“LICENZIARE”, MAGICA PAROLA. Che scarica di adrenalina nel dirla!

Licenziamenti-facili

Una guerra di poveri contro poveri
La guerra poveri contro poveri non riesco a tollerarla. Istigata da ruoli istituzionali per alzare una coltre di fumo su tutto quello che non va in Italia, e riproposta, moltiplicata, divulgata da alcuni media resi strumento politico per ottenere consensi sul dissenso di chi con ce la fa più a campare in questo paese in crisi.

È la Comunicazione bellezza!
L’art. 18, la manifestazione degli operai delle Acciaierie di Terni, i vigili assenti a capodanno, tutto può essere strumentalizzato a favore delle manovre per cambiare il paese verso il peggio. È la Comunicazione, che ancora non resa simmetrica divulga idee precostituite di una classe che esprime volontà di interessi economici egoistici quanto apicali, quindi molto ad di sopra degli interessi della classe più bisognosa di veri cambiamenti. 
A tal proposito Enrico Montesano, l’attore comico talvolta prestato alla politica, spiega in maniera semplice Come ci controllano. Deità finanziarie egocentriche con obiettivi opposti e contrari al benessere comune ed al rispetto della dignità di ogni cittadino, prescrivono compiti a casa da far fare a politici. E li tengono sotto pressione con tutta una sperimentata serie di accorgimenti, non esitando a rammentare loro il Do ut des che giunto a scadenza come qualsiasi contratto esige il pagamento di quanto investito su di loro.

Renzi più furbo che intelligente

La capacità di comunicare è un po’ un dono di natura, l’imparare a servirsene diviene poi un’abilità che porta a sicuri risultati.
Lo abbiamo visto negli inizi di Renzi come campione di quiz con Mike Bongiorno. La sorte di essere scelto come personaggio della Ruota della fortuna deve aver fatto capire al giovane Renzi che puntando sulla padronanza del Comunicare avrebbe potuto farsi strada in diversi ambiti, tra cui quello politico. “Onore al merito” diceva Mike, e se pure il merito di conoscere le risposte giuste era fondamentale, questo non si disgiungeva dall’essere personaggio. Lo capii anch’io al tempo di Flash parlando di me, durante una selezione pubblica di concorrenti ad un quiz della Rai. Misi in luce alcune curiosità sulla mia persona e sul mio lavoro e risultai l’unica selezionata tra una quarantina di altri partecipanti.

I Tweet di Matteo Renzi

Oggi valuto i Tweet di Renzi più dovuti a furbizia che intelligenza. Dato il risultato immediato che ottiene chi è furbo contro i successi sul lungo periodo a cui aspira chi è intelligente. Lungimiranza contro subitaneità, strutture forti contro castelli temporanei facilmente abbattibili dalla forza vera della disperazione.

La cosa che non comprende Renzi è che il gioco del mettere i lavoratori italiani gli uni contro gli altri non può avere lunga durata. Gli statali contro i privati, i precari contro chi ha un posto fisso, i dipendenti contro gli imprenditori, i vigili contro cittadini. Si arriverà a un tutti contro tutti in una lotta che vorrà un capro espiatorio alto e reale quando si capirà che il gioco del divide et impera non paga e non appaga, da noi come in ambito internazionale.

È uno spasso pericoloso insomma. Meglio dedicarsi a costruire con fatica un futuro basato su fondamenta di giustizia sociale e redistribuzione effettiva della ricchezza. I ricchi non dovranno piangere per forza, ma semplicemente capire cheil 5% dei ‘paperoni’ non può determinare la crescita in Italia se più della metà dei contribuenti ha un reddito ad di sotto di 15.654 euro all’anno. La salvezza non si troverà nel rendere tutti precari per un dato di fatto incontrovertibile: gli italiani non impareranno mai ad essere cinesi, semmai insegneranno ai cinesi (o pachistani, rumeni, indiani) a fare come gli italiani. Ad esigere rispetto e dignità nel lavoro e rifuggire da ogni forma di sfruttamento. Sappiamo come anche in Italia vi siano scantinati in cui gli immigrati, inclusi i bambini, lavorano 12-14 ore al giorno. Questo dovrà avere termine con il ripristino della legalità in ogni luogo di lavoro.

Licenziare/Assumere
La parola “licenziare” è un esercizio di autolesionismo che non possiamo permetterci. Facciamola finita. “Assumere” è la dichiarazione vincente. Liberando il campo dal precariato, dai contratti al ribasso, dalla mercificazione del lavoro, e dalla produzione di merci inutili usa e getta a poco costo. L’effimero va respinto, come vanno respinti i finti lavori che non danno futuro.

Se io fossi Renzi

Se io fossi presidente del Consiglio inizierei dal rendere obbligatorio il Marchio Etico per la tutela del lavoro, del Made in Italy, e contro lo sfruttamento minorile. Questo farei per scavare le fondamenta di una nuova struttura politica, imprenditoriale e sociale, su cui si possa edificare tutto il resto: a partire dal valorizzare il talento creativo, restituire decoro e onestà nei luoghi di lavoro, e re-distribuire i guadagni. La formula è semplice, basta credere in noi stessi e guardare avanti.

Wanda Montanelli

5/1/2015 http://wmpolitica.it/

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