Tessa, per caso

Alessandro Zannoni, Arkadia, 2022

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Alessandro Zannoni, fu scoperto da Luigi Bernardi e pubblicato all’interno di una bella realtà chiamata Perdisa Pop, durata, aihmè, troppo poco come tutte le cose belle di cui non fai in tempo ad assaporarne il piacere. Poi autore con Arkadia di un libro che ne ha inaugurato la collana SideKar intitolato “Stato di famiglia”, raccolta di racconti dove i protagonisti sono le cavie di un laboratorio, soggetti a una condizione mentale e ambientale che li pone davanti agli effetti collaterali di un destino sbagliato, di una natura cattiva.

In questo romanzo “Tessa, per caso” uscito sempre con i tipi di Arkadia SideKar, Zannoni si sdoppia tra una visione realistica e un’aura di fiction dove ama tessere e lasciar correre la sua storia come un torrente in piena. Questo è un punto di partenza per la qualità trasparente di una scrittura che ha il sapore delle cose, che si concretizza in sostanza.

È un intricato connubio che accoglie le istanze di una superba modernità, un romanzo con una protagonista femminile, Tessa Bernardi, dipendente della divisione risk management di una importante agenzia assicurativa che ha la sua sede a Bologna.

Una donna con gli attributi, brava e determinata, sia nel lavoro che nella vita privata, generosa, altruista, davanti al bisogno di un’amica o di un amico non si tira indietro.
Ecco che per aiutare Manuela, una cara amica in difficoltà dopo la morte sospetta del fratello e che vuole assolutamente vendere l’azienda di famiglia, si trova a studiare e ad approfondire il settore dell’agricoltura biologica, un mondo coordinato da regolamenti e dove girano grandi finanziamenti, di conseguenza corruzione e malaffare

Tessa ha sempre avuto una grande attenzione per questa realtà a causa delle allergie alimentari di cui soffre suo figlio ed entra con accurata attenzione dentro al tema, con una dovizia di particolari in un campo difficile anche se di grande interesse, uno strumento che diventa una grande forma di potere dell’industria alimentare.
Sarà proprio Tessa a scoprire che la morte del fratello di Manuela non è stato un incidente come si voleva far credere, ma che va cercata altrove partendo dai segreti che condivideva con la sorella.

La ricerca della verità, per lei così determinata e testarda, la coinvolge dentro un mondo rischioso e di persone non troppo per bene.
Addentrandosi in questo universo dell’agroalimentare, un mondo dove il business è vangelo, i disegni non voltano la schiena, presentano l’anima messa a nudo di chi sa che né sguardo né parole possono fare un passo indietro.

Leggere Zannoni è una esperienza positiva perché è un’immersione totale nella profondità di uno stile diretto, brillante, spericolato, oltre che essenzialmente attuale.
Libro impegnativo, da leggere con attenzione anche se la scrittura di Zannoni, con flash back improvvisi, si semplifica invitandoci a un approccio più immediato perché rappresenta, che si voglia o meno, la nostra stessa realtà.

Anche l’industria alimentare esercita su di noi una forma di potere e l’agro alimentare è una forma molto raffinata di potere che ha trovato spazio perché va di pari passo con un potere molto più grande che è quello del controllo della salute, quello che Erich Fromm definiva la medicalizzazione della vita.

Tessa, per caso è un romanzo che attraverso la scrittura di Zannoni potrebbe vivere dentro un film e la ripresa inquadra in primo piano la figura della protagonista presentandola all’interno di un universo riconoscibile, che ha il pregio di dare immagini vive attraverso la scrittura.
Una scrittura che nella sua contemporaneità del linguaggio si mescola con un’abile e intelligente costruzione al taglio cinematografico nella scansione della vicenda dove i personaggi sembrano muoversi dentro la pagina.

C’è Bologna a far da sfondo a questa storia, città vigile e consapevole che esplora sempre con attenzione il microcosmo di una società indifferente che è stereotipo della società italiana.
C’è una bramosia di conoscere come questa storia andrà a finire a cui nessun lettore riuscirà a sottrarsi.

Giorgo Bona

Scrittore. Collaboratore redazione di Lavoro e Salute

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