Niente sospensione degli sfratti, linea dura contro i poveri.
Ieri a Roma offensiva a tutto campo dei movimenti per il diritto all’abitare e dell’unione inquilini su due aspetti del liberticida «Piano Lupi» sulla casa approvato dal governo Renzi. Un centinaio di attivistidei Blocchi Precari Metropolitani (Bpm) hanno occupato e pessato la notte negli uffici dell’Anagrafe della Capitale in via Petroselli come segno di protesta contro l’articolo 5 del Piano casa, la norma che impone il taglio degli allacci di acqua, luce e gas a chi occupa una casa «per necessità». Il decreto convertito in legge nel maggio 2014 dispone inoltre il divieto del rilascio della residenza a tutti coloro che non hanno un regolare contratto di affitto. Il primo settembre scorso il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha emesso un’ordinanza che ha imposto ai municipi della Capitale di congelare le residenze concesse in precedenza, negando le richieste giunte successivamente.
I movimenti della casa denunciano l’incostituzionalità di questo provvedimento, dato che impedisce l’esercizio di diritti fondamentali come la cura della salute e l’istruzione. Chi, infatti, non ha una residenza non può avere un medico di base. E non può nemmeno scegliere una scuola per i propri figli. In concreto, per gli occupanti delle abitazioni sfitte, dei residence, delle scuole abbandonate, dei condomini costruiti e abbandonati, insomma migliaia di persone, italiane e straniere, questo significa essere respinti fuori dal perimetro esiguo della cittadinanza ed essere braccati dalle forze dell’ordine, oltre che perseguitati da continue minacce di sgombero. Vibrante è la protesta dei Bpm: «È venuto il momento di rilanciare la lotta contro questa legger discriminatoria, definita dai più come una barbarie, e di costringere il governo a cancellare questo articolo cinque». L’incontro con il direttore dell’Anagrafe romana ha permesso ieri di chiarire le implicazioni devastanti del piano Lupi, ma dal governo non sono ancora arrivate risposte. L’occupazione, dicono, «proseguirà ad oltranza».
Sempre ieri l’Unione Inquilini ha annunciato che proseguirà i picchetti anti-sfratto — solo a Roma ce ne sono sette al giorno — e lanciano un appello a tutti i movimenti «a fare rete». Giorni fa gli inquilini del Lazio avevano inviato al prefetto Pecoraro una lettera in cui chiedevano la sospensione degli sfratti per due mesi per permettere al Parlamento di approvare un emendamento di proroga degli sfratti per finita locazione per le famiglie che versano in un disagio abitativo e vivono in condizioni estremamente gravi. Si parla di anziani, portatori di handicap gravi, minori, malati terminali. Persone che hanno necessità di restare in una casa. A Roma ci sono tremila famiglie in questa situazione, mentre nel Lazio sono in totale circa 4 mila. Dal 2007 al 2013 solo a Roma ci sono stati 10 mila sfratti di questa tipologia. Un numero destinato ad aumentare a causa di un altro pasticcio (o dichiarata volontà?) del governo che non ha rinnovato la proroga del blocco degli sfratti. Una decisione giustificata con lo stanziamento di 446 milioni di euro che conterrebbe il fondo nazionale per il contributo all’affitto e quello contro la morosità incolpevole. Peccato che questa cifra sia il risultato della somma degli stanziamenti previsti fino al 2020 ed è insufficiente per contenere un’emergenza esplosiva.
La sospensione richiesta per «evitare pericolose tensioni sociali che mettano ulteriormente a rischio la coesione delle città» non è stata concessa al termine dell’incontro che ieri mattina gli inquilini, accompagnati dal capogruppo di Sel in Campidoglio Gianluca Peciola, hanno avuto in Prefettura. Il funzionario che li ha ricevuto ha detto che il prefetto non ha alcuna possibilità di sospendere gli sfratti. Può solo fare appello ai commissariati di zona di «fare attenzione». Il governo ha deciso di muovere guerra al disagio abitativo e alle occupazioni in tutte le città e le metropoli italiane.
Domani in Campidoglio dalle 16 i movimenti per il diritto all’abitare terranno un’assemblea pubblica. E annunciano una manifestazione per sabato 31 gennaio a Roma contro il piano Lupi e il Jobs Act.
Roberto Ciccarelli
14/1/2015 www.ilmanifesto.info
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