Lettera a Taurr da un No Tav
Caro TAÛRR,
mi permetto di scriverti, anche se non ci conosciamo, perché ritengo sia giusto che qualcuno ti spieghi bene in che gioco molto grande e pericoloso sei capitato.
Tu sei un graffitaro, e TAÛRR è appunto la tua “firma” che immagino sarà possibile trovare un po’ in giro sui muri di Bologna. Mi è bastato informarmi MINUTI DIECI su internet per apprendere che è tipico dei graffitari scegliere “firme” riferentisi ad animali selvaggi o potenti, salvo distorcere un po’, proprio perché, come si sa, il graffito più bello è quello che capiscono in pochi, solo gli “iniziati”.
Beh, pare che questo piccolo sforzino informativo fosse troppo per gli inquirenti, inquilini, ministri, commentatori, “giornalisti” (virgolette non casuali), telegiornali, fogli di partito, ex magistrati che si sono “occupati” del sabotaggio ferroviario del 23 dicembre.
TAÛRR, l’avrai saputo che la tua “firma” è stata ritrovata vicino ad uno dei quattro punti nei dintorni di Bologna, dove degli incendi dolosi hanno causato alcune ore di interruzione delle linee ferroviarie, no?
Guarda qui:
Io non sono in grado di sapere se la tua “firma” sia lì proprio per firmare quello stupido atto di vandalismo, o se invece fosse lì già da tempo, come le innumerevoli scritte e graffiti che tutti vediamo lungo le linee ferroviarie.
Fatto sta che gli abili investigatori accorsi sul luogo del fattaccio insieme ai fidi “giornalisti” (virgolette non casuali), han fatto la foto che vedi sopra, ma poi l’hanno “tagliata” assai abilmente, così:
.
A quel punto, sai cosa è successo? Che la tua firma-graffito, TAÛRR, si è trasformata in NO TAV come per incanto!!
.
Una scritta NOTAV sui muri di Torino
La “perfetta” “uguaglianza” fra la tua firma — graffito e la scritta NOTAV, caro TAÛRR, è apparsa subito INEQUIVOCABILE agli inquirenti, inquilini, ministri, ex-magistrati e “giornalisti” (virgolette non casuali) una prova “schiacciante”: si trattava di un ATTO TERRORISTICO non dissimile da quanto accadeva negli anni 70, con le grandi stragi ai treni! Ed erano stati “i NOTAV”: quale miglior occasione per vedere smentita dai “fatti” la fastidiosa sentenza della Corte d’Assise di Torino, che giusto qualche giorno prima aveva sconfessato anni di alacre lavorìo, da parte di una certa procura, cancellando la parola “terrorismo” dalle accuse al movimento NOTAV? Anche se si è tentato di far passare sotto silenzio questa sentenza clamorosa, la gente cominciava a farsi domande, su quante fole siano state raccontate, cercando disperatamente di fare del TAV una questione di “ordine pubblico”, distraendo l’opinione pubblica dalla realtà: un’opera assurda, costosa, inutile, dannosa, mandata avanti “a tutti i costi” da chi su quell’opera pensava di costruirsi la carriera, soddisfando le lobbies e i clientes cui tante belle promesse, nel corso ormai di un quarto di secolo, si erano fatte.
Niente di meglio che agitare nuovamente lo spauracchio del “terrorismo” e intervenire pensosi, democratici, scandalizzati su tutti i media possibili.
Qualcuno ha detto: è grave che gli intellettuali minimizzino. La risposta è semplice: riteniamo grave che ministri, ex esponenti della magistratura, boiardi, valvassori e valvassini, servi vari della gleba, massimizzino. Montando a neve il nulla con il vuoto intorno per giustificare ex-post il loro comportamento, le loro affermazioni, i danni enormi inflitti alla società e alla politica italiana dall’aver svenduto la nostra pur scorbacchiata democrazia per un buco nella montagna da portar avanti a tutti i costi, a dispetto dei santi.
Proprio oggi, poi, anche per il Tribunale del Riesame, che era chiamato ad esprimersi sul reato di terrorismo dato dalla procura di Torino anche per gli ultimi tre Notav accusati, il reato non sussiste.
Era l’ultimo tentativo per continuare a propagandare l’idea di appioppare la qualifica di “terrorista” a chi terrorista non è.
Caro TAÛRR, sono ben certo che con quel tuo graffito non avevi pensato di andare a smuovere un tale verminaio e nido di vipere. Magari sei giovane, e non potevi saperlo. Adesso hai alcune possibilità, che vorrei elencarti, in quanto conosco molto bene i miei polli, fin dal dicembre 1969.
- La cosa più probabile è che tu venga dimenticato. Davanti a certe clamorose topiche, uno dei rimedi è insabbiare. Sopire e troncare, sopire e troncare, come il conte Attilio. Tanto, in molta gente l’equazione NOTAV = TERRORISTI che han messo le bombe “sui treni” il 23 dicembre resterà, a dispetto della verità. Tu, mio consiglio, smetti di fare il graffitaro, non si sa mai. Datti alla musica, all’arte varia, all’ippica. Se sei proprio buono a far nulla, c’è la politica.
- Invece che “lasciare” i nostri potrebbero “raddoppiare”. Tu, o un qualunque altro tu che non sei tu ma fa lo stesso, vieni catturato dopo “settimane di indagini e appostamenti” e si scopre che sì, effettivamente, sei un graffitaro, ma una volta uno ha sentito un altro dire che tu ti eri detto NOTAV. E maneggiavi un fiammifero con aria ammiccante. Non te lo auguro. L’unica via d’uscita è affermare con forza che tu Valpreda non lo hai mai conosciuto, se no potresti avere in regalo anche la strage di Piazza Fontana. E prendere subito la tessera di un partito di governo, una qualsiasi va bene.
- Una cosa non improbabile è che tu, caro TAÛRR, sia in realtà un torello dei servizi segreti. In quel caso, complimenti per l’ottimo lavoro su ordinazione, ma attento: la gente come te viene poi, ad un certo punto, scaricata. Premunisciti, fai le fotocopie e le registrazioni delle opportune pezze d’appoggio che possano garantirti qualche sicura amicizia al momento opportuno di difficoltà.
Ai lettori del Manifesto, cui sia capitato di leggere qualsiasi altro giornale o ascoltare qualsisasi notiziario in questi giorni a riguardo della vicenda, non posso che esprimere la mia solidarietà commossa. Consiglio anche il prodotto qui sotto.
Massimo Zucchetti
1/1/2015
dal suo blog sul sito de ilmanifesto.it
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!