FARANNO UN DESERTO E LO CHIAMERANNO LEGALITÀ
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Gli sgomberi in contemporanea del Laboratorio Crash e del centro sociale Làbas sono le ennesime cicatrici sull’identità di Bologna, divenuta ormai uno dei laboratori repressivi più avanzati nel nostro paese.
Non solo, Bologna è ormai un esempio di cattiva ed autistica amministrazione, un’amministrazione “rinomata” nel destreggiarsi tra ordinanze ridicole e nel considerare le emergenze della crisi “problemi di ordine pubblico”.
Si lasciano quindi senza casa centinaia di famiglie, si sgomberano le occupazioni abitative e si arriva al grande classico: lo sgombero dei centri sociali.
Dopo Atlantide di Porta Santo Stefano, lasciata ovviamente all’abbandono, è il turno di due centri sociali storici, animati da moltissimi cittadini bolognesi fin dai primi momenti. Crash e Labas sono tutto il contrario dei luoghi anonimi che l’apparato politico ed economico del Partito Democratico vuole imporre alla nostra città e al nostro paese: non solo i centri sociali in questi anni hanno promosso musica, cultura, formazione, hanno promosso sopratutto politica, partecipazione e recupero di quel bene comune che da tempo Stato ed amministrazioni locali hanno rimosso dalla propria agenda.
La chiamano legalità, in verità è speculazione economica e politica.
Non è un mistero che, ad esempio, gli spazi del Laboratorio Crash siano un ricco boccone in vendita e che, al posto di Labas, sulla ex Caserma Masini si costruirà un nuovo complesso di lusso, con tanto di albergo 5 stelle.
Il Partito Democratico, dal non-sindaco Merola al Ministro degli Interni, nasconde dietro il velo sottile della legalità quella che è la sua idea di paese e, sopratutto, quelli a cui rende conto: palazzinari, speculatori, banchieri dei fondi di investimento.
È arrivato il momento di dirlo chiaro e tondo e di fare scelte conseguenti: Il PD di Merola e Gentiloni non è semplicemente la destra di questo paese, sarebbe riduttivo. Il PD è letteralmente il braccio politico autoritario della ristrutturazione neoliberista di questo paese e questo significa tutto tranne che interesse popolare. Chi ancora oggi pensa di poterci avere a che fare in qualsiasi ambito ci suscita davvero ribrezzo.
Concludiamo con rabbia questo comunicato, stanno distruggendo questa città seppellendone la sua identità sotto la retorica della “legalità”. È arrivato il momento di reagire, insieme.
La solidarietà di #Rifondazione Comunista #Bologna a Crash e Labas
8/8/2017
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