E’ STRAGE DI PALESTINESI A GAZA
AGGIORNAMENTI:
ore 23:05 Reazioni politiche italiane. Ministro esteri Alfano: “Si rilanci una soluzione politica”. La sinistra con Potere al Popolo: “Basta provocazioni d’Israele e degli Usa, basta alla strage dei palestinesi”. Il leader di Sinistra Italiana Fratoianni: “Orrore e vergogna. L’Italia riconosca lo Stato palestinese”.
Ministro degli Esteri Angelino Alfano: “Ci appelliamo a tutte le parti coinvolte affinché profondano ogni sforzo per evitare ulteriori spargimenti di sangue e auspichiamo una ripresa delle iniziative politico-diplomatiche tese a rilanciare la prospettiva di una soluzione politica, affinché i due popoli possano vivere fianco a fianco, in pace e sicurezza”.
La sinistra con Potere al Popolo (Pap) chiede di fermare “le provocazione dello stato israeliano e degli Usa” e di fermare “la strage dei Palestinesi”.
In un comunicato ufficiale del movimento, si legge: “Il governo Netanyahu, forte del sostegno degli USA di Trump e coccolato dal silenzio pressocchè totale della comunità internazionale, non ha esitato nell’ordinare vere e proprie esecuzioni sommarie di uomini e donne colpevoli semplicemente di manifestare per essere liberi nella propria terra”. Potere al Popolo punta il dito anche contro Roma: “Non fanno eccezione le istituzioni europee e quelle italiane in primis. Il governo italiano, tra i primissimi partner economici e militari d’Israele, legittima e oscura, costantemente, i crimini sionisti. Proprio in queste ore si snoda per le città italiane il Giro d’Italia, la cui partenza, nonostante le migliaia di voci contrarie, è stata fatta da Tel Aviv! Ennesimo omaggio e riconoscimento del legame malato tra Italia e Israele. In alcuni casi, come quello di Catania, le forze dell’ordine hanno caricato e accerchiato le decine di giovani e di cittadini che manifestavano ai margini della corsa in solidarietà ai palestinesi”.
Nella nota ufficiale, Pap parla poi di Gerusalemme e della Nakba palestinese: “Proprio ieri Israele ha celebrato la giornata in cui si “festeggia” l’occupazione del 1967 di Gerusalemme est, un atto illegale addirittura per la comunità internazionale che tanto seguita a tacere di fronte all’attuazione di una pulizia etnica ormai 70ennale. Lo spostamento dell’ambasciata il giorno prima della Nakba – la “tragedia” collettiva, per cui nel 1948 700mila palestinesi vennero cacciati dalle loro case, espropriati dalle loro terre, strappati dai loro affetti, espulsi e condannati ancora oggi a non potervi fare ritorno – suona come l’ennesima provocazione e umiliazione ai danni dei palestinesi”.
Su Facebook è stato duro il commento del leader di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni“Prosegue la mattanza di palestinesi per mano del governo israeliano. Altri 40 morti (per ora) nel giorno in cui gli USA inaugurano l’ambasciata americana a Gerusalemme, ritenuta capitale di Israele.
Come a dire che la Palestina non esiste. Come a dire che i palestinesi vanno cancellati.Orrore e vergogna. L’Europa deve intervenire il prima possibile e l’Italia riconosca lo Stato palestinese”.
ore 22:40 Reazioni internazionali
Commentando quanto accaduto a Gaza l’alta rappresentante per la politica estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini, ha lanciato un appello: “Ci aspettiamo che tutti agiscano con la massima moderazione”.
“Questo è un crimine contro l’umanità di cui gli Usa sono corresponsabili” con Israele ha detto invece il premier turco Binali Yildirim. Per Ankara “è una carneficina da condannare con forza”. “C’è un massacro lì, è terrorismo di Stato” incalza il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu.
“Siamo preoccupati dalle notizie di violenze e perdite di vita a Gaza. Chiediamo calma e moderazione per evitare azioni distruttive degli sforzi di pace”, ha detto un portavoce della prima ministra britannica Theresa May. Londra ha poi fatto sapere che “il trasferimento dell’ambasciata americana è stata inutile in termini di prospettive di pace nella regione”
Da Parigi il presidente francese Emmanuel Macron “condanna le violenze” a Gaza e ha intenzione di “parlare con tutti i protagonisti nella regione nei prossimi giorni. Mosca si dice “preoccupata” per quanto è avvenuto e, tramite il suo ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, ribadisce “che sul trasferimento dell’ambasciata Usa a Gerusalemme abbiamo più volte espresso il nostro parere negativo”.
Duro è il commento del primo ministro libanese Saad Hariri: “Alla vigilia della commemorazione della Nakba, l’amministrazione americana dichiara una nuova giornata di catastrofe” paragonando l’inaugurazione dell’ambasciata Usa alla ‘catastrofe’ del 1948, come i palestinesi ricordano l’espulsione e in certi casi la fuga di oltre 750 mila profughi durante la guerra seguita alla proclamazione dello Stato di Israele.
Un giorno di grande vergogna” è invece il commento del ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif su Twitter.
ore 22:10 Bilancio delle proteste palestinesi a confine con Gaza è di 55 morti e 2.410 feriti. Il Sud Africa convoca l’ambasciatore israeliano, la Turchia, invece, il suo a Washington e a Tel Aviv
ore 21.30 – Sale a 55 il bilancio delle vittime palestinesi di oggi, oltre 2.400 i feriti
ore 19 – Abbas: “Tre giorni di lutto nazionale”. Marines a protezione delle ambasciate Usa nel mondo arabo
Assente dalle proteste, in serata il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas ha dichiarato “tre giorni di lutto nazionale”. Intanto le autorità statunitensi hanno dispiegato i marines a protezione delle ambasciate Usa in Giordania, Turchia e Israele, per il timore di proteste
ore 18.15 – Aggiornamento del ministero della Salute: 52 uccisi, 2.410 feriti
ore 18 – I nomi delle 43 vittime di oggi nella Striscia:
1. Ezz el-din Musa Mohamed Alsamaak, 14 anni
2. Wisaal Fadl Ezzat Alsheikh Khalil, 15
3. Ahmed Adel Musa Alshaer, 16
4. Saeed Mohamed Abu Alkheir, 16
5. Ibrahim Ahmed Alzarqa, 18
6. Eman Ali Sadiq Alsheikh, 19
7. Zayid Mohamed Hasan Omar, 19
8. Motassem Fawzy Abu Louley, 20
9. Anas Hamdan Salim Qadeeh, 21
10. Mohamed Abd Alsalam Harz, 21
11. Yehia Ismail Rajab Aldaqoor, 22
12. Mustafa Mohamed Samir Mahmoud Almasry, 22
13. Ezz Eldeen Nahid Aloyutey, 23
14. Mahmoud Mustafa Ahmed Assaf, 23
15. Ahmed Fayez Harb Shahadah, 23
16. Ahmed Awad Allah, 24
17. Khalil Ismail Khalil Mansor, 25
18. Mohamed Ashraf Abu Sitta, 26
19. Bilal Ahmed Abu Diqah, 26
20. Ahmed Majed Qaasim Ata Allah, 27
21. Mahmoud Rabah Abu Maamar, 28
22.Musab Yousef Abu Leilah, 28
23. Ahmed Fawzy Altetr, 28
24. Mohamed Abdelrahman Meqdad, 28
25. Obaidah Salim Farhan, 30
26. Jihad Mufid Al-Farra, 30
27. Fadi Hassan Abu Salmi, 30
28. Motaz Bassam Kamil Al-Nunu, 31
29. Mohammed Riyad Abdulrahman Alamudi, 31
30. Jihad Mohammed Othman Mousa, 31
31. Shahir Mahmoud Mohammed Almadhoon, 32
32. Mousa Jabr Abdulsalam Abu Hasnayn, 35
33. Mohammed Mahmoud Abdulmoti Abdal’al, 39
34. Ahmed Mohammed Ibrahim Hamdan, 27
35. Ismail Khalil Ramadhan Aldaahuk, 30
36. Ahmed Mahmoud Mohammed Alrantisi, 27
37. Alaa Alnoor Ahmed Alkhatib, 28
38. Mahmoud Yahya Abdawahab Hussain, 24
39. Ahmed Abdullah Aladini, 30
40. Saadi Said Fahmi Abu Salah, 16
41. Ahmed Zahir Hamid Alshawa, 24
42. Mohammed Hani Hosni Alnajjar, 33
43. Fadl Mohamed Ata Habshy, 34
ore 17 – Bilancio di 43 morti a Gaza
Secondo le informazioni del ministero della Salute, i palestinesi uccisi oggi a Gaza dall’esercito israeliano sono 43. Tra loro cinque minori (tra cui un 13enne e un 14enne) e un disabile in sedia a rotelle. Oltre 1.700 i feriti
ore 16.25 – Lubna Masarwa, giornalista: “Decine di arresti a Gerusalemme, manifestanti picchiati”
Secondo quanto riportato dalla giornalista di Middle East Eye Lubna Masarwa, la polizia israeliana ha arrestato a Gerusalemme decine di persone e picchiato alcuni manifestanti”. A Gaza, intanto, viene identificata un’altra vittima: a Khan Yunis è stato ucciso Fadi Abu Salah, palestinese disabile che perse le gambe durante l’operazione Piombo Fuso del 2008. E’ stato colpito da un cecchino.
ore 16.10 – Netanyahu: “Trump ha fatto la storia”. Kushner: “Gaza parte del problema, non della soluzione”
A Gerusalemme, dove è in corso l’inaugurazione ufficiale della sede dell’ambasciata Usa, sul palco si sono dati il cambio il genero di Trump e inviato per il Medio Oriente Kushner e il premier israeliano Netanyahu. Il primo, mentre a Gaza proseguiva il massacro, ha parlato dei manifestanti come “parte del problema, non della soluzione” e ha poi condannato l’Iran
Il secondo, gongolante, ha ringraziato Trump: “Non abbiamo amici migliori nel mondo. Che giorno glorioso, questa è storia. Mr. Trump, riconoscendo la storia, hai fatto la storia”. Intanto l’esercito israeliano ha accusato Hamas per le morti di oggi a Gaza. affermando che il movimento islamista avrebbe pagato 100 dollari a persona per scendere in piazza. Fatto qualche conto, se fosse vero, si tratterebbe di milioni di dollari
ore 15.45 – Diretta video da Arnona: la polizia interviene alla manifestazione palestinese, arresti
ore 15.40 – Ivanka Trump inaugura l’ambasciata, video-messaggio del presidente Usa
E’ stata la figlia del presidente Usa, Ivanka Trump, a inaugurare pochi minuti fa la nuova sede dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme. Proiettato il video-messaggio del presidente: “Settant’anni fa gli Stati Uniti sotto Harry Trump hanno riconosciuto Israele. Noi riconosciamo Gerusalemme come capitale di Israele. Israele ha designato Gerusalemme come sua capitale fin dalla fondazione. E’ la sede della corte israeliana, del primo ministro. Gerusalemme è la capitale di Israele”.
ore 15.35 – Reazioni dal mondo: per Amnesty “aberrante violazione dei diritti umani”, per Iran e Turchia Usa complici del massacro
“Stiamo assistendo a una abietta violazione del diritto internazionale e dei diritti umani a Gaza. Questo deve fermarsi immediatamente”, ha scritto su Twitter Amnesty International.
Condanne anche da Turchia e Iran: “Il regime israeliano massacra innumerevoli palestinesi a sangue freddo durante una protesta nella più grande prigione a cielo aperto – scrive su Twitter il ministro degli Esteri di Teheran Mohammad Javad Zarif – Nel frattempo, Trump celebra il trasferimento illegale dell’ambasciata Usa ed i suoi collaboratori arabi cercano di distogliere l’attenzione”. Stati Uniti complici del “massacro a Gaza”, è il commento del portavoce del governo turco, Bekir Bozdag: “L’amministrazione americana è responsabile tanto quanto Israele di questo massacro”. E si fa sentire anche l’Autorità Nazionale Palestinese, assente nelle manifestazioni di protesta: il portavoce del governo Yusuf al-Mahmoud chiede “un intervento internazionale immediato per fermare il terribile massacro a Gaza commesso dalle forze di occupazione israeliane contro il nostro popolo eroico”. Parla anche Hamas con Musa Abu Marzuk: “Le manifestazione del ritorno hanno creato l’unità nazionale”
ore 15.25 – Diretta video di Nena News da Arnona, dove si sta svolgendo la protesta palestinese per il trasferimento a Gerusalemme dell’ambasciata Usa
ore 15.20 – Iniziate le celebrazioni all’ambasciata Usa
Mentre cominciano le celebrazioni nella nuova sede dell’ambasciata Usa al cospetto di autorità politiche e religiose (presenti anche esponenti dei cristiani evangelici Usa) con sottofondo l’inno dei marines, escono i numeri più aggiornati sul massacro in corso a Gaza: dei 40 morti cinque avevano meno di 18 anni, di cui una ragazza; dei 1.700 feriti 27 sono gravissimi, 59 gravi. Ben 772 quelli colpiti da proiettili.
ore 15.10 – Ospedali al collasso, esercito sposta gli elicotteri a Gaza
Il ministero della Salute di Gaza ha mosso poco fa un appello per il rifornimento immediato di materiale sanitario, medicine ed equipaggiamento medico: l’elevatissimo numero di feriti è ingestibile per gli ospedali della Striscia, già provati dagli oltre 7mila feriti di queste settimane e dalle carenze strutturali dovute all’assedio israeliano. E la situazione potrebbe peggiorare: l’esercito israeliano sta inviando truppe speciali ed elicotteri lungo il confine con Gaza
ore 15 – Il massacro continua: 40 morti a Gaza, tra loro cinque minorenni
ore 14.50 – Onu: Israele interrompa l’uso sproporzionato della forza
Oggi il Comitato delle Nazioni Unite contro le discriminazioni razziali si è detto “profondamente preoccupato” per le uccisioni in corso a Gaza e chiesto a Israele l’immediato stop all’uso “di forza sproporzionato” contro i manifestanti. Il rapporto, pubblicato oggi dal Consiglio per i diritti umani dell’Onu, chiede inoltre a Israele “il pieno rispetto delle regole del diritto umanitario nei Territori Occupati e l’annullamento del blocco su Gaza”.
ore 14.45 – Sale a 37 il bilancio delle vittime a Gaza. Raid aereo su postazioni di Hamas
Secondo i dati del ministero della Salute palestinese, le vittime di oggi nella Striscia sono 37, oltre 1.700 i feriti. Gli ospedali, già duramente provati dall’assedio israeliano e da sei settimane di violenze, sono al collasso. Si è mobilitata anche l’aviazione: l’esercito israeliano fa sapere di aver colpito anche presunte postazioni di Hamas a Jabalia con i jet militari
ore 14.30 – Colpi di artiglieria a Gaza. Netanyahu festeggia a Gerusalemme
secondo quanto riportato da Palestine Tv, l’esercito israeliano sta sparando colpi di artiglieria a Rafah e Beit Hanun. Non solo, dunque, i tiratori scelti. Intanto a Gerusalemme la polizia israeliana ha bloccato un grande gruppo di manifestanti palestinesi che intendeva protestare vicino alla nuova sede dell’ambasciata statunitense a Gerusalemme, raggiungendola con gli autobus. Dentro l’edificio prosegue la festa israeliana: il primo ministro Netanyahu ha rilanciato il post su Twitter del presidente Usa Trump dando il benvenuto alla delegazione americana a “Gerusalemme, la nostra capitale”
ore 14.10 – Ministero della salute: 28 morti, 1.700 feriti
ore 13-55 – Ministero della salute palestinese: 25 morti, 1.200 feriti
ore 13.50 – 918 feriti di cui 448 per colpi di proiettili. 9 giornalisti feriti
ore 13.30 – Ministero della sanità a Gaza: mille feriti.
ore 13.15 – Sale ancora il numero dei palestinesi uccisi dai soldati israeliani. Sono 18 riferisce il ministero della sanità
ore 13- Si aggrava ulteriomente il bilancio: ora i morti sono 16
ore 12.50 – Altre due vittime a Gaza: bilancio sale a 12 morti
Secondo la stampa palestinese, il numero delle vittime a Gaza è salito a dodici.
ore 12.45 – Scontri a Qalandiya, migliaia di palestinesi in marcia a Gaza
Sono in corso scontri in Cisgiordania, a Betlemme, Hebron e Qalandiya, il checkpoint tra Gerusalemme e Ramallah. Sono intanto migliaia i palestinesi che stanno marciando a Gaza verso il confine. Qui le foto di Ma’an News.
ore 12.30 – Strage a Gaza: almeno otto uccisi in poche ore, oltre 700 i feriti
In pochi minuti il bilancio delle vittime a Gaza è salito a 8, oltre 700 i feriti. L’esercito israeliano ha ucciso Ubaida Salim Farhan, 30 anni, Mohammad Ashraf Abu Sitta, 26, Izza ad-din Musa as-Simak, 14, Izz ad-din Nahid al Awiti, 23, Bilal Ahmad Abu Diqqa, 26 anni. In precedenza erano stati uccisi Ibrahim Abu Laila, 29 anni, e Anas Qudeih di 21. L’ottava vittima non è stata ancora identificata
ore 12.05 – Seconda vittima a Gaza
Secondo palestinese ucciso dall’esercito israeliano nella Striscia, a est di Jabaliya, nel nord di Gaza: Ibrahim Abu Laila di 29 anni
ore 12 – Manifestazione a Ramallah per il diritto al ritorno. Video di Michele Giorgio:
ore 11.30 – Cento feriti a Gaza, un morto
Sono già cento i feriti a Gaza, lungo le linee di demarcazione con Israele, e si parla già di una vittima, il 21enne Anas Qudeih, secondo le prime informazioni del Ministero della Salute palestinese, colpito a Khan Younis: le truppe israeliane hanno già aperto il fuoco e sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti che da sei settimane sono accampati al confine. Secondo alcuni testimoni, i gas sono stati lanciati direttamente sulle tende degli accampamenti a oltre 500 metri di distanza dalla frontiera. Ieri il ministro dell’Educazione israeliano Naftali Bennett alla Israel Radio ha avvertito i palestinesi: la barriera sarà un “muro di ferro” e chiunque si avvicinerà sarà considerato un “terrorista”
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della redazione
Roma/Gerusalemme, 14 maggio 2018, Nena News – Una giornata di enorme tensione aleggia sull’intera Palestina storica: oggi l’ambasciata statunitense sarà ufficialmente trasferita nel quartiere di Arnona, a Gerusalemme. All’inaugurazione prenderanno parte i vertici dello Stato israeliano, con il premier Netanyahu e il presidente Rivlin in testa, e alti funzionari statunitensi: se mancherà Trump, che invierà un suo video, ad assistere ci saranno la figlia Ivanka e il genero, nonché consigliere per il Medio Oriente Jared Kushner.
E se l’Unione Europea non parteciperà per la posizione di contrarietà a modifiche unilaterali dello status di Gerusalemme, alcuni paesi membri rompono con Bruxelles: alle celebrazioni andranno i rappresentanti di Austria, Romania, Ungheria, Repubblica Ceca e forse Bulgaria.
La data non è scelta a caso: ieri Israele ha celebrato il Jerusalem Day, il giorno di Gerusalemme, che festeggia la “riunificazione” della città, ovvero l’occupazione nel 1967 della sua parte est, palestinese, e l’annessione totale della città santa, atto illegale secondo la comunità internazionale. E proprio ieri Gerusalemme si è riempita di israeliani in festa, in tutta la Città Vecchia fino alla Spianata delle Moschee dove sono scoppiati scontri con i palestinesi.
A seguire i video girati da Michele Giorgio ieri a Gerusalemme:
E per oggi sono attese manifestazioni in tutta la Palestina storica: una marcia di gerusalemiti e palestinesi del ’48, ovvero i palestinesi cittadini israeliani, si svolgerà in Città Vecchia, mentre alle 10 è prevista una grande manifestazione nella piazza al-Manara a Ramallah. Proteste anche a Gaza. In vista della mobilitazione palestinese, che protesta per l’ambasciata Usa ma anche per i 70 anni di Nakba, che cadono domani, le autorità israeliane hanno mobilitato l’esercito: raddoppiate le truppe intorno la Striscia e in Cisgiordania, dove domani sono previste marce di decine di migliaia di persone verso i confini. A Gerusalemme ad operare sarà invece la polizia.
Già questa mattina a Gaza l’aviazione ha lanciato volantini e l’artiglieria leggera sparato gas lacrimogeni di avvertimento per dire ai palestinesi di stare lontano dalle linee di demarcazione orientali. A Khan Younis, nel sud della Striscia, le forze israeliane hanno aperto il fuoco e ferito un palestinese alla gamba.
Si temono altre giornate di sangue: dal 30 marzo, quando in occasione della Giornata della Terra, è iniziata la grande marcia del ritorno nella Striscia, il fuoco aperto dai cecchini israeliani ha ucciso almeno 54 persone – l’ultima è morta sabato sera, un 15enne ferito venerdì – e ne ha ferite oltre 7mila, molte in modo gravissimo e rese disabili a vita.
Nena News
14/5/2018 http://nena-news.it
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