Sette giorni nella Valle che resiste
Quest’anno le iniziative in programma si snoderanno lungo un calendario che permetterà a tutti noi, non solo di camminare e marciare insieme lungo i sentieri e i luoghi della Valle che Resiste, ma anche di rafforzare i sentimenti e gli ideali che, da più di 30 anni, muovono l’opposizione a quest’opera ecocida e devastante.
Questi appuntamenti si collocano in un momento storico ben preciso, un momento che ci pone di fronte a nuove sfide. Dopo un anno e mezzo di pandemia, durante la quale i promotori del Tav hanno approfittato del lockdown e dell’isolamento sociale per avviare nuovi lavori come a San Didero, oggi il governo Draghi criminalizza il dissenso vietando le manifestazioni. Davanti alla stanchezza e alla rabbia generalizzate l’unica risposta che viene data sono i divieti, da parte nostra invece non ci arrendiamo, anzi rilanciamo consapevoli di chi siano le responsabilità.
Si inizierà, in grande stile, con l’assemblea popolare al Palanotav di Bussoleno mercoledì 1° dicembre, per poi proseguire nel fine settimana con momenti di condivisione, socialità e lotta su tutto il territorio e nei luoghi simbolo della distruzione portata avanti da Telt, approdando, infine a mercoledì 8 dicembre, giornata in cui percorreremo le strade che uniscono il Comune di Borgone al Presidio di San Didero.
L’invito che anche quest’anno vogliamo fare a tutti i No Tav è quello di raggiungere la Valle di Susa. Per tutte e tutti quelli che si battono contro le ingiustizie, contro il ricatto tra salute e lavoro, contro le devastazioni ambientali. Dopo un G20 di Roma vergognoso e vuoto, dopo una coop 26 di Glasgow all’insegna delle chiacchiere e dei falsi impegni è l’ora della lotta. A maggior ragione perché, nonostante ormai sia evidente che occorra prendere serie contromisure rispetto al cambiamento climatico e per la tutela dei territori, la costruzione del tav in Val di Susa torna ad essere una priorità per l’agenda politica della nuova amministrazione torinese che ha deciso di rientrare nell’Osservatorio Tav.
Come se non bastasse, il governo ha deciso di estendere le aree di interesse strategico del tav con l’obiettivo di velocizzarne i lavori, una mossa in attacco che avrà come unico risultato quello di estendere la militarizzazione all’intera valle. Anche per tutto questo è tempo di ritornare sui territori laddove le violenze ambientali vengono perpetrate, tutti e tutte insieme, ostinati e determinati a non credere a false promesse.
Oltre le parole, oltre i loro “BLA BLA BLA” ci siamo noi, i nostri corpi e le nostre terre. Ci aspetta un percorso lungo i fortini dell’alta velocità, partendo dai mulini della val Clarea fino a San Didero, attraversando i piccoli paesi con assemblee e cortei per spingerci fino alle recinzioni delle zone militarizzate. Ci aspetta una settimana ricca di iniziative e occasioni di incontro che sapranno accogliere tutti e tutte coloro che da anni lottano, a partire dalle proprie realtà, per la salvezza del pianeta.
E’ dunque arrivato nuovamente il tempo di prendere in mano l’agenda No Tav…Che lotta sia!
1/12/2021 https://www.notav.info
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