Esposto sulla morte dei tre operai alla Esplodenti Sabino
“Verificare le autorizzazioni ambientali in possesso della Ditta e il rispetto degli adempimenti in materia di incidenti rilevanti (Direttiva Seveso)”.
“Rifondazione Comunista ha presentato un corposo esposto alla procura della Repubblica di Vasto per segnalare una serie di incongruenze sulle autorizzazioni ambientali e sugli adempimenti in materia di sicurezza”, così Maurizio Acerbo, segretario del Partito, rende pubblica l’azione intrapresa per contribuire a fornire elementi utili a chiarire la situazione dello stabilimento della Esplodenti Sabino di Casalbordino, teatro del tragico incidente del 21 dicembre scorso costato la vita a tre lavoratori.
Da un attento esame della documentazione prodotta dalla Esplodenti Sabino e pubblicata sul sito della Regione Abruzzo, sono, infatti, emersi seri dubbi sulla reale validità delle autorizzazioni per la gestione dei rifiuti e per le emissioni in atmosfera e sull’osservanza della cosiddetta Direttiva Seveso sul rischio di incidenti rilevanti: criticità sottoposte all’attenzione degli inquirenti sia per far luce sull’accaduto che per assicurare, in caso di riavvio delle attività, il rispetto delle regole e la sicurezza ambientale, dei cittadini e dei lavoratori.
Diverse, inoltre, sarebbero le modifiche apportate all’impianto nel corso degli anni, che, al di là del fatto che dovevano essere comunicate alle Autorità competenti in materia di sicurezza, dovevano essere sottoposte preventivamente a valutazione di impatto ambientale, procedura da sempre disattesa nonostante le attività di termodistruzione di prodotti esplosivi effettuate nello stabilimento.
Grave, poi, sarebbe la mancanza dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), il provvedimento autorizzatorio che stabilisce le condizioni di svolgimento delle attività al fine di prevenire e ridurre, adottando le migliori tecniche disponibili, i rischi e l’inquinamento.
Particolare attenzione dovrà essere prestata alla verifica dei vari titoli edilizi, che in alcuni casi interessano edifici costruiti abusivamente e sottoposti a sanatoria, anche in considerazione delle varianti urbanistiche approvate dal Comune di Casalbordino.
Questione centrale resta, come in parte già anticipato dal Partito all’indomani della disgrazia, il rispetto della Direttiva Seveso non essendo noti la validità, e in alcuni casi finanche la sussistenza, del Rapporto di Sicurezza, del Piano di Emergenza Interno e del Piano di Emergenza Esterno così come imposto dalla legge per gli stabilimenti a rischio incidenti rilevanti di soglia superiore qual è appunto la Esplodenti Sabino.
Ufficio Stampa PRC-S.E.
8/2/2021 http://www.rifondazione.it
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