Unione Inquilini: la crisi abitativa morde e crescono le disuguaglianze
Dichiarazione di Silvia Paoluzzi, Segretaria nazionale Unione Inquilini.
“La crisi morde e crescono le disuguaglianze. Malgrado qualche associazione della proprietà cerchi di “giocare” con i numeri, cercando di far passare per “normale” una situazione di terribile sofferenza abitativa e il governo faccia finta di niente, come per tentare di nascondere sotto il tappetino la realtà, i dati finalmente resi noti con un ritardo inconcepibile, e dopo numerosi interventi e comunicati stampa del nostro sindacato, squarciano in maniera
indiscutibile il velo di ogni ipocrisia. Si conferma ancora un volta come la stragrande maggioranza degli sfratti sia per morosità (più dell’80% delle nuove sentenze) e come solo il 6,72 % delle sentenze emesse sia per necessità del proprietario.
Oltre 30.000 esecuzioni con la forza pubblica nel 2022, vuol dire 150 famiglie al giorno buttate in strada, senza che, nella stragrande maggioranza dei casi, vi sia un intervento pubblico di presa in carico delle fragili economiche, sociali e sanitarie.
Centomila richieste di esecuzioni forzata, con un incremento del 200%, vuol dire che si rischia nel prossimo anno un ulteriore incremento degli interventi della forza pubblica.
Ripetiamo un dato che sembra non essere stato compreso: dal 2023 non ci sono neanche più i fondi del fondo sociali affitti e per la morosità incolpevole, azzerati dal governo nella scorsa legge di bilancio,, questione che si somma all’abbattimento del reddito di cittadinanza, che prevedeva un contributo per l’affitto fino a 280 euro al mese.
Intanto, forniamo una sintetica analisi dei dati pubblicati che dimostrano come la questione della sofferenza abitativa rappresenti un nodo che riguarda l’intero Paese, da Nord a Sud e gli effetti devastanti che stanno producendo la deregolazione selvaggia degli affitti brevi e turistici. Solo alcuni dati.
Richieste di esecuzione: Milano + 647,90%; Perugia + 2511,11%; Firenze + 275%; Roma+ 200,55%; Massa Carrara + 405,48%; Terni + 316,44%; Ancona + 379,28%; Fermo +535,56%; Palermo e Messina (oltre il 330%); Vercelli (+ 396,43%); Aosta + 307,46%; Varese + 381,40%.
Sfratti eseguiti con la forza pubblica: Venezia + 587,07%; Milano + 611,63%; Napoli + 287,81%; Roma +364%; Messina + 321%; Padova +342,71%;Firenze + 340%; Trieste +257,15%; Bolzano + 221,05%.
Parlavamo gli anni scorsi di una bomba ad orologeria gettata nel ventre profondo della sofferenza sociale delle città. Ora siamo giunti al count down. Il governo Meloni per quanto ancora vuole ignorare questa situazione? Ricordiamo come la maggioranza in una recente mozione approvata dalla Camera, abbia indicato la necessità di un rifinanziamento dei fondi azzerati e che anche il ministro Salvini, rispondendo a una interrogazione delle opposizioni, abbia dichiarato il suo intendimento ad agire in tale direzione. Nella NADEF, però, la questione viene elusa. E’ chiaro che governo e maggioranza si apprestano a un nuovo voltafaccia.
Chiamiamo a una forte mobilitazione!”
5/10/2023 https://www.pressenza.com/
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