Il malaffare tra il fango delle Cinque Terre. – Frane e inondazioni, tutti i numeri del disastro-Italia
Ma da questa vicenda emergono alcuni dati politici di enorme rilievo. Il primo è che mesi or sono noi denunciammo, e grazie all’intervento del consigliere regionale Giacomo Conti impedimmo, l’ennesima zampata cementificatoria su quel territorio, attraverso una variante al PRG che prevedeva la costruzione di una quarantina di villette “sospette”, e per questo venimmo attaccati dall’allora sindaco Betta. La seconda è che nei giorni successivi alla tragica alluvione del 2011 c’era chi, come noi, spalava fango con una fascia rossa al braccio, al fianco della gente, portando un messaggio chiaro: basta speculazione del suolo, difendiamo e salvaguardiamo il territorio. Intanto continuavano a fare affari quelli che vorrebbero mercificarlo, come conferma questo intervento della Guardia di Finanza.
Pertanto auspichiamo che la vicenda contribuisca a fare luce su tutti gli aspetti oscuri della gestione del nostro territorio, (intanto rilanciamo un appello accorato, affinché i comuni spezzini deliberino da subito lo stop al consumo di territorio e mettano in atto misure concrete per la sua salvaguardia).
MASSIMO LOMBARDI
Segretario Provinciale Prc La Spezia
JACOPO RICCIARDI
Segreteria Regionale Prc Liguria
14 gennaio 2015
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Frane e inondazioni, tutti i numeri del disastro-Italia
Frane e inondazioni hanno colpito tutta Italia nel 2014, con un bilancio di 33 morti, 46 i feriti e oltre 10.000 persone costrette ad abbandonare temporaneamente le loro case. E’ il bilancio presentato nei giorni scorsi nel ‘Rapporto sul rischio per la popolazione italiana da frane e inondazioni’ e pubblicato sul sito Polaris dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irpi-Cnr).
Nell’anno appena trascorso frane e inondazioni hanno colpito in 19 regioni su 20, causando danni in 220 comuni, primi fra tutti quelli di Genova e Refrontolo. Nel primo si sono avuti danni, vittime e sfollati in oltre 20 località, mentre Refrontolo (Treviso) ha il triste primato del maggior numero di vittime nel 2014 in seguito alla piena del torrente Lierza, che a Molinetto della Croda ha provocato 4 morti e 20 feriti.
Ovunque i mesi peggiori sono stati ottobre e novembre. In generale, ”le regioni più colpite sono state quelle del Nord-Ovest e in parte del centro”, spiega Paola Salvati dell’Irpi-Cnr. La Liguria, risulta la più colpita perché le forti piogge di ottobre e novembre hanno provocato 5 vittime e danni in 34 comuni e 71 località. Seguono Piemonte, con 48 località colpite e 2 persone decedute, Lombardia (42 località e 6 vittime), Emilia-Romagna (28 localit… e un morto), Toscana (35 località e 5 morti). Per il direttore dell’Irpi-Cnr, Fausto Guzzetti, ”i dati raccolti nel 2014 confermano purtroppo quanto siano diffuse le condizioni di rischio per la popolazione e contribuiscono a comprendere come esse aumentino o diminuiscano in funzione dei cambiamenti climatici ma anche di quelli ambientali e sociali”.
I dati del 2014 rientrano infatti nella media delle 40 morti l’anno causate in Italia da inondazioni e frane nel periodo compreso fra il 1964 e il 2013. Nell’arco di mezzo secolo, infatti, 1.989 le persone morte a causa di frane (1.291) e inondazioni (698), 72 dispersi e 2.561 feriti. Nello stesso periodo sono stati colpiti 2.031 comuni (pari al 25% dei Comuni italiani). Considerando gli anni fra il 2009 e il 2013, la media è stata di 33 morti l’anno (162 complessivamente), con 7 dispersi, 331 feriti e oltre 45.000 sfollati. Al di sopra di questa media sono stati il 2009 (anno delle frane nel Messinese, con 50 persone decedute, 6 dispersi e 171 feriti) e il 2011 (quando le inondazioni nello Spezzino, in Lunigiana e a Genova hanno provocato 49 morti, 30 feriti e almeno 900 sfollati, seguito pochi giorni dopo). Si scende sotto la media nel 2010 (27 morti e 55 feriti) e nel 2012 (15 morti e 23 feriti) e nel 2013 (27 morti, 1 disperso e 52 feriti).
Fabrizio Salvatori
14/1/2015 www.controlacrisi.org
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