Manovra, tra colpi di mano e furbate arriva l’abbuffata per le imprese. Prc: una manovra di destra che avrà l’unico effetto di aumentare i profitti, cioè di peggiorare la distribuzione del reddito e di aggravare la crisi. Al contrario il governo dovrebbe aumentare di due punti di PIL il deficit – come la Francia – e finanziare con 30 miliardi la riduzione dell’orario di lavoro, la cassa integrazione e un piano da un milione di posti di lavoro nel settore del riassetto idrogeologico del territorio.
Oggi è il giorno della Legge di stabilità. Il Consiglio dei ministri si appresta a dare il via libera ad una manovra da 30 miliardi, con 13 miliardi di tagli, nuove tasse sui fondi pensione, tassa unica sulla casa, 18 miliardi di regali alle le imprese, che naturalmente sono molto contente, nonostante l’ipotesi di portare il Tfr in busta paga dal 2015. Neld ettaglio, conferma il bonus di 80 euro che vale 10 miliardi e aggiunge 6,5 miliardi per sterilizzare completamente l’Irap sul costo del lavoro. Ci sono poi zero contributi per le assunzioni, risorse per nuovi ammortizzatori sociali (1,5 mld) e detrazioni per le famiglie (500 milioni) e il rinnovo del bonus per ristrutturare case e acquistare i mobili. Spuntano anche risorse per crediti d’imposta all’innovazione (500 mln), per assumere precari nella scuola (1 mld) e bloccare la clausola di salvaguardia (3 mld) che avrebbe tagliato le agevolazioni fiscali. Per finanziare bonus e tagli fiscali ci sono i tagli alla spesa per complessivi 16 miliardi. Non scappano ministeri, enti locali e le 8.000 società partecipate da enti territoriali. “Nessun taglio alla Sanità”, dice il sottosegretario alla presidenza, Graziano Delrio. Ma magari la riduzione arriva attraverso la leva dei tagli della spesa regionale per beni e servizi.
Ma risorse arriveranno anche dalla flessibilità del deficit che sale al 2,9% (11,5 mld) e dalla lotta all’evasione (come il reverse charge Iva esteso a nuovi settori) e una maggiore tassazione delle slot machine (in totale 3 miliardi). Al piatto si aggiunge poi la norma per il Tfr in busta paga e un riordino delle tasse sulla casa. Ma forse non subito. Dal cosidetto “reverse charge” nei pagamenti Iva dovrebbero arrivare due miliardi, e 1 mld dalla nuova strategia basata non tanto sugli interventi ex post quanto su una serie di azioni che l’Agenzia delle Entrate metterà in campo per spingere i contribuenti, soprattutto quelli a più alto rischio evasione, ad una maggiore adesione spontanea.
L’iter parlamentare impegnerà tutti per oltre 2 mesi. E, anche se Renzi vorrebbe subito le norme, il tempo non manca. Queste misure potrebbero arrivare in corsa.Pur di ottenere l’obiettivo il due Renzi-Padoan hanno messo in atto alcuni colpi di mano. Il primo è stato il divieto per molti ministri di accedere alla bozza; il secondo, in Parlamento si vota il Def a maggioranza qualificata, per autorizzare lo sforamento al pareggio di bilancio, una norma che oramai l’Italia ha inserito all’articolo 81 della Costituzione.
In serata il testo della manovra sarà spedito a Bruxelles da dove si rischia però una bocciatura, nonostante le rassicurazioni di Padoan. Il ministro dell’Economia, ha affrontato una due giorni di colloqui e riunioni, nei quali ha spiegato le ragioni italiane. La La manovra – ha detto – punta allo sviluppo ma conterrà comunque un piccolo segnale di miglioramento dei conti, una riduzione dello 0,1% del deficit strutturale, che ha un significato preciso. L’Italia conta di realizzare comunque il target del pareggio di bilancio, ma c’è la recessione. ”C’è solo un ritardo – spiega Padoan – dovuto al fatto che ad aprile, quando abbiamo preso gli impegni, la previsione di crescita era l’1,1% più alta di oggi per il 2015, il contesto si è altamente deteriorato”. Il documento di economia e finanza (Def) passa al Senato con un solo voto di scarto. Intanto Confindustria si dice molto soddisfatta per le linee della Legge di stabilità, mentre le Regioni sono sul piede di guerra per i tagli annunciati: saremo obbligati ad aumentare le tasse, dicono i governatori.
Negativo il giudizio della Cgil. “Il mix di tagli della spesa e di riduzioni fiscali per alcuni ci manterrà nello stato recessivo in cui già vive il Paese. Credere che la crescita riparta solo agendo sul fronte fiscale e’ un errore. Un esperimento già fatto che non ha creato ne’ crescita ne’ posti di lavoro”, è la sentenza del leader Susanna Camusso. Nettamente più positiva la Cisl. “Noi ci aspettiamo che la legge di stabilità segni una svolta vera sul piano di un sostegno concreto ai lavoratori, ai pensionati e alla famiglie italiane. Bisogna soprattutto difendere tutti i posti di lavoro, ridurre l’area inaccettabile di precarietà dei giovani e creare le condizioni per nuovi investimenti”, scandisce il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan sulla legge di stabilità.
Per il segretario del Prc Paolo Ferrero, la manovra presentata da Renzi “è di destra”. “La crisi italiana – aggiunge Ferrero – è dovuta alla contrazione del mercato interno. I 13 miliardi di tagli alla spesa pubblica e l’aumento delle tasse locali si mangiano i 10 miliardi dedicati agli 80 euro e avranno un effetto recessivo, di ulteriore aggravamento della crisi. Il taglio indifferenziato dell’IRAP non aumenta la domanda interna e sul mercato estero la riduzione del costo dei prodotti è ridicola (meno dell’1% del costo dei prodotti da esportare) ed inoltre il mercato mondiale è in contrazione. Per questo è una manovra di destra che avrà l’unico effetto di aumentare i profitti, cioè di peggiorare la distribuzione del reddito e di aggravare la crisi. Al contrario il governo dovrebbe aumentare di due punti di PIL il deficit – come la Francia – e finanziare con 30 miliardi la riduzione dell’orario di lavoro, la cassa integrazione e un piano da un milione di posti di lavoro nel settore del riassetto idrogeologico del territorio”.
Fabio Sebastiani
15/10/2014 www.controlacrisi.org
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