Noi medici del mondo
Negli scorsi giorni è apparsa in rete la Dichiarazione della denominata Alleanza Internazionale di medici e scienziati medici relativa alle politiche in atto per la cura della Covid19, firmata da nomi illustri di medici e scienziati che denunciano con forza l’”attacco senza precedenti alla nostra capacità di prendere cura dei nostri pazienti” e chiede il ripristino del rapporto medico-paziente nel quale “il paziente è un partecipante attivo nella cura”. (Testo originale https://doctorsandscientistsdeclaration.org/; traduzione italiana apparsa in rete in allegato alla presente nota)
Dopo 46 anni. torna di attualità la denuncia fatta da Ivan Illich nel libro, per nulla invecchiato, “Nemesi Medica”, sull’espropriazione da parte della “corporazione medica” del diritto, della capacità e della responsabilità del paziente di prendersi cura della propria salute. Questa volta la denuncia di questa espropriazione viene da una parte della stessa classe medica che intende “ripristinare la dignità, l’integrità, l’arte e la scienza della medicina” e lo fa con toni forti. Fra l’altro denuncia “che è in corso un attacco senza precedenti alla nostra capacità di prendere cura dei nostri pazienti” e che è in atto una politica contraria alla libertà della scienza, per cui si invitano “gli scienziati di tutto il mondo, quelli che sono esperti nella ricerca bomedica e che sostengono i più alti standard etici e morali, a ribadire la propria capacità di condurre e pubblicare ricerche obiettive ed empiriche senza timore di ritorsioni sulla carriera, sulla reputazione e sui mezzi di sussistenza“.
Chi scrive non è così ingenuo da pensare che nella Dichiarazione non possa essersi infiltrata qualche dose di difesa corporativa o qualche malumore personale, ma esaminando i curricula di alcuni significativi firmatari non si può non rilevare il livello etico e l’obiettività della denuncia, quale ad es. il nome del dr. Robert Malone, ideatore del metodo su cui funzionano i vaccini mRNA ma duro critico del modo in cui è stato applicato (in particolare l’inserzione del frammento di virus in una gocciolina lipidea), e il cui nome quale ideatore è stato cancellato pochi giorni fa da Wikipedia.
A conferma dell’attacco alla porzione “dissidente” della classe medica è di questi giorni la notizia che la Regione Lombardia ha sospeso 400 medici e operatori della sanità che hanno rifiutato di vaccinarsi e notizie analoghe giungono da altre regioni, quali Trentino Alto Adige, Emilia e alte. Proprio gli operatori sanitari, come di apprende dai media, saranno i primi a essere sottoposti alla grottesca decisione del governo di essere obbligati ad assumere la terza dose, destinata ad oves et boves, ignorando che il comitato scientifico consultivo della FDA, che non era stato riunito in occasione dell’approvazione, il 23 di agosto scorso, in occasione della discussa “approvazione” definitiva del vaccino Pfizer, riunito invece a metà settembre per un parere sulla opportunità di una terza dose, ha votato quasi all’unanimità (16 voti contro 2) contro la somministrazione di questa terza dose se non in casi molto specifici.
Intanto il governo ha promulgato il decreto sull’obbligatorietà del Green Pass per intere ampie categorie di cittadini con norme che contrastano con evidenze scientifiche lampanti. Una fra tutte: il Green Pass avrà validità un anno dalla data di vaccinazione, quando appare ogni giorno più evidente la limitata efficacia percentuale dei vaccini e la rapida diminuzione della loro efficienza, praticamente estinta fra i 6 e i 9 mesi, con conseguente possibilità dei vaccinati di infettare.
Per concludere: che i politici, i loro consulenti scientifici “organici” e i baldanzosi esecutori dei provvedimenti in tuta mimetica non godano di estesa credibilità è dimostrata dalle manifestazioni contro il Green Pass di sabato scorso 25 settembre in oltre 60 città italiane fra le quali spicca quella oceanica di Roma indetta dal plurale Fronte del dissenso. Di quale scienza si sta parlando?
Aldo Zanchetta
DICHIARAZIONE DEI MEDICI GLOBAL COVID SUMMIT – ROMA
Noi medici del mondo, uniti e fedeli al giuramento di Ippocrate, prendendo atto che la professione del medico, così come la conosciamo, è a un bivio, siamo costretti a dichiarare quanto segue:
CONSIDERATO che è nostra massima responsabilità e dovere sostenere e ripristinare la dignità, l’integrità, l’arte e la scienza della medicina;
CONSIDERATO che è in corso un attacco senza precedenti alla nostra capacità di prenderci cura dei nostri pazienti;
CONSIDERATO che la politica ha scelto di ignorare i concetti fondamentali di scienza, salute e benessere, abbracciando invece una strategia di trattamento “taglia unica” che ha portato a più malattie e morte rispetto all’approccio individualizzato e personalizzato;
CONSIDERATO che i medici e gli altri operatori sanitari che lavorano in prima linea, utilizzando le loro conoscenze di epidemiologia, fisiopatologia e farmacologia, sono spesso i primi a identificare nuovi trattamenti potenzialmente salvavita;
CONSIDERATO che i medici sono sempre più disincentivati dall’impegnarsi in un discorso professionale aperto e nello scambio di idee su malattie nuove ed emergenti, e che ciò mette in pericolo non solo l’essenza della professione medica, ma soprattutto, e più tragicamente, la vita dei nostri pazienti;
CONSIDERATO che a migliaia di medici viene negato il diritto di fornire cure ai propri pazienti, a causa delle barriere poste da farmacie, ospedali e agenzie di sanità pubblica, che rendono la stragrande maggioranza degli operatori sanitari impotenti a proteggere i propri pazienti di fronte alla malattia. I medici stanno ora consigliando ai loro pazienti di starsene semplicemente a casa (permettendo al virus di incubare) e tornare quando la loro malattia peggiora, e il mancato trattamento causa centinaia di migliaia di morti altrimenti evitabili;
CONSIDERATO che tutto quanto sopra non è Medicina. Non è prendersi cura. Non possiamo restare inattivi mentre i pazienti sono costretti a starsene a casa e a peggiorare. Queste politiche possono effettivamente costituire crimini contro l’umanità.
ORA, QUINDI:
ABBIAMO DECISO che il rapporto medico-paziente deve essere ripristinato. Il vero cuore della medicina è questa relazione che consente ai medici di comprendere al meglio i propri pazienti e le loro malattie, di formulare trattamenti che diano le migliori possibilità di successo, laddove il paziente è un partecipante attivo nella cura.
ABBIAMO DECISO che l’intrusione della politica nella pratica della medicina e nel rapporto medico/paziente deve finire. I medici, e tutti gli operatori sanitari, devono avere la libertà di praticare l’arte e la scienza della medicina senza timore di ritorsioni, censure, calunnie o azioni disciplinari, o addirittura la possibile perdita della licenza, dell’impiego ospedaliero, dei contratti assicurativi, e senza interferenze da parte di organizzazioni pubbliche o private che ancor più ci impediscono di prenderci cura dei pazienti bisognosi. Oggi più che mai, devono essere protetti il diritto e la capacità di scambiare risultati scientifici oggettivi, che favoriscono la nostra comprensione della malattia.
ABBIAMO DECISO che i medici devono difendere il loro diritto di prescrivere un trattamento, osservando il principio “prima di tutto, non fare danno“. Ai medici non si deve impedire di prescrivere trattamenti sicuri ed efficaci. Queste restrizioni continuano a causare malattie e morti altrimenti evitabili. I diritti dei pazienti, dopo essere stati pienamente informati sui rischi e sui benefici di ciascuna opzione, devono essere ripristinati in modo che possano ricevere tali trattamenti.
ABBIAMO DECISO di invitare i medici e gli operatori sanitari di tutto il mondo a unirsi a noi in questa nobile causa che è volta a ripristinare la fiducia, l’integrità e la professionalità nella pratica della Medicina.
ABBIAMO DECISO di invitare gli scienziati di tutto il mondo, quelli che sono esperti nella ricerca biomedica e che sostengono i più alti standard etici e morali, a ribadire la propria capacità di condurre e pubblicare ricerche obiettive ed empiriche senza timore di ritorsioni sulla carriera, sulla reputazione e sui mezzi di sussistenza .
ABBIAMO DECISO di invitare i pazienti che credono nell’importanza della relazione medico-paziente e nella propria capacità di essere partecipi attivi del processo curativo, ad esigere l’accesso a cure mediche basate sulla scienza.
Sottoscrivere questa dichiarazione su: https://doctorsandscientistsdeclaration.org/
Alleanza internazionale di medici e scienziati medici
Settembre, 2021
28/9/2021 https://comune-info.net
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