La lotteria dei “bonus asili nido”

gambette

Dopo il martellante tam tam dei TG  durato un paio di giorni, sui “bonus Asili Nido” è calato il silenzio.

Viene da pensare che – per le istituzioni – meno sono i genitori informati meglio è! La notizia dirompente, “1000 euro” annui a tutti gli iscritti ai Nidi nati dal gennaio 2016, un effetto lo ha sicuramente ottenuto, forse un serbatoio di voti da parte dei genitori interessati (ma non devono essere  troppi, se no i delusi dall’esaurimento del fondo potrebbero vendicarsi)…

Di questo ” bonus asili nido” si deve invece molto parlare.

Si tratta di un’elargizione  a metà strada tra un “bonus bebé” e una “lotteria”.

Non è un bonus bebé, in quanto non si tratta in questo caso di una concessione indiscriminata per incrementare le nascite,  ma è un contributo rivolto solo agli iscritti ai Nidi. Nella domanda si deve infatti indicare il Nido al quale è iscritto il proprio figlio/a nato/a dal gennaio 2016, ma sono previsti anche aiuti a domicilio per coloro che non possono frequentare (pur essendo iscritti? Non è chiaro) .

E’ una lotteria, poiché non si richiede alcuna certificazione particolare, ma semplicemente il bonus verrà -così pare- assegnato a chi ne fa richiesta entro un determinato (stretto) limite di tempo, secondo l’ ordine di presentazione della domanda.

E una lotteria, dal momento che il limite di fruizione è rappresentato dall’esaurimento del fondo erogato; quindi chi tardi arriva male alloggia anche se le condizioni socio-economiche di costui necessiterebbero di quei 1000 euro annui, che possono paradossalmente andare a un “ricco”, se questi ne ha fatto la domanda tra i primi….

Il provvedimento mette peraltro a nudo il disagio di tanti genitori  che non trovano posto nei Nidi pubblici, e forse non possono permettersi un Nido privato, nemmeno con l’aiuto dei 1000 euro (80 mensili).

Questi genitori non possono quindi fare alcuna domanda!!! Quanti sono?

Vediamo con raccapriccio l’estendersi del bonus degli 80 euro agli insegnanti….ma in un contesto diverso. “Distingue frequenter” diceva Tommaso d’Aquino.

La distinzione consiste nel fatto che in questo caso gli 80 euro rappresentano un aiuto al pagamento della retta al Nido, pubblico o privato. La lotteria è quindi del tutto fuori luogo. Dovrebbero essere invece considerati gli stati di necessità (del provvedimento sono invitati a usufruire anche i rifugiati, i  richiedenti asilo….), necessità che non paiono contemplate stando alle attuali informazioni.

Altra nota dolente è la mancata distinzione tra Nidi pubblici e privati.

Il nido privato può essere una libera scelta (e allora perchè erogare 80 euro?), o- come è nella maggior parte dei casi- una condizione obbligata dal momento che i Nidi comunali non riescono a soddisfare tutte le richieste. (in questo caso gli 80 euro avrebbero una giustificazione!).

Il provvedimento, mettendo sullo stesso piano Nidi pubblici e privati, non fa che dare una mano alla delega 0-6 (Buona Scuola) , in cui si prevede che strutture pubbliche e private per l’infanzia operino in chiave di sussidiarietà, coinvolgendo nel processo anche le Scuole dell’Infanzia.

Ribadiamo a questo proposito la proposta che come “Associazione  Nazionale per la Scuola della Repubblica” andiamo proponendo: Scuola dell’Infanzia statale, con sollievo dei Comuni da costi insopportabili, Asili Nido  comunali con conseguente apertura di nuovi posti in asili pubblici, dato il recupero di fondi ora assorbiti dalle scuole dell’Infanzia comunali.

La scuola dell’Infanzia è scuola a tutti gli effetti (L.444/1968), è quindi non più accettabile il doppio canale scuola dell’Infanzia statale e comunale, entrambe pubbliche.  Il Nido è servizio socio-educativo. Si tratta di due segmenti che compongono il quadro educativo  della prima e seconda infanzia, a tutt’oggi priva di certezze e di garanzie di accesso nelle strutture pubbliche.

 Antonia Sani          

Associazione  Nazionale per la Scuola della Repubblica

26/7/2017 www.rifondazione.it

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