Veleni killer, tra Sassari e Porto Torres è boom di tumori.
Trasmetto un riepilogo degli articoli giornalistici che riportano il comunicato emesso da AIEA, Medicina democratica e ISDE, Sardegna.
Così come fatto in Basilicata, l’AIEA VBA promuove e sostiene una campagna informativa in Sardegna, curata Carmina Conte, giornalista esperta in comunicazione ed in problematiche ambientali, che collabora a stretto contatto con AIEA SARDEGNA.
Tale divulgazione si prefigge lo scopo di aumentare la consapevolezza e la conoscenza dei rischi conseguenti all’esposizione a sostanze tossiche e cancerogene soprattutto nel territorio caratterizzati dalla presenza di siti industriali chimici.
L’obiettivo principale è la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle Istituzioni territoriali affinché attuino protocolli sanitari specifici a difesa della salute dei lavoratori ex esposti ed avviino studi epidemiologici di aree per verificare le reali conseguenze causate dagli agenti chimici sulla popolazione.
I Sindaci delle aree interessate devono pubblicare il Referto Epidemiologico Comunale (REC) o Esame Epidemiologico della Popolazione Comunale. Il REC è basato su prove VERIFICABILI da cittadini, giornalisti, medici e dalla Magistratura; Il REC deve essere certificato automaticamente dall’ente pubblico.
La maggiore conoscenza di questi problemi deve aumentare la forza rivendicatrice dei lavoratori che per anni hanno lavorato non conoscendo a quali rischi andassero incontro, moltissimi di loro hanno subito gravi conseguenze (tanti sono deceduti) e non sono stati aiutati nel chiedere i giusti risarcimenti.
Mario Murgia
Associazione Esposti Amianto Valbasento
29/7/2015 www.medicinademocratica.org
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Veleni killer, tra Sassari e Porto Torres è boom di tumori
Cancri all’apparato respiratorio: più 49% di mortalità rispetto alla media isolana. Le donne più colpite degli uomini. L’ultima indagine dell’istituto di Sanità su 141mila abitanti rilancia l’allarme
di Gianni Bazzoni
17 luglio 2015
PORTO TORRES. Quando neppure l’acqua che sgorga nelle case è potabile per parecchi mesi l’anno, e anche quando ufficialmente si può utilizzare tinge i lavandini di giallo o marrone, c’è sicuramente più di qualcosa che non va. E ora l’aggiornamento dello studio “Sentieri” (l’indagine epidemiologica dei territori e degli insediamenti esposti a rischio di inquinamento) dell’Istituto superiore di Sanità non porta notizie incoraggianti. Anche se nessuno, in realtà, se le aspettava perché negli anni non è cambiato quasi niente nell’area industriale di Porto Torres: gli impianti si sono fermati ma non l’inquinamento che viaggia sotto traccia, si mischia alla terra e all’acqua di falda, e continua a fare brutti regali.
I dati. Gli ultimi dati dello studio dicono che la mortalità in generale – ma in particolare per tutti i tumori e per le patologie collegate agli inquinanti ambientali dell’area del Sito di interesse nazionale per le bonifiche di Sassari-Porto Torres – è in aumento. Tanto che, proprio in questi giorni, sulla base dei dati diffusi dall’Istituto superiore di Sanità, le sezioni Sardegna di Isde-Medici per l’Ambiente, Aiea-Associazione italiana esposti amianto e Medicina democratica hanno chiesto l’istituzione di un Comitato di garanti. C’è una mortalità del +49 per cento rispetto alla media regionale sarda per tumori dell’apparato respiratorio che colpisce le donne nella zone tra Porto Torres e Sassari: ed è questo, il dato più preoccupante che emerge dall’aggiornamento dello studio “Sentieri” che ha riguardato anche il Sito di interesse nazionale nei territori comunali di Porto Torres e Sassari.
L’indagine. È stata svolta su una popolazione di 141.793 abitanti, sulla base del censimento del 2011 e ha riguardato il periodo 2003-2010 (escluso il 2004-2005 perché mancavano i dati Istat). E il quadro che emerge, purtroppo, non sposta i risultati delle valutazioni già conosciute.
«Il quadro conferma quanto denunciamo da tempo – hanno sottolineato i rappresentanti delle sezioni sarde di Isde-Medici per l’Ambiente, Aiea-Associazione italiana esposti amianto e Medicina democratica – . In soli sei anni si è registrato un +6 per cento di mortalità in generale e per tutte le cause, rispetto alla media regionale, con eccessi di decessi per tutti i tumori in entrambi i sessi, ma anche con una maggiore incidenza per le patologie connesse alle condizioni ambientali».
Donne più vulnerabili. L’interrogativo riguarda la situazione del territorio e il perché a essere colpite maggiormente sono le donne. «La maggiore vulnerabilità – spiega Vincenzo Migaleddu, presidente dell’Isde-Medici per l’Ambiente Sardegna – per il tumore polmonare, ma in particolare per l’adenocarcinoma, anche in soggetti non fumatori, è dovuta a condizioni ambientali che trovano nell’assetto ormonale dell’organismo femminile una maggiore fragilità rispetto ai contaminanti presenti da tempo nell’ambiente».
I dati ufficiali sulla diffusione degli inquinanti si trovano nella Relazione sulle bonifiche dei siti contaminati in Italia del 2012, a cura della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, e nella Conferenza dei servizi del 2013.
La contaminazione. Non c’è bisogno di grandi ricerche per confermare che la presenza diffusa per anni di attività chimiche, petrolchimiche, di raffineria e centrali termoelettriche a olio combustibile e a carbone, oltre a situazioni critiche nell’area portuale e alla gestione negativa delle discariche ha prodotto la grave contaminazione delle acque di falda. L’elenco è vario: metalli pesanti, solventi e idrocarburi con valori ben oltre i limiti di legge. Il benzene fino a 150mila volte la soglia consentita, il cloruro di vinile fino a 500mila e il dicloroetano fino a 28milioni di volte.
«Chiediamo l’attuazione immediata delle bonifiche – ha detto Migaleddu – , l’attivazione dei Protocolli di
sorveglianza sanitaria nelle aree Sin di Sassari-Porto Torres e Sulcis Iglesiente-Guspinese. Ma anche l’istituzione di un Comitato di garanzia formato da personalità di alto profilo e competenza per affrontare quella che resta una emergenza sanitaria e ambientale».
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Oggetto: riepilogo degli articoli pubblicati sui tumori a Porto Torres
Di seguito vi segnalo gli articoli pubblicati sulle testate giornalistiche sarde:
Carmina Conte
1) Tumori in aumento nel Sin Sassari-Porto Torres, Porto Torres24
http://notizie.portotorres24.it/n?id=92807
2) Tumori in aumento nel Sin Sassari-Porto Torres, L’Alguer.it
http://notizie.alguer.it/n?id=92807
3) Veleni killer, tra Sassari e Porto Torres è boom di tumori, La Nuova Sardegna
http://lanuovasardegna.gelocal.it/regione/2015/07/17/news/veleni-killer-tra-sassari-e-porto-torres-e-boom-di-tumori-1.11791078
4) I tumori dell’apparato respiratorio tra Sassari e Portotorres
Denuncia dell’associazione Medici per l’ambiente con Vincenzo Migaleddu, Sardinews
http://www.newsardi.com/?p=4966
5) Inquinanti chimici, ricerca shock a Porto Torres. Tumori in aumento, casteddu on line
6) Studio sui tumori, a Porto Torres donne più esposte: “+49% di mortalità su media regionale”, Sardegna Oggi
7) Porto Torres, Sentieri: mortalità femminile per tumori oltre la media, Sardiniapost
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