“Respinti” – Le sporche frontiere d’Europa, dai Balcani al Mediterraneo
Respinti, l’ultima fatica editoriale del direttore di Altreconomia, Duccio Facchini assieme a Luca Rondi punta guarda all’oltre oltre 100 milioni di migranti nel mondo, e al loro attraversamento della “democratica” Europa. “Che cos’ha in comune Madina, bambina afghana, con il giovane curdo Abdul o con Awira, donna siriana? Sono tutti “respinti”, persone che la ricca Europa ha relegato ai margini dei propri confini e della storia.
Questo libro non si limit a spiegare il significato di parole cupe, come “respingimenti”, “riammissioni”, “confinamenti”, ma ricostruisce con pazienza – dati alla mano e storie nel cuore – i tasselli della “strategia” che i Paesi Ue, Italia in primis, hanno adottato, nel silenzio dei media, per difendere le “sporche frontiere” di mare e di terra” dicono gli autori. Oltre ai due autori nel libro ci sono i testi di Gianfranco Schiavone, Caterina Bove, Anna Brambilla, Riccardo Gatti, Maurizio Veglio, Cristina Molfetta.
L’intervista a Radio Onda d’Urto di Duccio Facchini Ascolta o scarica
Un libro attualissimo, d’inchiesta e denuncia, che viaggia su tutte le rotte migranti e sul filo dei diritti umani. L’Ucraina non è che un esempio più vicino ai nostri occhi e a quelli di media. I migranti forzati nel mondo, soprattutto in Africa e Asia, sono oltre 100 milioni: sono in fuga da povertà, guerre, violenze, in cerca d’una vita migliore. L’Europa “democratica”, Italia compresa, ha però chiuso occhi e frontiere, delegando ai Paesi terzi il “lavoro sporco”, rinnegando i diritti umani, disseminando le rotte di ostacoli. Questo libro è per capire come funzionano i respingimenti. E per non dimenticare nessuno.
Che cos’ha in comune Madina, bambina afghana, con il giovane curdo Abdul o con Awira, donna siriana? Sono tutti “respinti”, persone che la ricca Europa ha relegato ai margini dei propri confini e della storia. Questo libro racconta le loro storie in presa diretta.
Ma non solo. Spiega in modo esaustivo il significato di parole cupe, come “respingimenti”, “riammissioni”, “confinamenti” e altre, e ricostruisce con pazienza – dati e bilanci alla mano – i tasselli della “strategia” che i Paesi Ue, Italia in primis, hanno adottato, nel silenzio dei media, per difendere le “sporche frontiere” di mare e di terra.
Questo libro racconta come l’Unione europea abbia scelto scientemente di negare nei fatti il diritto di asilo. Racconta a 360° la vergogna dei campi, i respingimenti per procura, il ruolo dei Paesi “terzi”, che non rispettano in modo conclamato i diritti umani, la violenza costantemente praticata da parte di forze di polizie nei confronti di persone inermi. Il dramma di uomini, donne e bambini costretti a vivere in uno stato di “sospensione” e in condizioni inumane, e a rischiare la vita nelle traversate, tra le dune dei deserti, le onde dell’Atlantico e del Mediterraneo, i boschi, la corrente dei fiumi e il filo spinato dei Balcani.
“Respinti” – ideale seguito dell’inchiesta “Alla deriva” di Duccio Facchini – viaggia su tutte le rotte che portano al miraggio dell’Europa “civile”: segue infatti con testimonianze di prima mano gli itinerari contorti della rotta balcanica che attraverso Turchia e Grecia arrivano, in Polonia, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina. Ma non trascura anche la (spesso dimenticata) rotta mediterranea, tra Niger, i deserti del Sahel e Libia, e spiega tutti gli “affari sulle frontiere”, comprese le forniture alla cosiddetta “guardia costiera” libica. Riccardo Gatti, già capo missione di Open Arms e oggi presente sulle navi da soccorso di Msf, racconta come è “cambiato il mare”.
Una decisa denuncia delle ipocrisie dei governi e delle istituzioni europee (inclusa l’Agenzia Frontex), pronti ad accogliere gli ucraini, applicando un odioso “due pesi e due misure”. La prefazione di Gianfranco Schiavone fa giustizia di questo periodo storico: “Questo prezioso libro ci aiuta a comprendere il drammatico cambiamento in termini di tenuta dello Stato di diritto che è avvenuto in Europa e alle sue frontiere nell’ultimo decennio, in particolare dal 2015. […] L’Europa ha scelto, […] di adottare scelte politiche in aperta violazione con il diritto d’asilo [contraddicendo] lo stesso diritto dell’Unione.
Una sola nota di speranza, dal riconosciuto impegno delle Ong e dei “solidali”, singoli od organizzati, ad esempio sulle frontiere “interne” italiane, da Trieste a Ventimiglia.
Cristina Molfetta, antropologa culturale (Fondazione Migrantes) chiude ricordando il “due pesi e due misure” della Ue: “Gli ucraini, giustamente, potranno avere da subito servizi sociali, scuola, entrare nel mondo del lavoro. […] Per chi viene dall’Africa, anche se in fuga da conflitti, fazioni estremiste e dittature non sono mai stati attivati canali legali di ingresso. Certo questi conflitti hanno meno possibilità di colpirci direttamente. Certo, le vittime di questi conflitti non sono bianchi. Ma i bambini non sono tutti uguali?”
In libreria (dal 12 maggio 2022)
nelle botteghe del Commercio Equo e Solidale e su altreconomia.it
Gli autori
Duccio Facchini
Duccio Facchini è giornalista, scrittore e direttore della rivista mensile Altreconomia. È autore di numerosi libri tra cui “Armi, un affare di Stato” (Chiarelettere, 2012), “Mi cercarono l’anima. Storia di Stefano Cucchi” (2013), “L’economia in classe” (con Luca Martinelli e Pietro Raitano, 2017) e “Alla deriva. I migranti, le rotte del Mar Mediterraneo, le Ong: il naufragio della politica, che nega i diritti per fabbricare il consenso” (2018), e “Respinti. Le “sporche frontiere” d’Europa, dai Balcani al Mediterraneo” (2022) con Luca Rondi, tutti pubblicati da Altreconomia.
Luca Rondi
Luca Rondi (Biella, 1995) è giornalista, scrive inchieste e reportage per il mensile Altreconomia. È operatore sociale dello sportello d’accoglienza per vittime di tratta dell’Associazione Gruppo Abele. È autore di “Respinti. Le “sporche frontiere” d’Europa, dai Balcani al Mediterraneo” (2022) con Duccio Facchini, per Altreconomia.
Testi di Gianfranco Schiavone, Caterina Bove, Anna Brambilla, Riccardo Gatti Maurizio Veglio, Cristina Molfetta
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