Le navi dei dannati, dall’Acquarius alla St.Louis, storie di ordinaria disumanità.
Tra respingimenti e sequestri (di migranti), la storia non insegna nulla ?
La “banalità del male” è ancora pienamente in opera.
Abbiamo ricordato ( https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=6482 ) il pilatesco parallelo tra l’incapacità dei governi europei di regolare l’afflusso di migranti (e parliamo del modesto numero di persone che cercano di entrare via mare con mezzi improvvisati) e le (non) decisioni dell’incontro di Evian del 1938 che condannò (almeno) decine di migliaia di ebrei a morte per mano dei nazisti e dei fascisti.
E’ altrettanto valido – di fronte agli ultimi eventi di rifiuto e “rimpallo” di navi di soccorso, ONG o marina per il nostro governo non fa differenza, il parallelo con l’odissea della Sant Louis nel 1939 con un “carico” di migranti clandestini che cercano di scampare all’odio (che si sarebbe poco dopo trasformato in genocidio) dei nazisti.
Perdere la memoria è una brutta cosa, negare la memoria è ancora peggio.
Negli ultimi 25 anni, 34.361 migranti sono morti, annegati, detenuti, sparati, in cerca di una vita migliore, sognando l’Europa, ha titolato The Guardian, che ha pubblicato una lista di nomi lunga 56 pagine, purtroppo parziale. https://uploads.guim.co.uk/ 2018/06/19/TheList.pdf
La chiusura dei porti da Roosvelt a Salvini, passando per Trump e Minniti, è una pratica di ordinaria disumanità, lo è oggi, lo fu nel 1939.
Dalla nave Aquarius respinta dal governo italiano Lega-5 Stelle, lo scorso giugno, con 629 persone a bordo, alla St.Louis, della cui vicenda ci occuperemo qui.
Perseguitati in patria, indesiderati all’estero. Ieri gli ebrei, oggi i cosiddetti migranti. Tre volte vittime: dell’odio in patria e contemporaneamente del rifiuto di accoglienza degli Stati e della indifferenza e dell’egoismo della maggioranza della gente, che sa, e volge la testa dall’altra parte.
‘incontrai persone che avevano girato il mondo su quella nave che non aveva avuto il permesso di approdare in nessun porto: ve ne ricorderete di certo, a quel tempo i nostri giornali erano pieni di quella storia. Ho visto molte fotografie di bambini piccoli, che nel frattempo saranno cresciuti non poco in qualche luogo ignoto, di questa terra: chissà se potranno mai riconoscere i propri genitori, se mai potranno rivederli.’ (Etty Hillesum, Lettere,1942-1943, Gli Adelphi)
Potrebbe essere il racconto di una nave di migranti di oggi, in cerca di un porto per attraccare, ma Etty Hillesum, in questa lettera, si riferisce a persone incontrate nel campo di smistamento di Westerbork, in Olanda, nel 1942, che erano state imbarcate sulla St.Louis. La lettera, da cui è tratto questo pezzo, fu divulgata clandestinamente nel 43 dalla resistenza olandese, perché non si potesse dire..’non lo sapevo’.
Etty (Esther) Hillesum, è la ragazza olandese che ha trovato la morte a soli 29 anni nel campo di stermino nazista di Auschwitz. Ci ha lasciato un bellissimo diario e delle lettere, che rappresentano uno dei documenti spirituali più importanti del nostro tempo. (Hetty Hillesum, Diario,Adelphi; Etty Hillesum, Lettere 1942-1943,Gli Adelphi) La St. Louis, un transatlantico da crociera tedesco, in un viaggio di 800 miglia dal 13 maggio, al 17 giugno del 1939 da Amburgo ad Anversa, con a bordo 937 profughi, fra cui molti bambini, in grandissima parte ebrei tedeschi, in fuga dalle persecuzioni naziste, con destinazione Cuba. Fu concesso il visto d’uscita per motivi propagandistici, per tacitare le accuse della comunità internazionale in seguito alla mattanza nazista della Notte dei cristalli. Questa vicenda ricordata in diversi monumenti e musei del mondo, che ha ispirato libri e un film, ricalca drammaticamente quello che sta accadendo oggi in Europa e in Italia. Si gioca a dadi con la vita di chi fugge dalla morte: rifugiati o turisti? migranti economici o rifugiati politici o migranti secondari? Il 27 maggio 1939, dopo quindi giorni di navigazione la St Louis arriva a Cuba. Molti cubani non vedevano di buon occhio l’arrivo dei profughi ebrei. Perchè – stando ai documenti del ‘United States Holocaust Memorial Museum’ – questi rubavano i pochi posti di lavoro a disposizione, un fattore che in breve tempo aizzò focolai xenofobi e antisemiti. Furono indette proteste pubbliche, organizzate dai movimenti di destra del paese con il supporto di agenti nazisti attivi a Cuba, contro gli ‘ebrei comunisti’. Senza scelta Nonostante fossero a conoscenza di cosa li attendesse una volta giunti a L’Avana, i passeggeri decisero comunque di partire per Cuba, per scappare dall’inferno nazista. Ogni passeggero aveva un regolare documento per sbarcare a Cuba, approvato dall’Ufficio immigrazione dell’isola. Per molti l’approdo a Cuba era un transito, per poi raggiungere gli Stati Uniti. Risultavano turisti, grazie a una lacuna di un decreto cubano che non distingueva chiaramente il turista dal rifugiato. Ma nel frattempo, un nuovo decreto governativo cubano stabilisce che i documenti dei migranti in arrivo non sono più validi, e per questo gli verrà negato l’approdo.
Così Cuba respinge i 936 (durante il viaggio si era suicidato un passeggero) della nave con un tragico mix di burocrazia e corruzione, giocando sull’equivoco dei visti. Il presidente di Cuba, un certo Federico Laredo Brú, nazionalista, uomo di Batista, però tentò anche di lucrarci sopra e definì ‘rifugiati’ gli ebrei, e chiese 500 dollari a ciascuno di loro per sbarcare, appellandosi al decreto legge; il ministro dell’immigrazione, Manuel Benitez, invece optò per definirli ‘turisti’, e chiese loro una tangente di 150 dollari per lo sbarco, che soltanto 29 di essi riuscirono a pagare e a sbarcare.
Rifugiati o turisti? Gli USA li respingono a norma di legge..
A due passi da Cuba, c’è la Florida, Miami, i grattacieli.. La decisione di Roosvelt alla fine fu quella di rifiutarli, perché non potevano esser considerati turisti, e perché eccedevano le quote di immigrazione promulgate nel 1924.Bisognerebbe andare in deroga per ragioni umanitarie…. Il Dipartimento di Stato USA invece invia una telegramma ‘beffa’ agli esuli ebrei: ‘I passeggeri dovranno iscriversi e aspettare il loro turno nella lista di attesa per ottenere il visto, solo allora potranno entrare negli Stati Uniti’. Anche il Canada li rispinge, e così altri paesi del Sudamerica.
La stampa internazionale diede notizia della nave, che sembrava non trovare un modo per far sbarcare i passeggeri, ma non organizzò una vera campagna mediatica a sostegno dei passeggeri, furono solo pochi i giornalisti statunitensi che suggerirono di accoglierli in America.
Al capitano Gustav Schröder, che dopo la guerra, fu insignito dell’Ordine al Merito della Germania e nel 1993 come Giusto fra le nazioni, non restò che tornare in Europa e prospettare l’avaria della nave o l’affondamento volontario della St. Louis lungo la costa dell’Inghilterra ( ci sono due versioni), per costringere gli inglesi, il Belgio, la Francia, l’Olanda ad accettare i 907 profughi ebrei.
Di questi, secondo le stime dello ’United States Holocaust Memorial Museum’ di Washington, furono assassinati nei campi di concentramento 254 persone, fra cui molti bambini. Persone che si sarebbero salvate se Cuba, gli Stati Uniti o il Canada gli avessero aperto le porte.
L’odissea dei passeggeri della Saint Louis è un’ulteriore testimonianza che tutto il mondo sapeva cosa la Germania nazista stesse perpetrando nei confronti del popolo ebraico, così come oggi l’Europa è perfettamente a conoscenza dell’Olocausto dei migranti.
23/8/2018 www.medicinademocratica.org
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