavoratori. In sostanza gli ammortizzatori sociali… Quindi sarebbe stata comunque decurtata una parte di salario relativo all’ammortizzatore sociale e, oltre a questo, una decurtazione relativa a questo abbassamento del costo del lavoro. Questa è la proposta che era stata accettata dall’azienda e che è stata accettata anche dai sindacali nazionali, penso, perché comunque – come ti ho detto – le informazioni sono trapelate pochissimo. Sta di fatto, che comunque la procedura che era prima nazionale – interessava Roma e Napoli – alla presenza della maggioranza Rsu che hanno rifiutato questo accordo. Lo ha rifiutato tutta Roma più – mi sembra – tre Rsu di Napoli, che si sono opposte a questo accordo, non l’hanno sottoscritto… A quel punto, in linea teorica, in base alle procedure, si sarebbe dovuto arrivare ad un mancato accordo tra le parti. Invece, in questo caso, invece, l’azienda, il ministero e i sindacati hanno scorporato le due sedi e quindi si è arrivato ad un accordo per Napoli, che aveva la maggioranza delle Rsu che hanno sottoscritto questo accordo, mentre per quanto riguarda la sede di Roma è stato firmato un verbale di mancato accordo. Quindi la situazione di fatto è che per Napoli si farà questo periodo di congelamento dei licenziamenti, mentre a Roma, praticamente da oggi, potranno partire le lettere di licenziamento e i licenziamenti effettivi.
Molto chiaro. Le prospettive quindi sono abbastanza cupe, almeno per quello che riguarda i lavoratori di Roma… C’è qualcosa che ancora rimane da fare, volendo?
Mah… colpi di scena, non lo so. Dal punto di vista procedurale l’azienda può tranquillamente licenziare da oggi in poi più di 1.600 lavoratori. Ovviamente c’è la questione che con un mancato accordo andrà comunque applicato… Se i licenziamenti non saranno totali, d quindi non si chiuderà la sede, e non verranno licenziati tutti i lavoratori, ma soltanto una parte… Se l’azienda deciderà di licenziare soltanto una parte dei lavoratori, dovrà applicare i criteri di legge, quelli che vengono comunque applicati in mancanza di accordo sindacale; quindi i carichi familiari, anzianità aziendale, esigenze organizzative, ecc. Quello che farà l’azienda non si sa, come vorrà procedere. Certo, nelle prossime ore , si delineeranno un po’ le cose e si vedrà come si aggiusteranno; anche per un problema logistico, per tirare fuori delle assemblee… Perché praticamente siamo tutti fuori dal posto di lavoro… Già ci hanno imposto ferie, permessi, ecc ecc. quindi sarà anche un po’ difficile fare una sintesi sulla questione e tutto quanto.
Molto chiaro Alessio, ti ringraziamo per la tua disponibilità. Ciao grazie…
Redazione Radio Città Aperta
22/12/2016 www.radiocittaperta.it
Foto di Patrizia Cortellessa
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