In Italia sono 8000 i coinfetti da trattare.
Nonostante questi dati l’Aifa oggi non riconosce i coinfetti come categoria prioritaria per il trattamento, indipendentemente dallo stadio di fibrosi. Per questo, insieme a Nadir e Plus abbiamo chiesto all’Agenzia di attivare subito un tavolo con le associazioni dei pazienti e le case farmaceutiche.
Sui 30mila coinfetti Hiv/Hcv, sono 8000 coloro che, nonostante la malattia di fegato moderata (fibrosi F2 Metavir), progrediranno verso la cirrosi e il cancro del fegato: lo ha affermato Massimo Puoti, Direttore del reparto di malattie infettive all’ospedale Niguarda di Milano, nella lettura sul trattamento dell’Epatite C nelle persone con Hiv, che ha tenuto nell’ambito della Conferenza Italiana su AIDS e Retrovirus – Icar 2015 che si è svolta a Riccione dal 17 al 19 maggio. “Se queste 8000 persone verranno curate nei prossimi cinque anni potranno essere risparmiate 376 morti e 500 gravi malattie del fegato”, ha affermato Puoti. L’infettivologo ha evidenziato come i coinfetti Hiv/Hcv sono considerati categoria da curare in via prioritaria dalle Linee guida dell’Associazione Europea per lo Studio del Fegato (Easl – European Association for the Study of the Liver) pubblicate lo scorso aprile, ma non dall’Aifa, che al momento non rimborsa a queste persone i nuovi farmaci.
I dati presentati all’Icar mostrano che le persone che hanno una coinfezione da Hiv/Hcv e una fibrosi F2 hanno la stessa probabilità di progredire verso la cirrosi e il cancro al fegato rispetto a chi, con la stessa fibrosi, ha ricevuto un trapianto di rene, categoria per cui i nuovi farmaci sono oggi rimborsati da Aifa. Crediamo che allo stesso rischio di cirrosi deve corrispondere uguale opportunità di accedere ai nuovi farmaci. Per questo, oggi chiediamo che Aifa riveda i criteri di accesso prioritario e consideri le persone con Hiv/Hcv con Fibrosi F2 Metavir in maniera simile ai trapiantati di organo solido e ai pazienti con malattia extraepatica per i quali i nuovi farmaci per l’Epatite C sono oggi rimborsati.
In occasione della chiusura dell’Icar abbiamo inviato un comunicato stampa con cui chiediamo all’Aifa di attivare subito un tavolo con le associazioni dei pazienti e le case farmaceutiche, per rivedere i criteri di inclusione delle persone con Hiv/Hcv nelle nuove cure ma anche per ragionare su possibili riduzioni dei costi della terapia di fronte alla grande necessità. La richiesta è stata sottoscritta da Massimo Oldrini come presidente della LILA, insieme a Filippo Schloesser e Sandro Mattioli, presidenti delle associazioni Nadir e Plus. Il comunicato segue l’interrogazione parlamentare alla ministra Lorenzin presentata dalla deputata Donata Lenzi il 5 maggio scorso, che abbiamo promosso per garantire l’accesso dei nuovi farmaci alle persone con coinfezione. In corrispondenza di queste azioni abbiamo inoltre inviato alla ministra Lorenzin una toccante testimonianza di un uomo con coinfezione da Hiv/Hcv/Hbv ed emofiliasi che oggi non ha accesso alle nuove cure.
Documenti utili:
- Comunicato stampa LILA, Nadir e Plus inviato da Icar 2015, disponibile qui.
- Interrogazione dell’On. Lenzi per l’accesso prioritario dei coinfetti Hiv/Hcv ai nuovi farmaci, disponibile qui.
- Lettera di persona con confezione Hiv/Hcv/Hbv inviata alla ministra Lorenzin, disponibile qui.
- Linee guida Easl 2015, disponibili qui,
maggio 2015
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