L’opposizione naturale a questo governo
Scrive giustamente Lorenzo Zamponi che “sarebbe il caso di concentrarsi sull’eventuale opposizione a questo eventuale governo. Vedo già due tentativi in atto: da una parte il mondo Fatto-Travaglio che prova a rigiocarsi l’antiberlusconismo, distinguendo l’onesto Salvini dal delinquente B., in una retorica che non è del tutto fuori dalla realtà ma che difficilmente può essere costituente per un’opposizione in grado di farsi alternativa; dall’altra il Pd, già pronto a rappresentarsi come “i responsabili contro la deriva populista”… Dopodiché, questa linea ci porta dritti dritti verso il bipolarismo tra liberismo tecnocratico e nazionalismo reazionario che abbiamo già visto alle presidenziali francesi e che domina da anni l’Europa centro-orientale. Non una prospettiva allettante.”
Forse semplifico, ma se stessimo ai fondamentali? E riuscissimo persino a dare nuovo senso alla parola “sinistra”, a risemantizzarla, sciogliendola dall’abbraccio mortale con il PD? E se questo avvenisse ricostruendo l’identificazione fondamentale, quella per cui la sinistra lotta con chi sta in basso, contro chi sta in alto?
1 Abolire la Legge Fornero è di sinistra. Perché l’allungamento folle dell’età pensionabile è insostenibile per chi lavora, per le donne che continuano a sostenere la gran parte del lavoro di riproduzione, e perché blocca l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, costretti anche per questo a lavori iper-precari. La legge Fornero rappresenta un aumento folle del tempo di lavoro nell’arco della vita, quando il tempo di lavoro andrebbe ridotto, per poter redistribuire una produttività che è incrementata nei decenni che stanno alle nostre spalle e tanto più a fronte dei nuovi processi di automazione. La legge Fornero, inoltre è stata fatta, non per motivi di sostenibilità del sistema pensionistico, ma per rispondere alla speculazione e ai diktat europei. Come ci ricorda sempre uno dei massimi esperti di previdenza, Roberto Pizzuti, il saldo annuale tra contributi e pensioni, al netto di assistenza e tasse è in attivo ininterrotto dal 1996 e nel 2016 l’attivo è stato il 2,3% del Pil pari a circa 39 miliardi.
L’avete promesso? #fatelo!
2 Il “reddito di cittadinanza” sarebbe una cosa di sinistra. Il “sarebbe” è d’obbligo perché le diverse versioni che ne esistono lo possono torcere anche verso approdi che invece di sinistra non sono per nulla. Non voglio riprendere qui la discussione tra reddito di base e reddito minimo. Mi fermo prima. E’ di sinistra che esista un paracadute universale, una misura che intervenga per garantire il diritto all’esistenza, alle “esigenze di vita” per riprendere l’espressione dell’articolo 38 della Costituzione, che duri fino al perdurare della condizione di bisogno ed abbia carattere personale. Una misura di questa natura che è stata tradotta negli anni persino in proposte di legge di iniziativa popolare (quella costruita insieme con il Bin, una serie di realtà associative, di movimento e politiche), non coincide con la misura proposta dal Movimento 5 Stelle che vincola il reddito all’accettazione di qualsiasi lavoro. Non coincide perché in quel modo non si fa altro che rendere più stringente il ricatto sulle persone nel rapporto con il lavoro e alla fine rafforzare l’idea che il lavoro vada preso com’è, senza diritti né tutele. Dunque va sviluppata un’iniziativa che sappia articolare come andrebbe fatto perché sia una cosa buona e come invece non va fatto. C’è comunque nel paese, e nelle aree più sofferenti della società, un’aspettativa significativa.
L’avete promesso? #fatelo! Vi misureremo su cosa farete.
3. La flat-tax o comunque un ulteriore diminuzione della progressività del fisco, è di destra perché “non c’è nulla di più ingiusto quanto far parti uguali tra disuguali” e per questo, come dice l’articolo 53 della Costituzione “Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. E’ di destra anche continuare a diminuire la tassazione dei profitti di impresa, come è avvenuto ininterrottamente negli ultimi 20 anni (dal 37% nel 2000 al 24% nel 2017). Provvedimenti in questa direzione saranno assunti, anche se non la Flat Tax come promessa da Salvini, perché incompatibile con le stesse promesse su Fornero e reddito, e distruttiva di ogni residua forma di welfare. Troppo da reggere. Su questo c’è comunque da attrezzarsi ad una battaglia di opposizione e rivendicazione campale. Abbiamo qualche argomento? A me pare di sì! Secondo l’ultimo rapporto Oxfam il 20% più ricco possiede il 66,1% della ricchezza netta complessiva, invece il 20% più povero ne possiede lo 0,09%. Invece secondo l’ultimo rapporto Ocse il 20% più ricco possiede il 60% della ricchezza netta complessiva, il 20% più povero ne possiede lo 0,3%. Le differenze sono minimali, e ci raccontano una condizione di disuguaglianza inaccettabile. L’Ocse ha raccomandato di fare la patrimoniale! L’Ocse!!! Riusciamo a dire che diversamente da quanto vogliono fare Lega e pure in parte il Movimento 5 Stelle, noi stiamo CON IL BASSO, CONTRO L’ALTO? E che dunque altro che Flat-Tax, ci vuole la patrimoniale e più progressività?
#vafattol’opposto!
4 Contestare questa Europa è di sinistra, farlo in nome della nazione e’ di destra.
Le posizioni assunte da M5S e Lega sono state iper-contradditorie nel tempo, si è andati dall’uscita dall’euro al rispetto dei vincoli europei, come se niente fosse. Si va dal nazionalsovranismo alle ultime dichiarazioni di Di Maio sugli “alleati europei”. E’ tutto da vedere quello che succederà.
Si può intanto a sinistra, magari utilizzando la campagna di raccolta firme sull’articolo 81, fare una campagna contro i parametri di Maastricht e tanto più contro il Fiscal Compact? Usando la Costituzione ed il primato dei “diritti fondamentali delle persone” come “controlimite” rispetto ai Trattati? Mostrare che la dialettica non è tra liberismo tecnocratico e nazionalismo reazionario, ma nuovamente tra BASSO CONTRO ALTO?
#facciamolo!
5 Le politiche sull’immigrazione fatte tanto dal PD quanto quelle che si profilano da parte di Lega e M5S sono di destra. E’ capitato di frequente che chi da destra ha costruito le proprie fortune sul capro espiatorio, una volta al governo, derubrichi le questioni e le faccia sparire dai media, salvo poi usarle se servono a coprire difficoltà e fallimenti. Staremo a vedere.
Vanno riaffermate tutte le battaglie che si sono fatte, con le parole più nette possibili, per l’accoglienza dei profughi, per i diritti dei migranti, per la libera circolazione delle persone.
Andrebbero anche fatte un paio di cose in più. La prima è mostrare le cause dei processi migratori coatti, e non è solo la guerra: ad esempio se non si ferma il surriscaldamento climatico, da qui al 2050 saranno oltre 140 milioni, i migranti climatici.
La seconda è dare voce pubblica a tutt@ coloro che sono immigrat@ in Italia ed hanno costruito qui la propria storia, magari nella rivendicazione di diritti per tutti, non solo come migranti ma come attivisti e militanti: è pieno di compagn@ nel sindacato ad esempio, che andrebbero mandati loro in televisione a parlare di pensioni, articolo 18, salari, diritti.. working class anche se non è riconosciuta come tale. #facciamolariconoscere!
E’ ancora un modo per dire che è il BASSO CONTRO L’ALTO, qualsiasi sia il colore della pelle.
L’opposizione la farei così. Con tutt@ quell@ che ci stanno a farla così.
Roberta Fantozzi
Responsabile Politiche economiche e del lavoro/programma del PRC/SE
11/5/2017 www.rifondazione.it
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