Con i bastoni bianchi per dire no alla violenza contro le donne
Foto di gruppo sulla panchina rossa di Piazza Cavour a Catania, dove il 25 novembre scorso le donne dell’UICI e dell’UDI della città etnea si sono incontrate, per dire no alla violenza sulle donne
A seguito della ratifica delSecondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea, deliberata dall’UICI di Catania(Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) e dall’UICI Nazionale, noi donne della Sezione catanese ci siamo attivate per celebrare laGiornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre scorso.
Durante l’Assemblea di Sezione del 17 novembre, avevamo lanciato la proposta di unapasseggiata solidale con i bastoni bianchi, per farci sentire e vedere, partendo dallapanchina rossa posizionata in Piazza Cavour, per arrivare alla manifestazione organizzata in centro città dall’Associazione La città felice e dalla rete La Ragna Tela. Si trattava di percorrere un tragitto di circa 800 metri lungo l’arteria principale della città, Via Etnea, uscendo da quell’invisibilità sociale di cui spesso soffriamo in quanto persone con disabilità, e dando invece un segno tangibile della nostra presenza solidale. Nonostante l’iniziativa si presentasse come una novità rispetto alle nostre più consuete attività, abbiamo avuto diverse adesioni.
Alla panchina rossa ci siamo ritrovate con alcune socie ed amiche, fra cui Giovanna Crivelli, responsabile dell’UDI di Catania (Unione Donne in Italia), e anche un amico. Da quella panchina rossa, simbolo di tante donne vittime di femminicidio, simbolo dolente e purtroppo attualissimo (sono almeno 70 le donne uccise in Italia dall’inizio dell’anno, più di 3.000 dal 2010 ad oggi), abbiamo detto il nostro no alle violenze e ci siamo incamminate.
All’arrivo in piazza abbiamo trovato anche la nostra presidente Rita Puglisi e altre amiche e amici che avevano aderito.
In Piazza Stesicoro, cuore della Via Etnea, era stato allestito un red carpet dove potere sfilare ed esprimere un commento a carattere sociale, politico oppure recitare versi o altro di artistico secondo il proprio estro.
Siamo state accolte con calore, abbiamo firmato una petizione per intitolare strade o piazze o parchi a donne vittime di femminicidio. Quindi abbiamo espresso la nostra testimonianza.
Chi scrive, a nome delle socie e dei soci, ha presentato la solidarietà alle donne e alle ragazze vittime di violenze fisiche o psicologiche o di discriminazioni e stereotipi. Infatti, in quanto disabili, siamo esposte a pregiudizi e stereotipi, e conosciamo per esperienza personale cosa significhi subire continui attacchi alla nostra dignità. A ciò si aggiunga che le donne con disabilità spesso subiscono tante violenze che restano impunite per l’impossibilità di chiedere aiuto e denunciare.
Un aspetto mortificante è essere considerate/i solo beneficiari di assistenze e provvidenze, mentre noi siamo persone con piena dignità e nella nostra umanità vogliamo essere protagoniste di un cambiamento culturale che consideri le persone con disabilità soggetti attivi, responsabili, risorse a tutti gli effetti, cittadine e cittadini consapevoli!
La nostra Presidente è intervenuta evidenziando come la solidarietà sia connaturata all‘UICI, portando ad esempio come tra i servizi che vengono offerti alla collettività vi siano anche levisite oculistiche di prevenzione, eseguite da specialisti esperti e competenti, ma a prezzi sociali, tali da essere alla portata anche delle persone economicamente svantaggiate.
Puglisi ha proseguito il proprio intervento annunciando l’imminente apertura di unAmbulatorio Oculistico Pediatrico, in convenzione con l’Ospedale San Raffaele di Milano, un ulteriore esempio di concreta solidarietà messa al servizio delle bambine e dei bambini della nostra città.
Infine, dopo avere attraversato il red carpet tra gli applausi dei presenti, il nostro gruppo si è sciolto portando nel cuore la gioia di avere testimoniato il nostro no ad ogni forma di violenza e con l’auspicio che ogni donna in pericolo possa chiedere e trovare sempre aiuto, ascolto, protezione e sostegno.
Per approfondire ulteriormente il tema Donne e disabilità, oltreché fare riferimento al lungo elenco di testi da noi pubblicati, presente a questo link, nella colonnina a destra dell’articolo intitolato Voci di donne ancora sovrastate, se non zittite, si può anche accedere al sito di Informare un’h, alle Sezioni dedicate rispettivamente ai temi: Donne con disabilità, La violenza nei confronti delle donne con disabilità e Tutto sul Secondo Manifesto Europeo sui Diritti delle Donne e Ragazze con Disabilità.
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