Laetrile, il segreto dei semi di albicocca nella cura del cancro

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I semi amari di albicocca, ricchi di vitamina B17 o amigdalina sono un rimedio anti-tumorale noto fin dall’antichità. Aprire i noccioli di albicocca o pesca e mangiare i semi inclusi era un rimedio per tumori noto all’imperatore cinese Shen Nung (I-II secolo a.C.), che ha lasciato documenti con ricette derivanti dall’estratto di semi contro i tumori. La Bibbia parla dei semi di frutti come alimento ideale per l’uomo (Genesi 1,29). Gli antichi medici egizi, greci, romani ed arabi erano tutti a conoscenza delle proprietà biologiche dell’acqua di mandorla amara. Anche Paracelso, Scribonius Largus, Galeno, Plinio il Vecchio, Marcellus Empiricus ed Avicenna, usarono preparazioni contenenti amigdalina (vitamina B17) per trattare i tumori. Lo stesso è vero per la farmacopea medievale. In realtà la Vitamina B 17 era già in uso nella Russia zarista per curare il cancro mentre si era notato che le popolazioni con alimentazione ricca di questa vitamina non erano soggette allo stesso. Il Leatrile, o vitamina B 17 purificata, ha una storia di un paio di secoli ed, in estrema sintesi, è il principio attivo amarognolo che si trova nei semi della frutta: la mandorla amara che, tra i molti frutti, si trova nei semi di pesche, ciliegie e soprattutto di albicocche.

La scienza moderna ha confermato questa antica conoscenza. Di vitale importanza furono però le ricerche del Dottor Ernst T. Krebs Junior che riprese e riformulò la teoria trofoblastica del cancro teorizzata dall’embriologo scozzese John Beard (1858-1924) e sostenuto nel 1950 da suo padre il Dr. Ernst Krebs. Beard con il solo ausilio del microscopio descrisse le “somiglianze” biologiche tra tumori ed embrioni e il fatto che cancro e sviluppo embrionale siano legati tra loro: invasività, diffusione, capacità di formare vasi e, noi oggi aggiungeremmo, capacità di sopprimere le difese immunitarie. Beard giunse così a formulare la teoria trofoblastica del cancro ed a proporre una terapia enzimatica del cancro (“enzimi proteolitici del pancreas”, Beard, 1902, 19011), con documentate remissioni di malattia, basandosi sulla coincidenza temporale dell’apparizione dei granuli di zimogeno nel pancreas fetale con la trasformazione delle cellule del trofoblasto da “maligne” a cellule ben differenziate. La sua teoria venne dimenticata attorno agli anni trenta del secolo scorso. Secondo Krebs Junior la vitamina B17, contenuta nelle arminelle dei semi di albicocca era in grado di combattere molto efficacemente molti tipi di cancro tra cui il tumore al seno, al polmone, al colon e alla prostata. La vitamina B17, conosciuta anche come Laetrile, è uno dei rimedi naturali contro il cancro più diffusi e nel tempo ha avuto l’avallo di moltissimi medici ed oncologi nel mondo come il Dr. Ernesto Contreras, il Dr. Bouziane, il Dr. Hans Nieper, il Dr.

Manuel Navarro. In Italia fu il Dottor Ettore Guidetti dell’Università di Torino ad esplorare le proprietà anticancro del Laetrile dopo aver condotto una sperimentazione clinica che aveva dato risultati molto promettenti. (1)

Il Dr. Dean Burk, ex capo del Cytochemistry Department del National Cancer Institute, famoso ente statunitense di cui egli stesso è stato uno dei co-fondatori, si è occupato personalmente della vitamina B17 ed ha dichiarato: “In una serie di sperimenti su tessuto animale, la B-17 non ha mostrato alcun effetto sulle cellule normali, ma rilasciava tali quantità di cianuro e benzaldeide quando veniva in contatto con le cellule cancerose che non ne restava viva nemmeno una” – aggiungendo – “Quando aggiungiamo Laetrile (vitamina B17) ad una coltura di cancro al microscopio, premesso che sia presente anche l’enzima glucosidase, possiamo osservare le cellule cancerose che muoiono come mosche.” (Dott. Dean Burk, cofondatore del Cytochemistry Department del National Cancer Institute – cit. da Nexus n° 45 – 2003).

Ralph W. Moss, il protagonista del documentario di Eric Merola “Second Opinion: Laetrile at Sloan-Kettering”, lavorava al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center nel dipartimento delle relazioni pubbliche negli anni ’70. Amava il lavoro finché gli uomini al vertice non fecero qualcosa di strano: andarono a Washington per cercare finanziamenti per la ricerca per un nuovo trattamento promettente, poi hanno cambiato idea – collettivamente, inequivocabilmente e dall’oggi al domani.

Il farmaco era il Laetrile (una forma di amigdalina) e l’illustre scienziato senior del centro, Kanematsu Sugiura, stava studiando dopo lo studio che ha mostrato la sua disponibilità.

Nel 1972 il Dr. Kanematsu Sugiura, del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di Manhattan, riportò i risultati dei suoi studi relativi ad un nuovo antitumorale: “L’amigdalina (vitamina B17) inibisce significativamente la comparsa di metastasi ai polmoni e inibisce la crescita di tumori primari (…).”

Il Dr Sugiura, uno dei più rinomati oncologi mondiali di quei tempi, in un’intervista del 1977, dichiarò: “Il Laetrile era più efficace nel controllo del cancro di qualunque altra sostanza che avessi mai sperimentato”. Sugiura stilò 5 tesi secondo cui il Laetrile fosse in grado di inibire la crescita dei tumori, arrestare la diffusione di cancro nei topi, alleviare il dolore, prevenire il cancro e migliorare la salute generale. La notizia di diffuse e il Memorial Sloan-Kettering Cancer Center fece pressioni su Sugiura affinchè ritrattasse le sue dichiarazioni, ma l’anziano oncologo si rifiutò costringendo l’Istituto a negare ufficialmente le qualità terapeutiche del Laetrile: “il Laetrile non risulta possedere capacità di prevenzione, regressione, inibizione metastatica o curative contro il cancro”. Diverse fonti accusarono lo Sloan-Kettering di aver insabbiato e falsificato i dati della ricerca che aveva usato, per negare al Laetrile le sue proprietà anti-cancro. Il Dr. Dean Burk, dopo 34 anni al National Cancer Institute, dichiarò: “Quelli dell’American Cancer Society mentono come mascalzoni”. Sebbene una ricerca su Google per Laetrile fornisca descrizioni come “clinicamente inefficace”, “pericolosamente tossico” e “ciarlataneria”, il film di Eric Merola suggerisce che l’unico problema del farmaco naturale era la linea di fondo: era a buon mercato rispetto ad altri farmaci contro il cancro e che avesse infastidito l’industria farmaceutica. (2)

Altro esempio fu quello del Dr John Richardson che aveva una clinica per la cura del cancro vicino a San Francisco che negli anni Settanta conobbe il Dr Ernest T. Krebs Junior e, dopo aver familiarizzato con la sua teoria, iniziò a praticare la cura a base di Laetrile. Prima la maggior parte dei pazienti che curava contro il cancro morivano, ma dopo aver adottato il Laetrile passò ad un’alta percentuale di guarigioni. La voce si diffuse fin quando moltissimi pazienti oncologici venivano da USA ed Europa per farsi curare nella sua clinica. Poi iniziarono i problemi con le autorità mediche. La direzione dell’ospedale lo richiamò invitando a non usare questo prodotto in quanto non approvato dalla FDA. Gli organi medici ufficiali non hanno mai riconosciuto l’utilità del Laetrile e la FDA lo ha catalogato insieme alle sostanze tossiche, impedendone la commercializzazione negli USA.

Come agisce la vitamina B17 sulle cellule tumorali? Discriminando le cellule cancerose e salvaguardando le altre. Essendo le cellule malate di cancro ricchissime dell’enzima glucosidase, assumendo la Vitamina B17 o Laetrile, esclusivamente in presenza di questo enzima ed in virtù dello stesso, avviene una reazione che sprigiona cianuro il quale distrugge le cellule malate contenenti il glucosidase mentre le cellule sane rimangono intatte non avendo questo enzima e quindi non subiscono alcuna reazione di scissione da Laetrile a cianuro. Le cellule tumorali vengono avvelenate dal cianuro in quanto carenti dell’enzima rodanese, dotato di azione disintossicante dall’acido cianidrico. Se l’acido cianidrico fuoriesce dalle cellule tumorali, le cellule adiacenti normali sono in grado di disintossicarsi da esso attraverso il loro enzima rodanese. Si è notato che le sole cellule malate ricche dell’enzima glucosidase reagiscono alla Laetrile sprigionando cianuro e morendo, lasciando invece integre le cellule sane. Nella ricerca ortodossa allopatica anti-cancro non vi è il principio di discriminare le cellule malate dalle cellule sane, facendo quindi terra bruciata con la chemioterapia e colpendo sia quelle sane sia quelle malate.

Il Dr. Burk ha inoltre affermato che prove dell’efficacia del Laetrile sono state riscontrate in almeno cinque istituti indipendenti di tre Paesi distanti fra loro. È interessante notare che al giorno d’oggi esistono culture per le quali il cancro rimane quasi completamente estraneo. Gli Abrasi, gli Arzebaigiani, gli Hunza, gli Inuit e gli abitanti del Karakorum seguono tutti un’alimentazione ricca di nitriloside o vitamina B17. Tale alimentazione consiste, a seconda dei casi, in grano saraceno, piselli, fave, erba medica, rape, lattuga, germogli di legumi o di cereali, albicocche col nocciolo e bacche di vario genere; tale dieta può fornire loro da 250 a 3000 mg di nitriloside al giorno. Lo scopritore della vitamina B17, il Dr. Ernst T. Krebs, dopo aver studiato le abitudini alimentari di queste popolazioni ha affermato: “Esaminando la dieta di queste genti, abbiamo scoperto che il nocciolo dell’albicocca veniva apprezzato come una squisitezza e che di tale frutto veniva utilizzata ogni parte.

La dieta occidentale media, coi suoi cibi raffinati e privi di fibre, fornisce meno di 2 mg di nitriloside al giorno. Si è inoltre notato che i membri di queste popolazioni, quando si trasferiscono nelle aree “civilizzate” e, di conseguenza, cambiano il loro regime alimentare, sono inclini al cancro secondo l’incidenza occidentale standard. 

Per questi motivi, il Dr. Krebs sosteneva che mangiare 7 semi di albicocca al giorno possa prevenire pesantemente lo sviluppo di cellule cancerogene, non di più altrimenti potrebbero divenire tossiche.

Purtroppo, a causa delle numerose vicissitudini non esiste alcuna evidenza scientifica ma solo storie di percorsi medici autonomi. Perché mai grandi multinazionali del farmaco spenderebbero soldi per ricercare sul nocciolo di albicocca? Perché ricercare sulla Vitamina B17 che non è brevettabile perché naturale? Questa molecola è già stata testata, ma si potrebbe sempre testare per verificarne o meno l’effettiva efficacia. Così come si potrebbero testare gli altri approcci alla lotta al cancro basati su molecole naturali. Finalmente si potrebbero comparare con la chemioterapia e vedere quale è l’effett. Ad oggi per l’industria farmaceutica, la chemioterapia è un affare colossale e non c’è affatto intenzione ed interesse a ricercare terapie alternative e meno invadenti che hanno il “difetto” di non essere brevettabili. Perché mai grandi multinazionali del farmaco dovrebbero spendere intere fortune per ricercare sul nocciolo di albicocca non brevettabile e quindi, a disposizione di tutti? Non è più logico che sperimentino su molecole artificiali ma, brevettabili? Il brevetto equivale a guadagni, profitti e diritti di proprietà intellettuale. Ne consegue che, i princìpi medicamentosi che la Natura ci offre sono abbandonati a favore dei princìpi chimici artificiali ma brevettabili. L’aver lasciato, negli anni, la ricerca biomedica esclusivamente dipendente da finanziamenti privati ha provocato la formazione di monopoli. Una ricerca medica pubblica dovrebbe essere obbiettiva e non tendere al profitto. È la guerra impari tra farmaco chimico brevettabile e farmaco naturale non brevettabile e purtroppo il nostro corpo è una poderosa macchina da soldi per l’industria farmaceutica.

La scienza e la ricerca devono essere studiate nel contesto di tutte le parti interessate che vi sono coinvolte. Bisogna porsi domande che mirino a determinare il peso relativo dei vari alleati nel processo di creazione dei fatti, quali i finanziatori, le aziende, il Ministero dell’Interno, le professioni e gli altri scienziati. Nell’analisi dei dibattiti scientifici, ci si dovrebbe sempre chiedere quali interessi sociali, istituzionali, politici e filosofici si trovano dietro ad asserzioni che spesso appaiono neutre e tecniche. (Manuale di metodologia della ricerca, Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Università di Manchester). “La grande industria farmaceutica in generale è impegnata nella deliberata seduzione della professione medica a livello mondiale, nazione dopo nazione. Sta spendendo una fortuna per influenzare, assoldare e acquistare il giudizio accademico, al punto che nel giro di qualche anno, se essa continuerà indisturbata nel suo attuale e felice cammino, sarà difficile trovare un’opinione medica che non sia stata comprata”. (The Nation, New York, intervista a John Le Carrè del 9 aprile 2001). Il 25 maggio 2007 fu l’oncologo Umberto Veronesi a scagliarsi contro il Laetrile, scrivendo: “………l’amigdalina non è una vitamina ma una sostanza derivata dallo zucchero che, in seguito alla sua degradazione ad opera degli enzimi digestivi, sviluppa cianuro. La potenziale attività antitumorale dell’amigdalina è stata suggerita da una presunta azione tossica nei confronti delle cellule neoplastiche: queste conterrebbero un enzima che scinde l’amigdalina producendo la formazione di cianuro, a sua volta letale per le stesse cellule tumorali. Tuttavia l’efficacia clinica dell’amigdalina come farmaco antitumorale, nonostante i ripetuti studi iniziati negli anni ‘60, non è stata dimostrata. Uno studio clinico che ha ben evidenziato l’inutilità e la pericolosità di questo trattamento è stato pubblicato nel 1982 sul The New England Journal of Medicine. Gli autori affermano “Nessun beneficio è stato osservato in termini di cura, miglioramento o stabilizzazione del tumore o dei sintomi o prolungamento della vita. I rischi della terapia con amigdalina sono stati evidenziati in molti pazienti con sintomi di tossicità da cianuro o con livelli ematici di cianuro vicini all’intervallo letale”.

Queste prese di posizioni senza fondamenta scientifiche, in assenza di studi, ricordano le parole del Dr Linus Pauling, fisico quantistico, Premio Nobel per la Chimica 1954, Premio Nobel per la Pace 1962, padre della medicina ortomolecolare: “Non fatevi fuorviare dalle autorità mediche o dai politici. Scoprite i fatti e decidete per conto vostro come vivere una vita felice e lavorare per un mondo migliore.”

1- Epidemiology of primary intracranial tumors in the Valle d’Aosta (Italy) during the 6-year period 1986-1991
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/7777128/

2- A Miracle Drug or Quackery? https://www.nytimes.com/2014/08/29/movies/second-opinion-on-the-dispute-over-laetrile.html

Lorenzo Poli

Collaboratore redazione di Lavoro e Salute

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