50 anni di guerra al salario
Negli anni Settanta del secolo scorso, in Occidente, inizia la distruzione dell’economia pianificata guidata dall’intervento pubblico. In 50 anni, tutto ciò che era stato costruito e che aveva portato alla piena occupazione viene smantellato.Lo sguardo è rivolto al passato, dove la Storia ha accumulato rovine su rovine. Il libro ricompone i pezzi e offre un un quadro generale. Ma tutto ciò che è Storia ha il carattere del frammento. Dalle macerie emerge la voce degli sconfitti. C’è un’intesa segreta tra la generazione degli anni Settanta e la nostra. Una debole forza spira dal passato. Un’esigenza che non si lascia soddisfare facilmente.
Pasquale Cicalese
Cicalese è un naufrago che rifiuta di annegare, aggrappandosi a tutto ciò che è reale che ordina la nostra vita e la riempie di significato umano. Combatte per restare a galla. Prima, con la sua dignità, aggrappandosi ai suoi amici, alla sua famiglia e all’incoraggiamento della conoscenza. Ora manda un messaggio al resto dei naufraghi. Lo studio gli permette di individuare i punti che si sono intrecciati in questi decenni per derubarci dell’identità che conserva e dipinge in “50 anni di guerra al salario”. Non ha bisogno di scrivere una cronaca del dopoguerra, bastano le pennellate dell’impressionista per comporre il quadro e tradurlo nella vita domestica e quotidiana. Offre il dipinto ad altri naufraghi, solo chi lo conosce a fondo è capace di convertire la conoscenza nell’agile espressione di chi condivide un caffè. “50 anni di guerra al salario” lega un’esperienza vitale che ha conosciuto un altro mondo affinché possa riceverla chi non sa che il valore umano e sociale della vita deve sopravvivere. La sua scrittura impressionista spiega i sassolini sulla strada con cui hanno rubato il nostro essere sociale e con cui fingono che non ce ne sia memoria. Contro questo oblio il naufrago lancia il suo messaggio. Altri naufraghi lo raccolgono perché chi non è a conoscenza delle lotte passate sappia che la vita in questo non essere liquido non è l’unica che esiste. La critica del quotidiano, in questo libro, descrive l’enorme processo di espropriazione dei lavoratori. Così espropriati, che anche la loro memoria cerca di portare via. “50 anni di guerra al salario” è l’antidoto voluto all’oblioCicalese è un naufrago che rifiuta di annegare, aggrappandosi a tutto ciò che è reale che ordina la nostra vita e la riempie di significato umano. Combatte per restare a galla. Prima, con la sua dignità, aggrappandosi ai suoi amici, alla sua famiglia e all’incoraggiamento della conoscenza. Ora manda un messaggio al resto dei naufraghi. Lo studio gli permette di individuare i punti che si sono intrecciati in questi decenni per derubarci dell’identità che conserva e dipinge in “50 anni di guerra al salario”. Non ha bisogno di scrivere una cronaca del dopoguerra, bastano le pennellate dell’impressionista per comporre il quadro e tradurlo nella vita domestica e quotidiana. Offre il dipinto ad altri naufraghi, solo chi lo conosce a fondo è capace di convertire la conoscenza nell’agile espressione di chi condivide un caffè. “50 anni di guerra al salario” lega un’esperienza vitale che ha conosciuto un altro mondo affinché possa riceverla chi non sa che il valore umano e sociale della vita deve sopravvivere. La sua scrittura impressionista spiega i sassolini sulla strada con cui hanno rubato il nostro essere sociale e con cui fingono che non ce ne sia memoria. Contro questo oblio il naufrago lancia il suo messaggio. Altri naufraghi lo raccolgono perché chi non è a conoscenza delle lotte passate sappia che la vita in questo non essere liquido non è l’unica che esiste. La critica del quotidiano, in questo libro, descrive l’enorme processo di espropriazione dei lavoratori. Così espropriati, che anche la loro memoria cerca di portare via. “50 anni di guerra al salario” è l’antidoto voluto all’oblio
RECENSIONI
Da Elisa il 04 giu 2023
Cicalese è un naufrago che rifiuta di annegare, aggrappandosi a tutto ciò che è reale che ordina la nostra vita e la riempie di significato umano. Combatte per restare a galla. Prima, con la sua dignità, aggrappandosi ai suoi amici, alla sua famiglia e all’incoraggiamento della conoscenza. Ora manda un messaggio al resto dei naufraghi. Lo studio gli permette di individuare i punti che si sono intrecciati in questi decenni per derubarci dell’identità che conserva e dipinge in “50 anni di guerra al salario”. Non ha bisogno di scrivere una cronaca del dopoguerra, bastano le pennellate dell’impressionista per comporre il quadro e tradurlo nella vita domestica e quotidiana. Offre il dipinto ad altri naufraghi, solo chi lo conosce a fondo è capace di convertire la conoscenza nell’agile espressione di chi condivide un caffè. “50 anni di guerra al salario” lega un’esperienza vitale che ha conosciuto un altro mondo affinché possa riceverla chi non sa che il valore umano e sociale della vita deve sopravvivere. La sua scrittura impressionista spiega i sassolini sulla strada con cui hanno rubato il nostro essere sociale e con cui fingono che non ce ne sia memoria. Contro questo oblio il naufrago lancia il suo messaggio. Altri naufraghi lo raccolgono perché chi non è a conoscenza delle lotte passate sappia che la vita in questo non essere liquido non è l’unica che esiste. La critica del quotidiano, in questo libro, descrive l’enorme processo di espropriazione dei lavoratori. Così espropriati, che anche la loro memoria cerca di portare via. “50 anni di guerra al salario” è l’antidoto voluto all’oblioCicalese è un naufrago che rifiuta di annegare, aggrappandosi a tutto ciò che è reale che ordina la nostra vita e la riempie di significato umano. Combatte per restare a galla. Prima, con la sua dignità, aggrappandosi ai suoi amici, alla sua famiglia e all’incoraggiamento della conoscenza. Ora manda un messaggio al resto dei naufraghi. Lo studio gli permette di individuare i punti che si sono intrecciati in questi decenni per derubarci dell’identità che conserva e dipinge in “50 anni di guerra al salario”. Non ha bisogno di scrivere una cronaca del dopoguerra, bastano le pennellate dell’impressionista per comporre il quadro e tradurlo nella vita domestica e quotidiana. Offre il dipinto ad altri naufraghi, solo chi lo conosce a fondo è capace di convertire la conoscenza nell’agile espressione di chi condivide un caffè. “50 anni di guerra al salario” lega un’esperienza vitale che ha conosciuto un altro mondo affinché possa riceverla chi non sa che il valore umano e sociale della vita deve sopravvivere. La sua scrittura impressionista spiega i sassolini sulla strada con cui hanno rubato il nostro essere sociale e con cui fingono che non ce ne sia memoria. Contro questo oblio il naufrago lancia il suo messaggio. Altri naufraghi lo raccolgono perché chi non è a conoscenza delle lotte passate sappia che la vita in questo non essere liquido non è l’unica che esiste. La critica del quotidiano, in questo libro, descrive l’enorme processo di espropriazione dei lavoratori. Così espropriati, che anche la loro memoria cerca di portare via. “50 anni di guerra al salario” è l’antidoto voluto all’oblio
Da Davide A. il 09 giu 2023
Questa opera di Pasquale Cicalese è un disegno che si compone sotto gli occhi del lettore, man mano che si cominciano a collegare uno dopo l’altro tanti piccoli puntini, che presi singolarmente apparivano isolati, poco importanti, difficili da ricordare. Una serie di scritti brevi che ripercorrono anni cruciali della nostra storia, analizzati in modo oggettivo e concreto, in modo soprattutto onesto intellettualmente grazie alla netta distinzione dei fatti dalle opinioni e dalle interpretazioni. Dalla lettura emergono ovviamente disincanto, delusione, sorpresa ma anche l’anelito a cambiare la nostra condizione e la nostra società; a non assecondare una tendenza predatoria del capitale e dei portatori di interessi che pare inarrestabile per ingordigia e violenza; a svegliarci e a organizzare una società diversa e più giusta. Quello che apprezzo di più in questa opera è proprio la voglia di ricostruire un mondo più giusto. Sono un professionista, è finita la lotta di classe e mi riconosco in pieno nello slancio dell’autore. “C’è un mondo da ricostruire, solo partendo dall’eclettismo, dall’incrocio con queste culture, si può fare qualcosa. Il nemico è potente. Fare come nel CNL, poi ci si divide. Ma l’importante è farla finita con questo perenne presente schifoso”. Pasquale Cicalese con la sua brillante capacità di analisi ci dimostra che c’è una parte di società che non si rassegna, che vive e che è pronta alle sfide del futuro. Grazie, grazie, grazie… e ora sotto con il libro precedente… da acquistare su You Can Print ovviamente 🙂
Da Luigi il 10 lug 2023
Scrivo qualche riga per ringraziare l’autore di “50 anni di guerra al salario” Pasquale Cicalese che dopo “Piano contro mercato” ci fornisce ulteriori spunti di riflessione con il suo nuovo saggio. 50 anni di guerra al salario è un libro interessante, scorrevole, ricco di nozioni che ci permettono di inquadrare con chiarezza il presente perché si è fatta un’analisi dettagliata del passato, dei motivi e dei processi che si sono susseguiti negli anni e che hanno portato alla attuale situazione schiacciante del capitale nei confronti dei lavoratori salariati. Questo viene fatto come una sorta di diario dall’autore, appunti di scritti messi nero su bianco che pagina dopo pagina ripercorrono la storia economica del nostro Paese, politica ma soprattutto sociale, difatti non mancano i riferimenti a fatti di vita quotidiana realmente accaduti che ci aiutano a capire come l’economia, al di là dei dati, scorre intorno a noi ed è concretamente davanti ai nostri occhi momento dopo momento. Ritengo che questo libro, grazie alla forma che gli è stata data, sarà di grande importanza quando tra qualche anno ci si dovrà occupare di stabilire colpe e colpevoli del disastro creato. Grazie Pasquale per l’immenso lavoro di memoria storica che hai svolto con i tuoi libri e grazie soprattutto per essere un intellettuale libero, del popolo e lontano dai salotti.
https://www.youcanprint.it/50-anni-di-guerra-al-salario/b/6e8935f1-bf39-5711-8dca-a22f65519444
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