Rilanciamo i comitati per la democrazia costituzionale e contro l’autonomia differenziata

Il risultato del referendum per il taglio del parlamento ha segnato un ulteriore passo verso la post-democrazia.

La percentuale di NO, su cui sono confluiti posizioni di natura diversa, ha comunque segnato un segnale di resistenza rispetto alla demagogia antiparlamentare che da anni accompagna le politiche neoliberiste in un circolo vizioso che viene alimentato in basso dal malcontento di larghi settori della popolazione e dall’alto dal sovversivismo delle classi dirigenti.

Nonostante l’elettorato e l’opinione pubblica siano polarizzati dalla dialettica tra la destra e un governo del “meno peggio” va detto con chiarezza che la stessa maggioranza, dopo il taglio del numero dei parlamentari, continua a portare avanti iniziative che non possono che suscitare allarme democratico.

In questo quadro si inserisce l’attacco al pluralismo rappresentato da una proposta di legge elettorale della maggioranza che prevede uno sbarramento al 5%.

Inoltre il governo ha deciso di inserire nel collegato alla Legge di stabilità il progetto dell’Autonomia differenziata richiesto a gran voce dalle Regioni con in prima fila il Presidente dell’Emilia Romagna esaltato dalla propaganda solo pochi mesi come salvatore della democrazia dalla destra.
Si tratta di un vergognoso esautoramento del Parlamento e soprattutto del confronto nel paese – tutto concentrato sull’emergenza covid – su una scelta che ha caratteristiche eversive e che accrescerebbe la divisione del Paese, con legislazioni, servizi, sanità, scuola e ricerca, ambiente, contratti di lavoro diversi tra loro nelle regioni.
Questo colpo di mano istituzionale si svolge in una situazione di sospensione delle possibilità di svolgere iniziative sui territori e questo aggrava le responsabilità del governo e dà la misura della spregiudicatezza con cui ancora una volta si procede.

Assumono particolare centralità quindi due obiettivi di mobilitazione democratica:

1) Lotta per una legge elettorale proporzionale pura come quella in vigore fino al 1994 lasciataci in eredità dalla generazione che aveva sconfitto il fascismo e scritto la Costituzione superando le liste bloccate e che restituisca a cittadine/i un parlamento pluralista specchio del paese e di poter scegliere i propri rappresentanti;
2) Opposizione a qualsiasi autonomia differenziata.

Dopo la campagna referendaria e in questo contesto diventa necessario il nostro massimo impegno per la difesa della Costituzione e in tal senso va sostenuto in tutti i territori il rilancio dei comitati che fanno riferimento al Coordinamento per la democrazia costituzionale e al Coordinamento per il ritiro di qualsiasi Autonomia Differenziata.

La Direzione nazionale impegna tutto il partito nello sviluppo di una campagna su questi temi e nello sviluppo delle iniziative unitarie per la legge proporzionale e contro l’autonomia differenziata pur nei limiti delle restrizioni imposte dai provvedimenti anticontagio.

Maurizio Acerbo

Ordine del giorno della Direzione nazionale di Rifondazione Comunista, per il rilancio dei comitati per democrazia costituzionale e contro autonomia differenziata

23/10/2020 http://www.rifondazione.it

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