Cristian, colpevole di non aver acquistato la cannabis al mercato
Immaginate di vivere in una cittadina di 15.000 abitanti in provincia di Cosenza, in Calabria. Una regione dove la ‘ndrangheta coltiva un terzo di tutta la cannabis “made in Italy” guadagnando diversi milioni, fondamentali per mantenere potere sul territorio.
Adesso immaginate di essere un ragazzo di 24 anni, di aver coltivato solo due piantine di cannabis in casa per uso personale e per alleviare i dolori della fibromialgia, una sindrome che causa fortissime sofferenze.
Provate a mettervi nei panni di questo ragazzo che un bel giorno viene arrestato perché due carabinieri sentono “un forte odore di cannabis” e fanno irruzione in casa, sequestrando le piantine. Segue un mese di arresti domiciliari, due di obbligo di firma e un processo che non finirà presto e nel quale rischia fino a 6 anni di carcere. Tutto ciò nella terra dei più grandi narcotrafficanti italiani!
Adesso però smettete di immaginare perché questa è esattamente la storia di Cristian, colpevole di non aver comprato cannabis al mercato nero. Il proibizionismo che colpisce i semplici consumatori e lascia liberi i grandi narcotrafficanti ha clamorosamente fallito. Chiediamo insieme a Cristian e per i sei milioni di consumatori di accelerare il cammino della proposta di legge per la coltivazione domestica!
https://partecipa.megliolegale.it/insieme_a_cristian
#IoStoConCristian
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