Nuovo teorema giudiziario nella logistica: arresti domiciliari per 8 sindacalisti
19 luglio, 6 del mattino: 8 sindacalisti, 4 del Si Cobas e 4 di USB sono raggiunti presso le proprie case per una notifica di arresti domiciliari. L’operazione ha alla sua testa la procura di Piacenza, che ha prodotto 350 pagine di ordinanza contro alcuni dirigenti piacentini e nazionali di due sindacati considerati un male da estirpare da parte delle associazioni dei datori di lavoro, delle forze di polizia e della burocrazia sindacale confederale che, a fronte di una presenza formale molto più grande, sembra impotente rispetto ai successi che invece le lotte del sindacalismo di base hanno ottenuto a Piacenza.
Ha preso vita, dunque, un nuovo teorema giudiziario contro le lotte operaie nella logistica, e vede tra i suoi bersagli ancora una volta il coordinatore nazionale del SI Cobas, Aldo Milani. I capi d’accusa sono numerosi e gravi, anche se ormai conosciutissimi da molti attivisti che hanno subito indagini e a volte anche procedure amministrative e condanne, nell’ambito della lotta sindacale nella logistica, e non solo: resistenza a pubblico ufficiale, blocco di pubblico servizio, violenza privata, associazione a delinquere, e altre.
Soltanto il 14 luglio scorso, il Consiglio di Stato aveva revocato il foglio di via emesso dalla questura di Piacenza lo scorso 14 ottobre 2021 contro un dirigente locale del SI Cobas, Massimilano Donadelli, a seguito di uno sciopero al magazzino Amazon di Castel San Giovanni. Il fatto che di tanto in tanto ci sia qualche sentenza che difende il diritto di sciopero e persino il picchetto come pratica sindacale, non toglie che la direzione generale presa dallo Stato è quella di partecipare, con la forza bruta della polizia e piogge di processi e condanne, al tentativo da parte padronale di distruggere le forme di organizzazione e lotta che hanno permesso di rompere almeno in parte la situazione di completa illegalità e supersfruttamento che dominava nella logistica, settore divenuto negli ultimi decenni sempre più centrale nell’economia nazionale. In particolare, si tratta anche di ristabilire la pace sindacale che si basava sull’atteggiamento compiacente della burocrazia dei grandi sindacati confederali, e che l’entrata del sindacalismo di base nel settore ha messo in discussione.
La risposta dei due sindacati coinvolti è stata netta: hanno proclamato una giornata intera di sciopero generale a cavallo tra la sera di ieri e la giornata di oggi, con interi settori di lavoratori della logistica che sono già scesi in sciopero e si sono mobilitati ieri, in particolare confluendo fuori la prefettura di Piacenza per richiedere la libertà immediata dei sindacalisti sotto arresto.
In questi giorni si stanno tenendo in diverse città italiane presidi di protesta, e per sabato è prevista una manifestazione nazionale a Piacenza.
Questo ennesimo attacco feroce e provocatorio contro l’attività sindacale nella logistica è la conferma che la pace sociale che permetterebbe al paese di “ripartire” sotto la “autorevole” guida di Mario Draghi non è che la continuazione di tutti gli attacchi alla classe lavoratrice e alle sue organizzazioni che si portano avanti sotto ogni governo. Il messaggio è chiaro: dobbiamo essere disposti a difenderci e a contrattaccare con un programma e una mobilitazione comuni contro il tentativo dei padroni (della logistica e non solo) e dello Stato di scaricare sulla popolazione subalterna i costi dell’inflazione, della crisi ambientale ed energetica, delle guerre che fanno per i loro interessi. Altrimenti continuerà questo incessante attacco verso i lavoratori e le loro organizzazioni.
La necessità di fare fronte unico parte proprio dal bisogno che abbiamo di difendere il nostro movimento dalla repressione poliziesca e giudiziaria che vuole separarlo, isolarlo e indebolirlo.
Per una risposta unitaria e attiva alla repressione, contro la passività promossa dalla grande burocrazia sindacale!
Mobilitiamo insieme, al di là dell’appartenenza politica e sindacale!
Aldo, Carlo, Arafat, Bruno, Roberto, Issa, Riadh, Fisal liberi!
Giacomo Turci
20/7/2022 https://www.lavocedellelotte.it
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