“Volevano uccidere la speranza. E invece continua a vivere”. La testimonianza dal Brasile di Ezio Locatelli. “Nelle prossime ore saremo a Brasilia nella sede del Congresso Nazionale (l’equivalente del nostro Parlamento) invitati dal nuovo gruppo parlamentare del PCdoB. Lì porteremo i saluti di Rifondazione Comunista e poi il ritorno in Italia convinti più che mai che un altro mondo è possibile e necessario. “
Qui in Brasile si voleva uccidere la speranza ma la speranza continua a vivere. Dilma Rousseff esce dal primo turno del voto del 5 ottobre con un buon risultato, superiore a tutte le previsioni messe in giro dagli uccelli del malaugurio della grande stampa internazionale che hanno svolazzato per tutto il periodo della campagna elettorale. Il 41% ottenuto al primo turno pone Dilma in una condizione di vantaggio con quello che sarà il suo contendente al secondo turno. Il contendente non sarà l’ambigua Marina Silva, un mix di populismo e liberismo, che va poco oltre il 20%. A frapporsi a Dilma al secondo turno ci sarà Aecio Neves (34,4% al primo turno), uomo della destra liberista, rappresentante del grande capitalismo industriale, finanziario, del latifondismo fondiario, dell’agrobusiness che ben difficilmente potrà attrarre tutto il variegato elettorato di Marina Silva dopo che questa è stata messa fuori gioco. Con questa primo risultato elettorale Dilma puó quindi guardare con un certo ottimismo al voto del secondo turno che si terrà il 26 ottobre. Naturalmente senza abbassare la guardia. All´interno della coalizione “amor a nossa gente” che sostiene la presidente Dilma discreta, anche se sotto le previsioni, l’affermazione per numero di deputad estadual e federal del PCdoB. Nello Stato di Maranhao, al primo turno, viene eletto com il 63,59% un governatore del PCdoB, il compagno Flavio Dino (il primo governatore comunista nella storia del Brasile).
Oggi c’è una differenza fondamentale tra l’Italia, l’Europa e questo grande Paese che è il Brasile. Mentre l’Italia e l’Europa con le loro politiche liberiste stanno scivolando all’indietro sul piano economico e sociale, il Brasile prima con Lula e poi con Dilma, non senza problemi, difficoltà, contraddizioni, sta portando avanti una politica di crescita sociale – non solo industriale – di maggiore giustizia sociale, di lotta alla povertà. Una politica di affermazione della sovranità nazionale di contro alle pretese egemoniche e imperialiste degli Usa. Se molte cose sono ancora da fare non possiamo prescindere da un dato – uno tra tutti – semplicemente straordinario: negli ultimi dodici anni, sotto la presidenza Lula e Dilma, sono stati strappati quaranta milioni di brasiliani alla povertà.
Negli ultimi dieci giorni – giorni decisivi – ho vissuto e partecipato in prima persona a queste elezioni in una delle aree più remote e difficili del Brasile, ovvero il Mato Grosso dove il compagno Chaparral, dirigente del Prc di Torino nonchè del PCdoB, era presente in qualità di candidato a deputado estadual. Un’esperienza straordinaria. Insieme a Chaparral e ai compagni del PCdoB abbiamo percorso in lungo e in largo i quartieri di Barra do Garças e i paesi più vicini (la vicinanza qui si misura in centinaia di chilometri), abbiamo incontrato gli índios Xavante (gli índios in Mato Grosso rappresentano circa il dieci per cento della popolazione), abbiamo partecipato alle carriatas (lunghi cortei di macchine con musiche, comizi volanti, fuochi pirotecnici itineranti), abbiamo partecipato a incontri e comizi vari portando il saluto del Partito della Rifondazione Comunista e tanto altro ancora. Una campagna elettorale molto festosa, segnata da contrasti politici ma anche da un perdurante moto di fiducia e voglia di avanzare su una strada di cambiamento e progresso sociale. Generosissimi e straordinari i compagni del PCdoB con cui abbiamo condiviso lavoro, gioie e fatiche di questo ultimo, intenso scorcio di campagna elettorale.
Il nostro compagno Chaparral in Mato Grosso, e in specie a Barra do Garças dove è stato Prefeito (sindaco) dal 2004 al 2008, è popolarissimo. Amato dalla povera gente, dagli índios, dalle persone di sinistra, dalle persone oneste per le molte battaglie e opere di giustizia sociale portate avanti nel corso del suo vissuto politico in Mato Grosso. Proprio per questo è stato richiamato da Torino (dove vive con la sua famiglia italiana da sei anni) per essere candidato a deputado estadual. La destra, rappresentativa dei grandi latifondisti, dei fazendeiros, degli affaristi di ventura non ha affatto apprezzato e proprio per questo ha presentato un ricorso su una sua presunta quanto infondata ipotesi di ineleggibilità. Nelle ultime quarantotto ore su tutti i media, da tutti gli altoparlanti delle macchine assoldate dalla destra l’invito era di non disperdere il voto su Chaparral. Coltellate politiche in piena regola non poche delle quali andate a segno. I voti di Chaparral saranno conteggiati ma non ufficializzati in attesa del responso della Corte Suprema di Brasilia a cui è ricorso il PCdoB con l´appoggio del PT. Comunque vadano le cose il nostro compagno, esempio straordinario di generosità e valore politico, ha già vinto tra la gente comune.
Nelle prossime ore saremo a Brasilia nella sede del Congresso Nazionale (l’equivalente del nostro Parlamento) invitati dal nuovo gruppo parlamentare del PCdoB. Lì porteremo i saluti di Rifondazione Comunista e poi il ritorno in Italia convinti più che mai che un altro mondo è possibile e necessario.
Ezio Locatelli
Segretario Rifondazione Comunista Torino
6/10/2014
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