Davanti ai miei studenti.
Il 16 settembre, conoscerò la mia classe 1° e dirò questo ai ragazzi.
Ciao, sento di avere alcune cose importanti da dirvi.
Dentro di voi anche se pensate di non avere niente di speciale, avete tanto. E anche dentro di te, di te, di te. Qualcosa di assolutamente unico, irripetibile. Qualcosa che se solo venisse fuori il mondo intero non potrebbe fare altro che stupirsi.
Farò di tutto per aiutarvi a farlo venir fuori.
L’1 settembre è iniziato il mio 39esimo anno di insegnamento. Sicuramente pensate:
“Oddio ma è vecchia…?!” No, non vi dico quanti anni ho, poco importa. Ripeto sono 39 anni che insegno e questo per dirvi che credo di aver imparato pochissimo della vita. Ogni giorno apprendo, imparo, ma soprattutto per dirvi che fra il pochissimo che ho imparato c’è questo: che il sapere e soprattutto la felicità è dentro di noi. Spesso siamo portati a pensare che per essere felici bisogna avere tanti soldi, una casa bellissima, una macchina, avere successo, avere una bella ragazza o un bel ragazzo. No, ho imparato: che la felicità ha molto più a che fare con l’essere. Non con l’avere, con l’essere. Che se volete davvero essere felici, in questa vita in cui vi state muovendo è cercare quella cosa che vi rende unici, cercarla a più non posso, e poi quando la trovate, crescerla, nutrirla, farla diventare forte e grande. E poi credetemi che tutto il resto verrà da solo.
Essere felici costa fatica. A volte tanta, a volte poca: ma non è la stessa fatica che fate a studiare pagine di Scienze Umane, Fisica, Inglese, Francese, Storia, Italiano e altre discipline. È una fatica diversa: una fatica bella. La stessa che prova un calciatore quando si allena prima di una partita. Si suda, si soffre, ma al tempo stesso ci si diverte, ci si sente bene con sé stessi.
Questi cinque anni con voi siano un grande allenamento alla cultura, al riscatto sociale. Io sarò la vostra allenatrice.
Fra tutte le cose che vorrei dirvi in questo primo giorno di scuola Superiore di II Grado, è anche la più importante di tutte: non sprecate questa vita. Sarò qui, con voi, a vincere questa partita.
Da ultimo vi comunico che sono la Coordinatrice della Classe.
Piacere Marilena!
16/9/2019
Marilena Pallareti
Insegnante
Collaboratrice redazionale di Lavoro e Salute
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