CONTRO LA LEGGE CARTABIA E IL GOVERNO DRAGHI

Protesta stamattina contro la legge Cartabia in discussione oggi alla Camera dei deputati a Roma. Una legge contro le vittime dei crimini ambientali e del lavoro a favore dei padroni, del potere economico e politico che farà aumentare l’insicurezza sul lavoro e gli omicidi di lavoratori.

Michele Michelino

Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio

– …..La chiamano improcedibilita’ ma significa impunità perché questo garantisce la riforma Cartabia della giustizia. Un colpo di spugna sui processi per le morti di lavoro, per le stragi civili e ambientali e del lavoro. Con la nuova riforma approvata alla Camera che prevede termini per la prescrizione ancora più brevi, verranno cancellati i diritti delle vittime, anzitutto il diritto a verità e giustizia. Cancellata anche la costituzione di parte civile per le associazioni e comitati delle vittime del profitto. L ingiustizia trionfa. Oggi abbiamo protestato davanti alla Camera contro questa ignobile farsa.

Luciano Orio

Comitato delle morti sul lavoro di Bassano del Grappa

– ….I numeri ufficiali degli incidenti sul lavoro con esiti mortali sono sempre più in aumento nonostante ci sia stata negli ultimi anni una notevole flessione dell’occupazione Si continua a morire nel lavoro nel silenzio e nell’indifferenza È dovuta morire una giovane ragazza per avere un po’ di attenzione dell’opinione pubblica ma dopo Luana ne sono morti ancora tanti purtroppo molti di giovani e continueranno a morire perché si vuole caparbiamente farli passare come incidenti e quando si può complice anche l’omertà che aleggia nei cantieri e nelle aziende si cerca di colpevolizzare l’operaio vittima dell’incidente.

Noi siamo i familiari abbandonati dallo Stato perché percepiamo una misera rendita dall’Inail abbiamo dovuto combattere nelle aule dei Tribunali per avere un minimo di giustizia e ridare dignità ai nostri cari proteggendoli almeno dall’ infamia di essere colpevoli di quello che è accaduto.

Siamo nati come gruppo e cercheremo di portare una battaglia di civiltà perché nessun operaio debba rischiare la vita per portare a casa il giusto salario e ciò potrà avvenire solo se la giustizia applichi in modo ferreo e rigoroso le pene che sono stabilite in questi casi La riforma Cartabia sicuramente è un altro tassello che con lo scopo di velocizzare i processi farà andare in prescrizione molto dei processi per morti sul lavoro cosa che accade già troppo spesso Inoltre come recita la legge

Regola di giudizio per l’archiviazione. il p.m. deve chiedere l’archiviazione quando gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non consentono una ragionevole previsione di condanna quanti Pm avranno il coraggio di chiedere il rinvio a giudizio quando le indagini sono state svolte in modo lacunoso o quando le testimonianze dei colleghi sono omertose e farcite da tanti “non ricordo “ “non ero presente “

Per questo motivo noi oggi protestiamo in rappresentanza anche del Comitato Noi 9 Ottobre che riunisce tutte le vittime delle grandi stragi delle malattie professionali e del lavoro La giustizia deve avere tempi rapidi e certi siamo i primi a chiederlo ma la giustizia deve anche ridare dignità ai nostri cari vittime sacrificali sull’altare del profitto e certezza della pena per chi coscientemente continua a mandare al macello gli operai affidandosi alla buona sorte che nulla accada e in caso di incidente usare i cavilli della legge per poterla fare franca.

Maria Antonietta Cuomo familiare di una vittima sul lavoro e portavoce delle morti sul lavoro in Noi 9 ottobre

– L’Italia è una repubblica fondata sulle morti sul lavoro fatta di appalti e società fantasma dati all amico dell’ amico ,dove un dispositivo di sicurezza di un macchinario viene tolto perché la produzione di nn qualità è molto più importante della vita umana….. dove le responsabilità penali non esistono , la giustizia e le indagini sono un utopia e dentro le aule dei tribunali si difende (con il decreto Cartabia ancora di più) gli imputati e non le vittime concedendogli patteggiamenti ,riti abbreviati con riduzione di pena e nessun blocco dei beni e per finire il tutto con pena sospesa dove l imputato fa tana libera tutti e i magistrati saranno immuni da responsabilità penali se in un processo non vengono fatte le dovute indagini o va a finire in prescrizione.

Negli ultimi anni in Italia si superano i 1500 morti conteggiando anche quelli non riconosciuti dall’INAIL una media di 3 al giorno, negli ultimi 10 anni sono più di 17000 è come se fossero spariti gli abitanti di un’intera cittadina e solo a leggere le statistiche rabbrividisco.) l’Italia è anche tra le prime nazioni con più morti sul lavoro e stragi rapportando il numero degli abitanti della nostra nazione alle altre nazioni europee al numero delle vittime . Lo stato non ha saputo dare dignità a quel lavoro che molti facevano e fanno così bene, erano il valore aggiunto di questo paese che avrebbe dovuto far tesoro delle sue maestranze. Le morti bianche non sono fatalità sono conseguenze di scelte economico politiche che garantiscono sempre meno la salute dei lavoratori e la sicurezza degli ambienti di lavoro ogni volta che muore qualcuno nel lavoro provo visceralmente un moto di ribellione per un sistema produttivo che subordina il valore degli esseri umani al vantaggio economico alla riduzione dei costi e al mercato. Ogni persona che perde la VITA sul LAVORO è la prova del fallimento dello STATO e della qualità scadente del nostro MADE IN ITALY .

Lalla kruciovas Quinti

Figlia di una vittima sul lavoro e portavoce nazionale della sezione vittime sul lavoro di medicina democratica

1/8/2021 https://www.comitatodifesasalutessg.com

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