No Tap, a San Foca in duemila al corteo
SAN FOCA – In direzione ostinata e contraria (prendendo a prestito il titolo della prima antologia postuma di Fabrizio De Andrè) il corteo No Tap risale il lungomare di San Foca verso sud: il presidio nelle campagne di San Basilio, dove è previsto il pozzo di scavo per la realizzazione del tunnel del gasdotto, dista poche centinaia di metri.
Le raffiche che spazzano il cielo e fanno schiumare le onde, quasi spingono indietro la prima linea di manifestanti che sorregge lo striscione del Movimento No Tap. E’ in fondo la metafora di una lotta che sembra proprio quella di Davide contro Golia, ma la determinazione non manca, nemmeno nel momento della disperazione. Anzi, forse il tragico incidente stradale che all’alba ha spezzato la vita di Angelica Greco, 25 anni di Melendugno, ha dato nuova linfa al fronte della protesta contro un’opera ritenuta inutile ai fini delle politiche energetiche e dannosa dal punto di vista dell’impatto ambientale e sanitario.
Era una delle anime del presidio, Angelica, e oggi sarebbe stata con i suoi compagni se il destino non le avesse riservato una sorte tanto inspiegabile quanto terribile. I suoi genitori hanno voluto che la manifestazione, già programmata da tempo, si facesse comunque. Così il suo ritratto è posizionato subito dietro il primo striscione, tra occhi inondati dalle lacrime che il vento sparge sui volti provati di chi con lei ha condiviso ansie e speranze durante mesi di mobilitazione.
Più indietro ancora i sindaci di Melendugno, Vernole, Calimera, Zollino, Caprarica, Martano, la presidente del consiglio comunale di Lecce e, soprattutto, circa duemila cittadini – un numero oltre le aspettative – che sfilano silenziosamente sotto lo sguardo di turisti e villeggianti, oltre che delle forze dell’ordine schierate in maniera molto soft.
E’ del resto la libertà di espressione il tema della manifestazione: il cambio di fase in corso per quanto riguarda la gestione dell’ordine pubblico, coinciso con l’arrivo a Lecce del nuovo questore, è diventato palese quando, nelle scorse settimane, sono stati notificati oltre cento provvedimenti amministrativi che annunciano sanzioni da 2mila 500 a 10mila euro per aver tentato di ostacolare – il 16 maggio e il 5 luglio – il trasporto verso il sito di stoccaggio di Masseria del Capitano di alcuni ulivi espiantati nel cantiere di San Basilio. Sono stati direttamente coinvolti nella vicenda alcuni amministratori di Melendugno, tra cui il vice sindaco.
La temperatura, insomma, si sta alzando dopo che, tutto sommato, la primavera era filata via senza particolari complicazioni, al netto di qualche scontro nelle giornate più “calde” tra fine marzo e i primi giorni di aprile. Il movimento denuncia un clima di repressione, scandito anche da ripetute procedure di identificazione nei confronti di coloro che frequentano il presidio, quasi a voler favorire l’isolamento del fronte della protesta. Dalla questura è arrivato, per contro, l’invito a prendere le distanze da comportamenti violenti e a non andare contro le istituzioni: destinatari del messaggio i sindaci impegnati contro il gasdotto che gode del via libera ai massimi livelli.
Due giorni addietro, Marco Potì, sindaco di Melendugno appena riconfermato nelle recenti amministrative, ha addirittura chiesto con una lettera l’intervento del prefetto contestando la “militarizzazione” del territorio comunale, peraltro in piena stagione turistica e la repressione del dissenso.
Con la manifestazione odierna i primi cittadini presenti (certo pochi al cospetto della quasi totalità che in aprile aveva sottoscritto un appello al Presidente della Repubblica) hanno ribadito di voler continuare nel solco intrapreso. E sempre più si trovano tra incudine e martello perché a nessuno sfugge che, se e quando arriverà l’autorizzazione per la realizzazione del tunnel (al momento è in corso la procedura di assoggettabilità a Via, con scadenza delle eventuali osservazioni prevista per il 23 settembre), il cantiere partirà sul serio e sarà cosa ben diversa dall’espianto di poco pià di 200 ulivi.
Gabriele De Giorgi
13/8/2017 www.lecceprima.it
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