Legge di bilancio, un’altro passo verso la privatizzazione della Sanità
Venticinque miliardi in meno dal 2010 ad oggi. E’ questo il maxi-taglio alla sanità denunciato dal sindacato dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed. Carlo Palermo, vice-segretario del sindacato, spiega a Radioredonda in questa intervista, che ormai siamo in presenza di un vero e proprio depauperamento, grazie anche all’azione combinata delle Regioni, che ha come risultato finale un’ulteriore spinta verso la privatizzazione. “Noi non accettiamo questo aut aut che ci pone il Comitato di settore della Sanità – aggiunge Palermo – chce afferma l’impossibilità di stipulare il contratto perché il Fondom sanitario nazionale è incapiente”.
Quello del rinnovo del contratto di lavoro è un’altro vulnus della questione. “Le Regioni non hanno accumulato quello che la legge obbligava a fare”. Due dati nel confronto con l’Europa: quota di Pil destinata alla sanità più bassa, decessi tra i più alti, ed età media dei medici a cinquantaquattro anni, “che è la più alta al mondo”.
“Il disagio sul lavoro è ai massimi livelli. Siamo di fronte a un taglio delle dotazioni organiche che corrisponde al 10%”, aggiunge Palermo. “Nei prossimi cinque anni usciranno i medici che avranno superato lo scalone della Fornero, tra i trenta e i quarantamila. Intanto, per il meccanismo delle specializzazioni post-laurea, non avremo risorse umane per sostituirli”. “Alla fine qualcuno dirà ‘il sistema non regge più’ e saremo in piena privatizzazione”, conclude Palermo.
4/11/2017 www.controlacrisi.org
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