Insorgere e convergere, oggi manifestazione Gkn a Firenze

Immagine di Andrea Tedone

Lo lotta diventa “a lungo termine” e si salda con altri movimenti: è il messaggio lanciato dalla grande mobilitazione di oggi pomeriggio a Firenze (ore 14.30 con partenza da piazza Vittorio Veneto) del collettivo di fabbrica Gkn a cui si unisce anche la realtà ecologista Fridays For Future, “reduce” dallo sciopero globale. L’idea, infatti, è quella di continuare a «ribaltare i rapporti di forza» e rendere l’insorgenza operaia della fabbrica di Campi Bisenzio, messa in atto contro la minaccia di licenziamenti di massa, un’istanza costituente e duratura.

Si legge dal comunicato della manifestazione: «Abbiamo ottenuto finora solo una vittoria parziale, che va resa irreversibile e generalizzata. E tutt’oggi rischiamo di essere dentro un nuovo calcolo. Non ci hanno sconfitto i licenziamenti in tronco, ora rischiamo il logoramento da ammortizzatore sociale, incertezza e attesa. Un cassaintegrato dentro una fabbrica ferma è potenzialmente solo un licenziato alla moviola».

Proprio lo scorso giovedì è stato presentato al ministero dello sviluppo economico il piano di re-industrializzazione messo a punto da Francesco Borgomeo, imprenditore che a dicembre ha rilevato lo stabilimento di Campi Bisenzio.

Il piano prevede un costo di 82 milioni di euro e una durata di due anni, nell’obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro e di promuovere un riorientamento della produttività della fabbrica verso la mobilità elettrica e le energie rinnovabili (muovendosi dentro le linee strategiche previste dal Pnrr).

Si tratta, appunto, di una prima vittoria da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, del collettivo di fabbrica che fin da subito si è opposto al licenziamento di 422 impiegati che era stato comunicato via mail lo scorso luglio. Da quel momento, si è creato un percorso di lotta e agitazione continua che ha portato il collettivo a scendere in piazza diverse volte e in diverse sedi (da Prato a Firenze, fino a Roma) e a organizzare un tour lungo tutto la penisola per discutere con le altre realtà di movimento solidali.

Ecco perché la lotta non si ferma con il piano di re-industrializzazione, ma anzi rilancia. «Non c’è fabbrica salva in un paese che non lo è», insistono i e le Gkn nel loro comunicato.

«Vogliamo sconfiggere tutte le delocalizzazioni, rimettere al centro la questione salariale, il carovita e bollette, la riduzione d’orario a parità di salario, l’abolizione del precariato, rivendicare un polo pubblico per la mobilità sostenibile. E rimettere al centro la condizione di lavoratori e lavoratrici incontrate in questi mesi, che siano del settore pubblico o privato, di quello industriale o scolastico, di trasporti, sanità, spettacolo, informazione, fissi, precari, in appalto, autonomi, migranti».

La convergenze di altri movimenti, realtà e associazioni nella giornata di oggi sembra allora arrivare spontanea, contando anche lo sciopero globale per il clima che si è appena svolto. A rendere ancora più “urgente” una tale convergenza di rivendicazioni c’è, purtroppo, il contesto di guerra e di “corsa agli armamenti” in cui si è sprofondati negli ultimi mesi: ieri, Fridays For Future, Extinction Rebellion e le altre sigle scese in piazza hanno posto un forte accento sul modo in cui il conflitto in Ucraina venga sfruttato dalla multinazionali del fossile per rallentare o bloccare qualsiasi transizione ecologica.

Così, il collettivo Gkn ribadisce: «Non siamo arruolabili in guerra. Sì, siamo angosciati dalla situazione dei civili e dei profughi. E proprio per questo dobbiamo fermare lo scontro tra blocchi in atto».

Mobilitazione sociale ed ecologica dal basso contro l’economia bellica imposta dall’alto, il conflitto contro la guerra. Non sarà la “solita” manifestazione.

26/3/2022 https://www.dinamopress.it

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *