Il sostegno degli Usa alla guerra saudita nello Yemen non si ferma. 11 mila bambini uccisi o mutilati
Gli Stati Uniti alimentano ancora la macchina da guerra dell’Arabia Saudita saudita e degli Emirati Arabi Uniti contro lo Yemen. Una guerra che dura esattamente da otto anni in cui il coinvolgimento militare statunitense, giudicato come incostituzionale da molti esperti internazionali, ha provocato, oltre ai morti, fame, dolore e distruzione. Più di 400 organizzazioni umanitarie in tutto il mondo chiedono la fine di questa guerra contraria a qualsiasi diritto internazionale.
Grazie al sostegno Usa Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti hanno compiuto in Yemen oltre 25 mila raid aerei che hanno costretto tre quarti della popolazione yemenita a sopravvivere soltanto grazie agli aiuti umanitari internazionali.
Il senatore Bernie Sanders è stato tra i pochi a intervenire per porre fine a questa strage, presentando lo scorso dicembre al Senato Usa un voto per fermare il sostegno di Washington ma è stato bloccato dall’amministrazione Biden.
Sanders era stato convinto a ritirare la sua mozione, Yemen War Powers Resolution, in cambio della promessa di un impegno di Biden a caldeggiare una soluzione diplomatica, dopo che la tregua mediata dalle Nazioni unite e accettata dai sauditi era giunta al termine. Da allora però non è successo niente.
L’inviato dello stesso Biden nello Yemen, Tim Lenderking, ha avvertito che il mancato raggiungimento di un nuovo accordo di pace porterebbe al ritorno della guerra. l’Unicef nel dicembre scorso denunciava che 2,2 milioni di bambini yemeniti sono malnutriti e 11 mila bambini sono rimasti uccisi o mutilati durante la guerra.
Durante la campagna elettorale e nel suo primo giorno in carica, il presidente Biden aveva promesso di interrompere il sostegno statunitense. Manifestazioni si sono svolte in molte parti degli Usa per porre fine al sostegno ai sauditi.
A smuovere l’inerzia dell’amministrazione Biden tuttavia non saranno le convinzioni umanitarie. Il cambiamento di posizione statunitense, ancora non concretizzato, è dovuto all’astio maturato da Biden verso Riad per aver tagliato la produzione di petrolio poco prima delle elezioni di metà mandato.
Anche per questo il leader saudita Mohammed Bin Salman ha annunciato insieme agli Emirati che per il momento non uscirà dall’Opec, organizzazione in cui è il terzo produttore di petrolio, nel tentativo di garantirsi ancora il sostegno di Washington.
Una vicenda molto imbarazzante per i Democratici, mentre sale la pressione dell’opinione pubblica per porre fine alle ostilità in Yemen. Ieri la Cnn ha pubblicato un’inchiesta dal titolo “Troppo affamati per piangere”, in cui, oltre a denunciare il divieto di fatto per i giornalisti alle informazioni sul conflitto, viene messa in rilievo la catastrofe umanitaria in corso. “La peggiore crisi umanitaria del mondo”, come l’ha definita l’Onu.
Più di due terzi della popolazione yemenita (l’equivalente di circa 21,6 milioni di persone) dipendono dall’assistenza umanitaria per la sopravvivenza. Thomas Sadoski sul sito della Cnn fa notare come a fronte di un miliardo di dollari spesi in aiuti umanitari verso la regione gli Usa ne abbiano spesi di miliardi 110 per aiuti all’Ucraina.
9/3/2023 https://diogeneonline.info/
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