Note sul 25 settembre
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Le elezioni hanno un senso compiuto se le scelte di voto dei cittadini, prima di tutti quelli poveri, non sono sotto ricatto clientelare, senza mistificazioni dei problemi quotidiani e quelli come la crisi climatica e le spese militari. E senza la truffa del “voto utile”.
Invece, da alcuni decenni, questi principi sono derubricati e chi continua ad affermarli viene descritto come un diverso da isolare e se non si arrende è represso anche con leggi elettorali fatte a misura di chi rappresenta gli interessi dei potentati economici, finanziari e militari, per escludere chi potrebbe rappresentare la popolazione esclusa dal minimo benessere.
Il risultato cercato è quello di mettere a tacere la grossa parte del popolo inducendolo all’astensionismo, con l’odiosa spettacolarizzazione degli scontri mediatici tra simili quando cade l’alleanza di governo (compresa l’opposizione dell’estrema destra che vota sempre ogni provvedimento dei governi, sia in Italia che al Parlamento europeo).
Stanno modellando un Paese senza democrazia vera, calpestando la Costituzione, come previsto nei primi anni 80 dalla Loggia Massonica P2, messo in cantiere con i governi Berlusconi e oggi portato quasi a compimento con il governo Draghi.
Questo è lo stato di cose presenti che oggi nascondono avendo in mano tutti i grossi giornali e le televisioni. Come? Ad esempio, non parlando mai del loro operato per: privatizzare definitivamente la sanità pubblica; fare della scuola e dell’Università un diritto solo dei ricchi, come nell’ottocento; impoverire sempre più i pensionati; distruggere il lavoro con migliaia di licenziamenti e a rischio con migliaia di infortuni, malattie professionali e oltre 1400 morti all’anno; rendere l’accesso a servizi pubblici essenziali, come l’acqua, una strada ad ostacoli eliminando la gestione dei Comuni regalandoli al privato; dividere l’Italia del nord dal sud con il progetto di Legge secessionista dell’Autonomia Differenziata.
In poche parole ecco perchè il voto a Unione Popolare.
Franco Cilenti
l voto di settembre, lo smarrimento, il «meno peggio»
Sono:
stanco di vedere la forbice delle disuguaglianze tra poveri e ricchi che si sta ampliando a dismisura, con la speculazione finanziaria che succhia “i ventri dei poveri” mentre i politici e i manager italiani sono fra i più pagati del mondo…
stanco di vedere in Italia i manager pubblici e privati ricevere mensilmente anche 500 volte quello che percepisce un operaio , e con una casta di privilegiati formata da un 10% della popolazione, che possiede circa il 55% di tutta la ricchezza presente in Italia mentre il 20% della popolazione ha solo lo 0,50%
stanco di vedere il banchiere Draghi che non blocca tariffe, bollette e prezzi (in pochi mesi tutto è raddoppiato) e contemporaneamente sostiene di avere aiutato i pensionati anticipando di tre mesi a partire dal prossimo ottobre 30 euro lordi mensili (20 euro netti) dando ai lavoratori dipendenti con meno di 35.000 euro l’anno (con decontribuzione dell’1,8%) una elemosina
stanco di chi dice di voler fermare la catastrofe del cambiamento climatico in corso attraverso l’energia atomica e i rigassificatori, sapendo che così non verrà mai cambiata la realtà;
stanco di chi dice di voler cambiare tutto, sostenendo di essere ambientalista e di sinistra ma dopo si allea con il PD… per non cambiare niente;
stanco di avere leggi elettorali che non ti permettono di scegliere i candidati, sempre più lontani dal proporzionale puro che garantirebbe la possibilità di avere una rappresentanza in cui riconoscerti, con un sistema uninominale che regala un terzo di elettorato a chi si mette assieme indipendentemente dalle scelte politiche programmatiche anche se è in minoranza… ma nessuno ha fatto qualcosa per cambiare il “rosatellum”;
stanco (proprio non lo sopporto) di Letta quando dice di volere una coalizione elettorale per impedire alla destra fascista di andare al governo ma ha detto di no a un patto con M5S e così vincerà la destra;
stanco di un PD che fa propria “l’agenda Draghi” e la guerra per procura degli USA-Nato in Ucraina; scelte che nella sostanza vanno bene anche alla destra di Meloni, Salvini, Berlusconi: tutti con le stesse politiche economiche, sociali e internazionali ;
stufo di fare attività all’interno di partiti che hanno perso identità, storia e senso della realtà, con gruppi dirigenti che volevano cambiare il sistema capitalista, ma sono stati cambiati dal sistema capitalista;
stufo “di lavorare all’interno di Associazioni” che quando va bene creano movimenti con punti di vista limitati alla soluzione del problema del proprio territorio e poi muoiono se hanno risolto il loro problema.
In questa realtà decido che andrò a votare e voterò per Unione Popolare
Umberto Franchi
Già dirigente Cgil
I fantasmi nelle televisioni
Da un paio di decenni il virtuale si fa beffa del reale attraverso il mezzo comunicativo di massa più imperante nelle case (certamente coadiuvato da grosse fette di social in mano agli stessi che detengono il potere nelle televisioni e nei grossi giornali) ma nelle ultime tornate elettorali abbiama assistito alla nascita in video di movimenti di opinione – caso clamoroso i 5Stelle di Beppe Grillo – che ha determinato anche la presenza fisica di migliaia di persone ad eventi. elettorali. Ovviamente gli eventi sono contingenti e non rappresentano affatto un presenza di iniziativa sociale sul territorio, quindi chi li organizza sono estranei alle problematiche reali delle persone. Ci sono stati anche altri casi ma di minore impatto.
In queste elezioni stiamo assistendo a un vero e proprio teatro dell’assurdo – sempre che si consideri il voto ancora un atto di garanzia delle promesse sul dopo elezioni – con la comparsa di veri e propri fantasmi senza attivisti sui territori, ad esempio Calenda e Di Maio, ma ultra presenti in video e sulle pagine dei giornali, tanto da convincere milioni di persone che sono vere e proprie collettività politiche. Si opera con il principio del ministro della cultura nazista Goebbels: una bugia ripetuta migliaia di volta diventa verità.
Fantasmi o zombi come Enrico Letta con i suoi satrapi, regionali e quelli a capo delle industrie di armi, che se ne va in giro spaesato a ripetere “contro la destra con noi” mentre sta ancora scendendo dal palazzo dove ha convissuto con la destra. Spera di continuare con la truffa del “voto utile” che ha reso complici della malapolitica milioni di brave persone, perloppiù inconsapevoli di danneggiare ancor le loro sempre più precarie condizioni di vita.
I criteri di onestà e politica socialmente utile sono quelli che hanno consentito a Unione Popolare, unica lista costretta a raccogliere 60mila firme in 10 giorni di agosto, di proporsi agli elettori.
F. C.
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