MaiConSalvini: con la Roma democratica e antifascista per dire no al fascio-leghismo
L’aperta alleanza tra la Lega di Salvini e organizzazioni dell’estrema destra neofascista come Casa Pound che sarà sancita dalla manifestazione di sabato 28 a Roma ha giustamente suscitato una risposta democratica e antifascista di mobilitazione.
La Lega dopo aver sdoganato il razzismo e la xenofobia avvelenando il dibattito pubblico con la sua demagogia spregiudicata, oggi si candida a raccogliere anche le aree dell’estrema destra che fa il saluto romano.
La Lega ladrona per recuperare i consensi persi per lo stillicidio di scandali che ne hanno rivelato le caratteristiche di assoluta omologazione ai peggiori vizi della peggiore politica ha accentuato con Salvini i suoi caratteri di destra radicale alzando il volume della sua demagogia.
Il fascio-leghismo non è cosa nuova, solo che ora a interpretarlo c’è un giovane leader invece del solito Borghezio. Di nuovo e assai preoccupante c’è il terreno che a questa strategia sta offrendo l’aggravarsi della crisi e l’impoverimento crescente di vasti settori sociali.
Le larghe intese che consentono al governo, sotto dettatura dell’establishment europeo e dei poteri forti, di procedere come un bulldozer sulla strada delle politiche neoliberiste non fanno che aumentare lo spazio per fenomeni come il fascio-leghismo. E’ quello che accade in tutta Europa.
E’ un dato di fatto che solo laddove la sinistra radicale, come in Grecia o in Spagna, riesce a diventare alternativa di massa alle corrotte classi dirigenti neoliberiste viene fermata la crescita dell’estrema destra.
Sappiamo bene che Matteo Salvini è probabilmente soltanto un praticone della politica ambizioso come il suo omonimo alla Presidenza del Consiglio, ma nondimeno entrambi a causa della loro assoluta spregiudicatezza rappresentano dei pericolosi apprendisti stregoni per la nostra già assai svuotata democrazia.
Renzi e Salvini sono speculari, il liberismo europeista del primo alimenta il liberismo razzista del secondo. Che l’opposizione abbia un volto fascio-leghista fa comodo a Renzi e al capitale.
Il grottesco mostro fascio-leghista è un’opposizione di comodo che renderà più facile invocare il voto utile di democratici e moderati e che intanto indirizza il malcontento generato dalla crisi verso i soliti capri espiatori della “guerra tra poveri” piuttosto che verso un indispensabile ripresa del conflitto di classe.
Rifiutiamo la falsa alternativa tra le due destre, quella filo-Merkel di Renzi e quella razzista e noeuro di Salvini, entrambe neoliberiste, entrambe alleate di Berlusconi, entrambe nemiche della Costituzione nata dalla Resistenza.
A loro dobbiamo contrapporre la ripresa del conflitto sociale, la costruzione di forte sinistra antiliberista e democratica, l’unità dal basso di tutte le forze che si ritrovano nei valori dell’antifascismo e nel rifiuto di ogni forma di razzismo, xenofobia e omofobia.
Nel mentre recita la sua parte di spalla mediatica di Renzi la miscela fascio-leghista di Salvini rende ogni giorno più barbara e incivile la società italiana.
Non ci lasciamo ingannare da certe posizioni su temi sociali e internazionali di Salvini e della Lega perché conserviamo memoria di cosa sono stati i fascismi e di come riuscirono a orientare ampi settori popolari proprio attraverso l’ambiguità delle loro posizioni pseudo-rivoluzionarie.
La Lega è sicuramente un fenomeno complesso, espressione delle piccole e medie imprese del nord e radicata in vasti settori popolari e comunità territoriali, non può essere ridotta semplicemente alla vecchia destra fascista italiana e europea.
Questo non implica e non può implicare il non esprimere un giudizio durissimo su Salvini né sul suo arruolamento ostentato di Casa Pound.
Nel 70° anniversario della Liberazione non si può assistere passivamente a questo raduno fascio-leghista nella capitale.
E’ doveroso scendere in piazza e farlo in tante e tanti, con intelligenza e determinazione, rifiutando il ricatto della paura, della tensione, della provocazione.
Sbagliano quelli che cercheranno di presentare questa mobilitazione riproponendo la vecchia cartolina degli opposti estremismi.
Come accade in tutte le grandi città europee in occasioni come queste bisogna fare in modo che laddove riemergono fascismo e razzismo trovino intorno a sé una grande, colorata, plurale mobilitazione popolare democratica.
E’ quella che auspichiamo che sia la più vasta possibile sabato 28 febbraio a Roma.
Il Partito della Rifondazione Comunista aderisce e invita tutte e tutti a partecipare.
Paolo Ferrero segretario nazionale PRC-SE
Maurizio Acerbo segreteria nazionale PRC-SE
Giovanni Russo Spena responsabile nazionale giustizia PRC
26/2/2015 www.rifondazione.it
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